27 giugno 2010

VACANZA E VACANZE
Che cosa ne hai fatto del tuo tempo?

Da giorni ci si pensa, da giorni le stiamo programmando, da giorni siamo impegnati nella scelta del luogo, del modo, della compagnia, ma tutto sommato emerge la volontà di non rinunciarvi.
La vacanza è un tempo di meritato riposo, è un tempo di distacco dalla routine di ogni giorno, è un tempo di evasione …
Questo obiettivo rischia di sommergere ogni altro problema, ogni altra preoccupazione, ogni altro valore … ci si dimentica che siamo dei “Pellegrini” in continuo cammino, in una continua maturazione, con un ben determinato obiettivo: realizzarci. Anche le vacanze devono avere questo obiettivo, nel nostro cammino non c’è sosta, non possiamo dimenticare noi stessi … ma si corre il rischio di mettere tutto da parte, per poi riprenderlo, purtroppo, dopo e dover ricominciare …
Il nostro cammino deve avere una continuità, deve essere sempre un andar avanti, un progredire … ma mentre vediamo che questo impegno emerge nelle attività materiali, non è altrettanto scontata la presenza e la preoccupazione del cammino “spirituale”. Questo impegno, forse, non è nelle nostre preoccupazioni, anzi, le vacanze sono l’occasione di “fare” vacanza dello spirito: niente preghiera, niente messa, niente … con il rischio di perdere anche quel poco che abbiamo accumulato dentro di noi.
Non pensiamo che l’avere più tempo da gestire è un dono del Signore.
Non pensiamo che avere più tempo per riflettere è un dono. Non siamo capaci di captare gli incontri con le altre persone e con altri luoghi,

come occasioni di crescita, di condivisione, di partecipazione …
Questo “tempo” messo nelle nostre mani è un bene prezioso:
Noi come lo usiamo? Come lo traffichiamo? Come lo utilizziamo? Come ne facciamo tesoro?
A noi la risposta, non deve essere una risposta teorica, ma deve nascere dal nostro modo di “usare” questo tempo!
Troppe volte noi usiamo, di fronte alle nostre responsabilità, l’affermazione “non abbiamo tempo”, e tempo ne abbiamo in abbondanza … provate a fare un solo conto: una sola giornata è fatta di 86.400 secondi … se vogliamo dare senso alla vita occorre fare del tuo “meglio”.
In ogni momento, in ogni luogo vivi il tuo tempo:
Non credere a coloro che vogliono allontanarti dai tuoi sogni, a coloro che vogliono scoraggiarti, che sanno loro del mistero della tua vita?
L’impegno “fa nella tua vita il meglio”, “a Dio devi render conto di ogni talento”. Un giorno, nel tempo, Dio ti verrà incontro e ti vorrà interrogare; “che cosa ne hai fatto del tuo tempo?” Sarebbe bello potergli rispondere:
Eccomi Signore. E allora guardando a te Dio ti giudicherà un servo buono e fedele: fedele alla Vita, alla Vocazione e al Cammino.

don Evandro

Brescia 15/06/2010

Il coro “Casazza”della Parrocchia Maria Madre della Chiesa, con stima e riconoscenza ringrazia le corali :
“Coro del Garza” di Nave
“Corale S.Maria assunta” di Botticino Sera
“San Vitale in Franzacurta” di Borgonato
che con la loro prestigiosa partecipazione hanno contribuito al successo del concerto per il 50° di sacerdozio del nostro parroco don Evandro Della Dote

Brescia 17/06/2010

Carissimi e gentilissimi amici del Coro di Casazza, siamo noi che vi ringraziamo per l'occasione di aver potuto festeggiare con voi e con altri il 50° di sacerdozio di don Evandro, senza contare della "squisita" accoglienza post-corale. Complimenti anche alle cuoche, dunque, che hanno saputo trasmettere anche nel cibo la vostra simpatia e cordialità.
Personalmente vi auguro una buona continuazione dell'esperienza corale, perchè il Coro è anche modalità esistenziale esemplare. Ognuno è e resta la sua voce, ma insieme ad altri crea suggestioni uniche ed emozioni irripetibili. Ci si esprime totalmente nella propria individualità, ma secondo una regola, non secondo un capriccio più o meno emozionale. Eschel, pensatore ebreo, ricorda che il termine ebraico per cantore è
"Ba'al tefillah", cioè maestro della preghiera. Egli si pone davanti a Dio non solo come individuo ma come voce dell'Assemblea, Bonhoffer dice che la Trinità è come il Canto fermo su cui e intorno a cui si modulano tutte le esistenze. Egli che è Melodia -Armonia per eccellenza e assoluta ci aiuti a vivere in concordia e armonia sempre, con tutti i nostri difetti ma
anche con tutta la nostra intenzione e buona volontà .
Grazie ancora e saluti.
Noi festeggeremo, come Parrocchia, ancora don Evandro il giorno 27 Giugno, unitamente a un altro nostro concittadino Vescovo missionario in Etiopia e amico suo dei primi anni di seminario, con una Celebrazione eucaristica. Auguri e grazie.

Franco Lonati
Direttore: “Coro del Garza”

Consiglio Pastorale
NEWS

CALENDARIO

MESE DI GIUGNO

mese dedicato al Sacro Cuore di Gesù

Ogni Mercoledì
ore 20.30: S. ROSARIO

MERCOLEDI 2 GIUGNO
PELLEGRINAGGIO SERALE
A CARAVAGGIO

DOMENICA 6
"CORPUS DOMINI"
S.MESSA 10.30:CRESIME - COMUNIONI

MARTEDI 8
Ore 20.30:S. Rosario in chiesa

VENERDI 11
"Sacro Cuore di Gesù"
8.30: S.Messa
19.30: S.MESSA DEL 50° ANNIVERSARIO DI SACERDOZIO DEL PARROCO DON EVANDRO DELLA DOTE

SABATO 12
"Cuore Immacolato di Maria"
ORE 15.00: INCONTRO DEI RAGAZZI CHIUSURA DEL CATECHISMO

DOMENICA 13
S.MESSA 10.30: CELEBRAZIONE SOLENNE
50° ANNIVERSARIO DI SACERDOZIO DEL PARROCO DON EVANDRO DELLA DOTE

LUNEDI 14
Inizio del Grest

LUNEDI 21
S. Luigi Gonzaga

GIOVEDI 24
"Natività di S. G.Battista"

MARTEDI 29
"Ss. Pietro e Paolo"

MESE DI GIUGNO
Letture della
Domenica

6 GIUGNO
"Corpus Domini"
Gen 14, 18-20
1 Cor 11,23-26
Lc 9, 11b-17

13 GIUGNO
"Togli Signore la mia colpa ed il mio peccato"

2 Sam 12,7-10.13
Gal 2,16.19-21
Lc 7,36-8,3

20 GIUGNO
"Ma voi chi dite che io sia?"

Zc 12,10-11;13,1
Gal 3, 26-29
Lc 9,18-24

27 GIUGNO
"Non ho dove posare il capo
"
1 Re 19,16b.19-21
Gal 5,1.13-18
Lc 9,51-62

L'ultimo messaggio del 2 giugno 2010

13 giugno 2010

ANIMAZIONE
MUSICALE

SABATO 29 MAGGIO

guarda le foto




è iniziato il
GREST
a presto le notizie!!

A PROPOSITO DI GREST ...

La Comunità Parrocchiale attraverso l’Oratorio si prende cura dei ragazzi per aiutarli a realizzarsi. Durante l’intero anno liturgico si prodiga con la Evangelizzazione attraverso l’opera insostituibile dei Catechisti, una preoccupazione che continua anche nel periodo estivo con l’attività del GREST.
L’Oratorio diventa allora il segno della passione Educativa della comunità cristiana che si mette al servizio dei ragazzi e delle famiglie per educarli ad essere maturi e responsabili.
Il GREST è uno strumento di questo servizio che si Caratterizza attraverso uno stile educativo specifico, non è e non deve essere un parcheggio, non è e non deve essere un modo di occupare le vacanze.
Gli animatori devono perciò mettere al centro la “persona” per aiutarla a prendere consapevolezza delle sue responsabilità, per porre l’attenzione alle domande e ai bisogni dei ragazzi.
I valori fondamentali dei questo progetto sono “TRE”:
ACCOGLIENZA di ogni persona, perché il nostro campo educativo si caratterizza sull’importanza e sull’unicità di ogni singola persona.
PROPOSTA, l’oratorio propone a tutti e lo fa sperimentare, che tutti siamo chiamati alla serenità e alla gioia per poter essere in grado di aiutare gli altri.
IMPEGNO, perché i ragazzi incontrando la Natura , incontrino se stessi, gli altri e Dio.
Fare l’Animatore è: IMPEGNO, SACRIFICIO, PERSEVERANZA, GRANDE SENSO DI RESPONSABILITA’ E NON ULTIMO LA VERA PREOCCUPAZIONE DI POTER TRASMETTERE I VERI VALORI DELLA VITA.
A tutti gli Animatori
Auguro un buon cammino

Don Evandro

I SACRAMENTI

Gesù nel presentarsi agli uomini e poter farsi accogliere usa il linguaggio dei simboli, dei segni tolti dalla vita pratica. È attraverso i segni che ci comunica e ci fa capire che cosa vuol essere per noi, per la nostra vita, per la nostra crescita. E prende l’esempio del vivere quotidiano per aiutarci ad accoglierlo con fede: È il Pastore: perché ha cura di noi, perché per lui noi siamo importanti ed è attento a tutti i nostri bisogni. È la Vite: perché vuol illuminare il nostro cammino e perché ci vuole “luce” nella nostra storia. È il Pane: vuole nutrirci, vuole darci forza per percorrere con gioia il nostro cammino e affrontare le difficoltà. E come pastore, luce, vite e pane è sempre al nostro servizio: “io in mezzo a voi sono uno che serve”. Per cui abbiamo la certezza che Lui è sempre con noi e ci accompagna nel nostro cammino. Ci dà fiducia e ha fiducia. Ci chiede la massima collaborazione, è sempre pronto ad aspettare i nostri tempi, ci guida nei nostri passi. Ed è proprio attraverso i Sacramenti che manifesta questa presenza fortificante e creatrice di novità. I Sacramenti sono il punto di incontro, di coinvolgimento, di relazione perché la nostra vita sia sempre un dono, sia sempre un impegno, sia una vera risposta alla sua chiamata. Non è facile vivere questa dimensione, abbiamo bisogno dello Spirito che ci scuota dal torpore e ci liberi dalla paura, ci fortifichi e ci dia coraggio, raddrizzi e riscaldi i nostri cuori.

Don Evandro

CRESIME E PRIME COMUNIONI:ISTRUZIONI PER L’USO 

ELENCO DEI RAGAZZI
CHE RICEVONO
LA CRESIMA E LA PRIMA COMUNIONE

REBECCA
ANDREA B.
ALESSANDRO
GIULIO
DAVIDE
MARTINA
CHIARA
VALENTINA
ANDREA Z.
LUCA
MARCO
SOFIA
GAIA
CHRISTIAN
ROSETTA
GIUSEPPE
MATTEO

 

Nonostante questo sia il terzo anno che nella nostra Parrocchia si impartiscano, nell’ambito della stessa celebrazione, i sacramenti della S. Cresima e della Prima Comunione, sono molti ancora i fedeli che si meravigliano per questo evento. Anche altre parrocchie hanno cominciato questa nuova tradizione e dall’anno prossimo dovrebbero essere praticamente tutte, nella Diocesi di Brescia, ad adeguarsi al nuovo rito, previsto dal nuovo Piano per l’Iniziazione Cristiana. La “piccola rivoluzione”, voluta dai Vescovi per dare una risposta efficace alle nuove esigenze formative, punta buona parte della sua riuscita sulla catechesi alle famiglie, anche per far capire che la celebrazione dei sacramenti non può essere considerata una meta agognata, attraverso cui tenere i ragazzi ostaggio delle lezioni di catechismo, ma rientra in un cammino, segnato da alcune importanti tappe, che prosegue per tutta la vita. In questa visione, è importante ripensare alla connessione dei tre Sacramenti dell’iniziazione cristiana e alla loro successione teologicamente più coerente. Il Battesimo è la porta d’ingresso nel mistero di Cristo e della Chiesa, la Cresima, operando il consolidamento di quanto già vissuto con il Battesimo, rende veramente inseriti nella realtà ecclesiale, e la celebrazione eucaristica è il momento culminante che realizza il pieno compimento. Mi permetto di ricordare che quello che viene celebrato il 6 giugno 2010 non è un fatto che interessi appena i ragazzi coinvolti, le rispettive famiglie, i catechisti e il parroco. Come per il passato, è un evento che richiede la cura di tutta la Comunità (che è composta da tutti coloro che si ritengono cristiani e non dai soli “chiesaioli” più convinti!). Sarebbe bello che ciascuno di noi ricordasse che il Battesimo, con l’azione dell’Amore di Dio (lo Spirito Santo) dà alla vita umana una “dimensione verticale” che la trasforma, ci rende consapevoli della nostra provenienza divina e ci presenta come destino la vita eterna. La Cresima non è un misterioso rito magico, ma un consolidamento di quella consapevolezza, in cui è sempre l’Amore di Dio (con i suoi doni) a renderci capaci di realizzare e di vivere “grandi cose”. Il compimento di questo percorso ci rende pronti a stringere il patto di amicizia con Gesù che si concretizza nella Prima Comunione. Alcuni ritengono che per ragazzini di dieci anni sia troppo presto per fare quelle scelte che il ricevere la Cresima comporta. Forse, potrebbe fugare questo dubbio considerare che la S. Cresima non è l’adesione alle regole di un’associazione, né ad una filosofia, ma attraverso essa si giunge a scegliere di stringere un’amicizia con una Persona importante. PER I FANCIULLI sarebbe utile ricordare questo giorno come quello in cui hanno stretto con Gesù un patto di amicizia sincero. E con un amico non capita di darsi la mano e poi essere contenti di non vedersi più per tanto tempo (forse fino al giorno del proprio matrimonio!); di sentirsi liberi solo se non lo si incontra più, nemmeno una volta a settimana! PER I GENITORI, PADRINI e MADRINE Il compito di noi genitori non è quello di “portare i figli al catechismo” per conseguire il diploma in “cresimologia applicata”. Nemmeno rivolgersi al “neo cresimato-comunicato” dicendogli: “Perché non fai il buono ora che hai ricevuto la Cresima?”. Piuttosto, come abbiamo già avuto cura di insegnargli a camminare, a tenersi pulito, a parlare, a scoprire il mondo potremmo aiutarlo (con padrino/madrina) a coltivare quella bella Amicizia e a fargli scoprire la bellezza dei doni che ha ricevuto dallo Spirito (al di là del telefonino, del giochino elettronico, dell’orologio ... regali dei parenti!!). PER LA COMUNITA’ Si diventa cristiani in una comunità e non individualmente! Ciascun componente la Comunità dei cristiani, nei riguardi dei ragazzi, ha il compito insostituibile di mostrare come è bello essere cristiani, deve creare le condizioni affinchè proprio la Comunità sia il luogo privilegiato dove coltivare l’Amicizia con Gesù e scoprire la ricchezza di questo grande Amico. Potremmo provarci …!

Carmine

GRUPPO BETLEMME E GRUPPO GIORDANO IN RITIRO

Domenica 30 maggio i bambini del Gruppo Betlemme (1° anno) e del Gruppo Giordano (3° anno) hanno vissuto l’esperienza del ritiro, trascorrendo con le catechiste una giornata nel vicino paese di Nave.
Sicuramente questa giornata segnerà una importante tappa del loro cammino personale e di gruppo: i volti sorridenti della foto ne sono testimonianza.

50° anniversario di sacerdozio del nostro parroco
don Evandro Della Dote
6 giugno 2010

GRAZIE!

Dal Vangelo di Marco: “salì sulla montagna e chiamò a sé quelli che volle; ed essi gli andarono vicini. Quindi ne stabilì dodici che chiamò apostoli, perché stessero con lui e potesse inviarli a predicare.”
Quello che ci riferisce Marco appare come uno dei Primi atti ed è riferito anche dagli altri Evangelisti, all’inizio della sua vita pubblica.
È evidente che la “buona notizia” è inseparabile da una comunità in cui, i discepoli, che incontrano e vivono con Gesù e ne condividono la Missione. Alla base della “sequela” c’è un incontro personale. La chiamata è fatta in circostanze diverse e in situazioni diverse. Li sceglie senza guardare alla realtà esterna, ma al cuore e li sceglie molto diversi: pescatori, pubblicano, zelota, nemico dei galilei … Pietro è anche un fallito nel suo mestiere … Luca sottolinea la povertà loro, perché essere apostoli dipende essenzialmente dalla intimità con Gesù e dall’amicizia che ne scaturisce.
Gesù ribadisce un elemento fondamentale: “non siete voi che mi avete scelto, ma io ho scelto voi.” Perciò la sequela è una risposta ad una chiamata che non ammette condizioni. “Chi ama il padre e la madre più di me, non è degno di me”. E oggi vediamo assottigliarsi la schiera di coloro che rispondono e prendono sul serio la chiamata … La schiera di coloro che fanno queste scelte diminuisce … da ogni parte si invoca la presenza del “prete”. Vediamo come sono mutati i numeri. Sessanta e cinquant’anni fa c’erano numeri eccellenti: venticinque, trenta, venti, ventisei .. ora nove, tre, sei.
Ogni comunità deve fermarsi a riflettere, deve interrogarsi, dobbiamo guardarci dentro, perché Gesù anche oggi chiama, anche oggi ripete con fermezza “vieni e seguimi”. Anche oggi, e forse maggiormente, c’è bisogno di questa presenza … questo vuoto forse è un modo provvidenziale di Dio per scuoterci, per aiutarci a capire quali sono i veri valori per cui spendere la vita.
Oggi a distanza di “cinquant’anni” dalla chiamata ringrazio la mamma e il papà per la loro incondizionata disponibilità, i fratelli per la loro attenzione. Il cammino è stato lungo ma il Signore mi ha sempre messo accanto persone buone, comprensive e disponibili, che mi hanno aiutato, sostenuto e mi hanno accompagnato. Ringrazio tutti i sacerdoti, che ho incontrato, e sono tanti, che mi hanno sostenuto con la loro fede. Ringrazio tutti i giovani che con il loro entusiasmo mi hanno sempre caricato di speranza e fiducia.
Maria Madre della Chiesa continui a proteggermi e mi prenda per mano nel cammino che Dio ancora mi concede.

don Evandro

vedi le foto dei festeggiamenti

NUMERO SPECIALE DELLA BUSSOLA


Insieme alla “tradizionale” Bussola settimanale, è in distribuzione lo Speciale in occasione del 50° di sacerdozio del don. Gli articoli e le foto in queste pagine sono un completamento di quello che si trova nelle ”edizione speciale”.
Non ci siamo fatti trovare impreparati ma, con tutto il filiale affetto che la nostra Comunità prova per il nostro don, la Parrocchia di Casazza si stringe attorno al suo parroco.
Già venerdì 11, in occasione della S. Messa delle ore 19.30 (foto), abbiamo espresso la gratitudine al Signore per il mezzo secolo di servizio sacerdotale svolto dal don, ma non finisce certo lì! Tanti piccoli gesti accompagneranno la memoria di questa importante ricorrenza, nel segno della preghiera, della compartecipazione, della consapevolezza che il dono del sacerdozio ci permette di sperimentare l’amore di Dio per gli uomini in maniera straordinaria e concreta.
Quindi, un grazie a don Evandro con l’augurio che la grazia e la gioia accompagnino sempre il suo ministero.

Una precisazione: don Faustino Pari, già curato a Casazza, attualmente svolge il ministero di Prevosto nella Parrocchia di Sant’Antonio

ERRATA CORRIGE
A pag. 8,9 e 10 del numero speciale l'articolo “A Casazza dal 1992” è stato erroneamente firmato. L’articolo è di Carmine Bordieri.

Intervista a Don Evandro Della Dote

Don Evandro Della Dote nasce a Nave l’11 marzo del 1935. In famiglia sono in cinque Mamma, Papa e tre fratelli. Diventa Presbitero 50 anni fa e comincia la sua avventura che lo porterà nel 1992 alla Parrocchia di Casazza Nell’ordine: Volta Bresciana, Torbole, Botticino, Borgonato e appunto Casazza.

Parliamo della tua vocazione, com’è andata?
È stata molto semplice, nessuna voce o visione, in prima media sono entrato in seminario e basta. “Uno intelligente si vede subito”.
La famiglia come l’ha presa?
Bene, erano contenti e hanno collaborato tutti.
Tredici anni di seminario e l’11 giugno 1960 vieni ordinato prete, che anni sono stati questi?
Non era certo facile il seminario, bisognava studiare molto, erano anni di sacrificio e in casa lavorava sono mio padre e la retta era un impegno economico importante.
Solo studio?
Si organizzavano tornei, c’era la biblioteca, il teatro, il gruppo missionario … ci si divertiva e a me piaceva organizzare i tornei e partecipare alle diverse attività.
Lo sport è stato sempre un tuo pallino quindi?
Si. Sin da giovane ho amato lo sport. All’inizio come curato mi sono occupato dell’attività sportiva in Oratorio e nel periodo di Botticino sono entrato nel consiglio del C.S.I. Questa attività è durata una trentina di anni tanto da meritare il Discobolo d’Oro (2010).
Ricordi più piacevoli?
Sicuramente i ritiri e gli incontri di formazione.
Non solo lo sport nella tua vita?
No, ho insegnato per 17 anni alle Scuole Canossiane alle future maestre d’Asilo, era all’incirca il ’67.
Ritorniamo a quell’11 giugno del 1960, cosa ricordi?
Il Vescovo era Monsignor Giacinto Tredici, c’era tanta emozione, tanta gente ma comunque una tranquillità sulla scelta presa. Nessun ripensamento. La mia classe era di 25 persone, alcune ora non ci sono più, gli altri sono sparsi per l’Italia e per il Mondo.
50 anni in cinque Parrocchie diverse, un aneddoto per ogni Oratorio, partiamo dalla Volta…
Alla Volta ricordo che seguivo i giovani, ne avevo 40, facevamo gli incontri e se qualcuno non si presentava andavo a prenderli con il mio Mosquito Garelli.
Torbole …
A Torbole tutti i Bar del paese chiudevano quando c’erano i tornei in Oratorio.
Botticino …
Sicuramente gli anni più belli. A marzo quando ho compiuto gli anni alcuni parrocchiani sono venuti a festeggiare qui in Oratorio, erano in 80! Era il ’68, io seguivo il gruppo dei giovani, erano anni particolari, belli. Organizzavo dei campeggi / campi scuola con le tende, eravamo più di 50! Sempre in quel periodo con alcune persone di Botticino siamo andati un mese in Burundi. Che fatica! Non siamo andati in villeggiatura ma in un campo di lavoro, c’era da fare la canonica, il tetto, i pavimenti …
Borgonato …
Abbiamo messo a posto la Chiesa, il campo da gioco, la sala per i giovani … c’era da costruire.
Infine Casazza
…questa storia la conoscete.
Hai incontrato tante persone lungo questo cammino, qualcuno che ti ha “segnato”?
Ho trovata gente disponibile in tutti i posti in cui sono stato, che ricordo con affetto Don Igino è stato responsabile degli scout a San Bartolomeo e parroco di Monterotondo, eravamo molto amici.
Futuro; i prossimi 50 anni?
Perché 50? Perché non 60 allora…

Andrea

IL GEMELLAGGIO

Visita alla parrocchia di "Maria Madre della Chiesa" di Salvarano (RE)

Alle volte basta poco per avviare un cammino interessante e fecondo. Basta dare un’occhiata un po’ più attenta ad un libretto dei canti di una chiesa frequentata sporadicamente, lontana dalla parrocchia abituale, per scoprire che altre Comunità parrocchiali hanno eletto a loro titolare Maria Madre della Chiesa.
Proprio in questo semplice modo è iniziata l’avventura che ha portato la nostra Parrocchia a “gemellarsi” con l’omonima di Salvarano, località della provincia di Reggio Emilia, in piena “terra matildica”, terra di forti passioni e radicata fede.
Bisogna ricordare che l’appellativo di “Madre della Chiesa” è stato riconosciuto ufficialmente a Maria solo durante il Concilio Vaticano II, dando il sigillo della solennità ad un sentimento, che nel tempo si era consolidato nella tradizione cattolica. Proprio da quella proclamazione è scaturita, negli anni ’70, una serie di consacrazioni a Maria Madre della Chiesa da parte di parrocchie in tutto il mondo.
Questa caratteristica accomuna la nostra realtà di Casazza con quella di Salvarano, dove il 19 maggio, sotto la guida di don Evandro, si è recato un gruppo di nostri parrocchiani.



La “spedizione” ha fatto tappa prima nella “città del tricolore” per visitare il settecentesco “Teatro Municipale” (ora intitolato a “Romolo Valli”), per poi dirigersi a Salvarano, dove era allestito un buffet di prodotti tipici che ha rallegrato la comitiva, accolta da una vera e propria pioggia torrenziale.
In chiesa si è svolta una cerimonia semplice, ma molto partecipata, a cui è intervenuto, in rappresentanza dell’Amministrazione comunale, l’assessore alla cultura, che ha donato alla nostra parrocchia una pubblicazione e dove sono state scambiate targhe a ricordo dell’evento che hanno sancito questa reciproca appartenenza e solidarietà tra Comunità.
Al di là del fatto in sé, è molto bello sottolineare la circostanza che, basta poco per trovare “punti di contatto” con realtà che solo apparentemente sono distanti da noi. Quanto potremmo godere della fratellanza con altre persone se solo ci mettessimo con attenzione ad esaltare ciò che ci accomuna, invece di essere chiusi nel nostro “piccolo mondo” cittadino, parrocchiale, familiare, personale …
Come Comunità ora abbiamo conosciuto questi nostri fratelli “gemelli” emiliani, ma quante altre familiarità possiamo coltivare nel nome di Cristo e di Maria Madre della Chiesa?
E’ una ricchezza di cui possiamo godere … basta poco!

20 giugno 2010

RINGRAZIAMO IL SIGNORE
Per la presenza dei Sacerdoti

Celebrare “50” anni di sacerdozio è innalzare a Dio un Inno di ringraziamento e di impetrazione.
Tra i tanti e innumerevoli doni di Dio all’umanità
Possiamo non ricordare il “dono” DELL’Eucarestia e del Sacerdozio… in quel “fate questo in memoria di me” c’è la volontà di volere essere sempre presente e di voler coinvolgere gli uomini in questa “missione”.
E da quel giorno, ormai sono duemila anni, ci sono sempre stati - uomini e donne – che hanno preso sul serio questo invito, questa chiamata … ma ora ci troviamo nella situazione di … pausa.
Che cosa significa…?
Che cosa ci vuol dire…?
A che cosa ci vuole coinvolgere…?
Anche oggi, e lo abbiamo sperimentato, c’è molta stima, anzi, si manifesta in esigenza e necessità, dei sacerdoti… E dall’altra il riconoscimento di un forte bisogno… è un problema che tocca tutte le comunità parrocchiali… tutte le famiglie….
Ogni singola persona.
L’opera del sacerdote è esigita da ogni categoria di persone…
Abbiamo allora bisogno di … risposte… di adesioni… di risposte…
Non vale la pena… allora… di metterci in ginocchio… di pregare….
Anche Gesù guardando un campo di grano disse ai suoi apostoli:
“la messe è molta, ma gli operai sono pochi…
P r e g a t e il Signore della messe perché mandi operai”.
Non basta, allora, volere il prete… non basta volere sempre efficienti… non basta lamentarsi… è necessario metterci veramente in ginocchio e…pregare… è necessario impegnarci tutti a dare una testimonianza di servizio.. è necessario trasmettere l’importanza di vivere e di servire nella comunità in rapporto alle nostra capacità.
La festa di un “50°” vuole essere un risveglio… uno stimolo…. Una chiamata a diventare membra vive della comunità… c’è posto per tutti:
Catechesi… Pulizia … Sport… Animazione… Teatro… Bar…
Perché non ci pensi… ? Perché non ne prendi atto…?
Prendo l’occasione per ringraziare “tutti”:
mi auguro che questa celebrazione ci faccia sentire sempre più uniti e pronti a … camminare insieme.

Don Evandro

CRESIME E PRIME COMUNIONI 2010

In relazione alla celebrazione della Cresima e Prima Comunione dei nostri fanciulli della scorsa domenica 6 giugno , tutta la Comunità Parrocchiale ringrazia quanti hanno partecipato e reso possibile quella che è stata una straordinaria esperienza di preghiera comunitaria, in modo particolare:
- Mons. Aldo Delaidelli, vicario episcopale, che ha presieduto la S. Messa e resterà nella memoria di tanti per la splendida metafora “dei Piccioni”, proposta nell’omelia;
- Don Evandro, che è stato vicino ai nostri piccoli, al momento dell’incontro con Gesù Eucaristia;
- la catechista Antonella, che ha trascorso notti insonni per preparare al meglio i bambini e i momenti del rito;
- i genitori, i padrini e le madrine, cui adesso spetta un compito per niente semplice;
- i nostri fanciulli, ormai avviati lungo il cammino della piena partecipazione alla vita della Comunità.

Grande successo per il Concerto per i 50 anni di vita sacerdotale di Don Evandro

Domenica 13 giugno abbiamo fatto festa a don Evandro. Una festa con cui si è voluto semplicemente rivolgere un sentito “grazie” per i 50 anni di vita sacerdotale, di servizio e di dono del nostro parroco.
Ci sono stati momenti di vera commozione in occasione del concerto di musica sacra, domenica sera; momenti di serena partecipazione alla convivialità, a mezzogiorno durante il pranzo a buffet, nel salone dell’oratorio. Ma, certamente, l’apice della festa è stato vissuto nelle celebrazioni eucaristiche di venerdì 11 e di domenica 13: fare festa intorno alla “mensa del Signore” è qualcosa che non ha eguali!
La presenza dei parenti del don, delle rappresentanze delle Comunità di Torbole, Borgonato, Botticino e Nave, dove (insieme alla Volta) si è concretizzato il mandato sacerdotale, hanno conferito a quelle celebrazioni un significato profondo. Credo che per don Evandro sia stato un po’ come “prendere in mano la propria storia” (come spesso invita a fare nelle sue omelie) per presentarla a Gesù, rendendola uno straordinario bouquet di benedizioni.
Lo sperimentare la partecipazione di tante persone che hanno incontrato il don, lo hanno accompagnato lungo tratti più o meno impegnativi del suo cammino, hanno condiviso con lui gioie e dolori, nel continuo sforzo di testimoniare Cristo ha permesso di rendere quel “grazie” più sentito, più completo, più vero da parte di tutti.
Essere consapevoli, inoltre, che hanno condiviso quei momenti di comunione eucaristica anche le persone che hanno già concluso il loro viaggio e con affetto hanno seguito (e seguono ancora) il percorso del nostro don ha reso quelle celebrazioni veramente momenti di particolare grazia.
La determinazione, la fiducia nel Signore, l’offerta del dono di sé, che hanno caratterizzato questi 50 anni appena trascorsi, non appartengono, però, solo al passato di don Evandro … anzi, basta averlo visto in azione durante questi primi giorni di grest per capire che la tempra e la testimonianza sono quelle di sempre! Quindi, rinfrancati dalla festa appena celebrata, possiamo continuare a condividere con lui il cammino, tenendo ben ferma al nord della nostra bussola la presenza di Cristo.
Buon proseguimento a tutti.

Carmine

DIALOGO TRA LE GENERAZIONI
Incontri di formazione con gli operatori della cooperativa “Il calabrone”.

Forse ricorderete che nei mesi scorsi apparve nella bacheca fuori dalla nostra chiesa un foglio che invitava ad una serie di incontri organizzati in collaborazione con la cooperativa “Il calabrone”. L’invito era rivolto ai genitori dei ragazzi di età compresa tra i 14 e i 20 anni, ma non precludeva la partecipazione a tutte le persone interessate a comprendere il rapporto tra generazioni.
Martedì 22 si è svolto l’ultimo dei cinque incontri che sono stati un’occasione da non perdere per la professionalità e la disponibilità di Angelo Mattei e Paola Becchetti e per il clima che si è creato tra i partecipanti. Tante sono state le sollecitazioni, gli spunti che non è possibile sintetizzarli in poche righe. Pur mossi da motivazioni diverse, i partecipanti sono stati accomunati dal desiderio di comprendere gli adolescenti e sostenerli nel loro processo di crescita e maturazione all’interno di una società complessa come è quella contemporanea.
Un ringraziamento sincero ai conduttori per la loro preparazione, per il coinvolgimento e la capacità di modificare la proposta, strada facendo, a seconda delle necessità emerse all’interno del gruppo. Nessuno di noi ha trovato la “ricetta”, la risposta certa ed univoca alle innumerevoli domande perché forse non esiste.
Gli interrogativi, le preoccupazioni emerse sono state a volte gli stessi, altre volte diversi, a seconda anche della situazione vissuta da ognuno dei partecipanti, accomunati però dal desiderio di ascoltare gli adolescenti, di comunicare con loro. L’ascolto richiede tempo, pazienza, rispetto, disponibilità. Non è facile ed immediato perché comporta la totale apertura verso l’altro, nel caso specifico l’adolescente, al quale dedicare tempo, aspettando anche i suoi tempi, accogliendolo senza pregiudizi, con il desiderio di stabilire un rapporto autentico che possa aiutarlo nel difficile processo di crescita.
Gli ultimi due incontri sono stati riservati alla valutazione del breve percorso fatto, per verificare le aspettative iniziali e per prospettare il futuro. Abbiamo espresso la volontà di continuare ad incontrarci ma, come sottolineato dalle nostre due “guide”, è imprescindibile chiarire se le motivazioni iniziali sono le medesime o sono mutate e che direzione vogliamo prendere. Adesso c’è la pausa estiva che aiuterà sicuramente a chiarirci le idee.
Qualcuno, oltre a essere impegnato coi propri figli, è anche attento agli adolescenti di Casazza, qualcun altro magari maturerà in futuro questa disponibilità nella nostra parrocchia o in altre realtà nelle quali opera.
Tutti però sono desiderosi di stabilire un dialogo tra le generazioni, attenti a cogliere le occasioni che si presentano per allungare la mano verso i nostri ragazzi che spesso attendono solo un nostro sguardo, meno distratto e frettoloso, per avvicinarsi e manifestare le grandi ricchezze, racchiuse nel cuore di ognuno di loro, di quelli a noi più vicini, perché nostri figli o nipoti e di quelli un po’ più lontani, ma che, dagli angoli del nostro quartiere, ci osservano e interrogano.

Luisa

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La soluzione!

27 giugno 2010

ESTATE GIOVANI 2010

OGNI SABATO E DOMENICA GIOVANI IN ORATORIO

GIUGNO

SABATO 26
serata sintetic-volley + Ping pong
DOMENICA 27
Cinema all’aperto*

LUGLIO 
DOMENICA 4  
Cinema all’aperto*   
SABATO 10 
Giochi 
DOMENICA 11 
Giochi 
SABATO 17
Torneo di Palla-gavettoni
DOMENICA 18
Torneo di Calcio
SABATO 24
DOMENICA 25
Gita in montagna
SABATO 31
Gita a Gardaland

AGOSTO
DOMENICA 1
Torneo ping pong + Sintetic-volley
SABATO 7
Biciclettata notturna
DOMENICA 8
Cinema all’aperto* 
MERCOLEDI’ 11
Notte di San Lorenzo
SABATO 14
Torneo Palla Bollata - Anguriata e Giochi
DOMENICA 15
Spaghettata e Musica dal vivo
SABATO 21
Festa di Chiusura
DOMENICA 22
tutti al bar dopo Messa: offre Giorgio Zubani

*iscrizione obbligatoria
Per Iscrizioni e Info:
Luca - Andrea - Nicola - Stefano - Elia - Sara