Da giorni ci si pensa, da giorni le stiamo programmando, da giorni siamo
impegnati nella scelta del luogo, del modo, della compagnia, ma tutto sommato
emerge la volontà di non rinunciarvi.
La vacanza è un tempo di meritato riposo, è un tempo di distacco
dalla routine di ogni giorno, è un tempo di evasione
Questo obiettivo rischia di sommergere ogni altro problema, ogni altra preoccupazione,
ogni altro valore
ci si dimentica che siamo dei Pellegrini
in continuo cammino, in una continua maturazione, con un ben determinato obiettivo:
realizzarci. Anche le vacanze devono avere questo obiettivo, nel nostro cammino
non cè sosta, non possiamo dimenticare noi stessi
ma si
corre il rischio di mettere tutto da parte, per poi riprenderlo, purtroppo,
dopo e dover ricominciare
Il nostro cammino deve avere una continuità, deve essere sempre un
andar avanti, un progredire
ma mentre vediamo che questo impegno emerge
nelle attività materiali, non è altrettanto scontata la presenza
e la preoccupazione del cammino spirituale. Questo impegno, forse,
non è nelle nostre preoccupazioni, anzi, le vacanze sono loccasione
di fare vacanza dello spirito: niente preghiera, niente messa,
niente
con il rischio di perdere anche quel poco che abbiamo accumulato
dentro di noi.
Non pensiamo che lavere più tempo da gestire è un dono
del Signore.
Non pensiamo che avere più tempo per riflettere è un dono. Non
siamo capaci di captare gli incontri con le altre persone e con altri luoghi,
come occasioni di crescita, di condivisione, di partecipazione
Questo tempo messo nelle nostre mani è un bene prezioso:
Noi come lo usiamo? Come lo traffichiamo? Come lo utilizziamo? Come ne facciamo
tesoro?
A noi la risposta, non deve essere una risposta teorica, ma deve nascere dal
nostro modo di usare questo tempo!
Troppe volte noi usiamo, di fronte alle nostre responsabilità, laffermazione
non abbiamo tempo, e tempo ne abbiamo in abbondanza
provate
a fare un solo conto: una sola giornata è fatta di 86.400 secondi
se vogliamo dare senso alla vita occorre fare del tuo meglio.
In ogni momento, in ogni luogo vivi il tuo tempo:
Non credere a coloro che vogliono allontanarti dai tuoi sogni, a coloro che
vogliono scoraggiarti, che sanno loro del mistero della tua vita?
Limpegno fa nella tua vita il meglio, a Dio devi render
conto di ogni talento. Un giorno, nel tempo, Dio ti verrà incontro
e ti vorrà interrogare; che cosa ne hai fatto del tuo tempo?
Sarebbe bello potergli rispondere:
Eccomi Signore. E allora guardando a te Dio ti giudicherà un servo
buono e fedele: fedele alla Vita, alla Vocazione e al Cammino.
don Evandro
Il coro Casazzadella Parrocchia Maria Madre della Chiesa, con
stima e riconoscenza ringrazia le corali :
Coro del Garza di Nave
Corale S.Maria assunta di Botticino Sera
San Vitale in Franzacurta di Borgonato
che con la loro prestigiosa partecipazione hanno contribuito al successo del
concerto per il 50° di sacerdozio del nostro parroco don Evandro Della
Dote
Brescia 17/06/2010
Carissimi e gentilissimi amici del Coro di Casazza, siamo noi che vi ringraziamo
per l'occasione di aver potuto festeggiare con voi e con altri il 50°
di sacerdozio di don Evandro, senza contare della "squisita" accoglienza
post-corale. Complimenti anche alle cuoche, dunque, che hanno saputo trasmettere
anche nel cibo la vostra simpatia e cordialità.
Personalmente vi auguro una buona continuazione dell'esperienza corale, perchè
il Coro è anche modalità esistenziale esemplare. Ognuno è
e resta la sua voce, ma insieme ad altri crea suggestioni uniche ed emozioni
irripetibili. Ci si esprime totalmente nella propria individualità,
ma secondo una regola, non secondo un capriccio più o meno emozionale.
Eschel, pensatore ebreo, ricorda che il termine ebraico per cantore è
"Ba'al tefillah", cioè maestro della preghiera. Egli si pone
davanti a Dio non solo come individuo ma come voce dell'Assemblea, Bonhoffer
dice che la Trinità è come il Canto fermo su cui e intorno a
cui si modulano tutte le esistenze. Egli che è Melodia -Armonia per
eccellenza e assoluta ci aiuti a vivere in concordia e armonia sempre, con
tutti i nostri difetti ma
anche con tutta la nostra intenzione e buona volontà .
Grazie ancora e saluti.
Noi festeggeremo, come Parrocchia, ancora don Evandro il giorno 27 Giugno,
unitamente a un altro nostro concittadino Vescovo missionario in Etiopia e
amico suo dei primi anni di seminario, con una Celebrazione eucaristica. Auguri
e grazie.
Franco Lonati
Direttore: Coro del Garza
mese dedicato al Sacro Cuore di Gesù
Ogni Mercoledì
ore 20.30: S. ROSARIO
MERCOLEDI 2 GIUGNO
PELLEGRINAGGIO SERALE
A CARAVAGGIO
DOMENICA 6
"CORPUS DOMINI"
S.MESSA 10.30:CRESIME - COMUNIONI
MARTEDI 8
Ore 20.30:S. Rosario in chiesa
VENERDI 11
"Sacro Cuore di Gesù"
8.30: S.Messa
19.30: S.MESSA DEL 50° ANNIVERSARIO DI SACERDOZIO
DEL PARROCO DON EVANDRO DELLA DOTE
SABATO 12
"Cuore Immacolato di Maria"
ORE 15.00: INCONTRO DEI RAGAZZI
CHIUSURA
DEL CATECHISMO
DOMENICA 13
S.MESSA 10.30: CELEBRAZIONE SOLENNE
50° ANNIVERSARIO DI SACERDOZIO DEL PARROCO
DON EVANDRO DELLA DOTE
LUNEDI 14
Inizio del Grest
LUNEDI 21
S. Luigi Gonzaga
GIOVEDI 24
"Natività di S. G.Battista"
MARTEDI 29
"Ss. Pietro e Paolo"
6 GIUGNO
"Corpus Domini"
Gen 14, 18-20
1 Cor 11,23-26
Lc 9, 11b-17
13 GIUGNO
"Togli Signore la mia colpa ed il mio peccato"
2 Sam 12,7-10.13
Gal 2,16.19-21
Lc 7,36-8,3
20 GIUGNO
"Ma voi chi dite che io sia?"
Zc 12,10-11;13,1
Gal 3, 26-29
Lc 9,18-24
27 GIUGNO
"Non ho dove posare il capo"
1 Re 19,16b.19-21
Gal 5,1.13-18
Lc 9,51-62
è iniziato il
GREST
a presto le notizie!!
La Comunità Parrocchiale attraverso lOratorio si prende cura
dei ragazzi per aiutarli a realizzarsi. Durante lintero anno liturgico
si prodiga con la Evangelizzazione attraverso lopera insostituibile
dei Catechisti, una preoccupazione che continua anche nel periodo estivo con
lattività del GREST.
LOratorio diventa allora il segno della passione Educativa della comunità
cristiana che si mette al servizio dei ragazzi e delle famiglie per educarli
ad essere maturi e responsabili.
Il GREST è uno strumento di questo servizio che si Caratterizza attraverso
uno stile educativo specifico, non è e non deve essere un parcheggio,
non è e non deve essere un modo di occupare le vacanze.
Gli animatori devono perciò mettere al centro la persona
per aiutarla a prendere consapevolezza delle sue responsabilità, per
porre lattenzione alle domande e ai bisogni dei ragazzi.
I valori fondamentali dei questo progetto sono TRE:
ACCOGLIENZA di ogni persona, perché il nostro campo educativo si caratterizza
sullimportanza e sullunicità di ogni singola persona.
PROPOSTA, loratorio propone a tutti e lo fa sperimentare, che tutti
siamo chiamati alla serenità e alla gioia per poter essere in grado
di aiutare gli altri.
IMPEGNO, perché i ragazzi incontrando la Natura , incontrino se stessi,
gli altri e Dio.
Fare lAnimatore è: IMPEGNO, SACRIFICIO, PERSEVERANZA, GRANDE
SENSO DI RESPONSABILITA E NON ULTIMO LA VERA PREOCCUPAZIONE DI POTER
TRASMETTERE I VERI VALORI DELLA VITA.
A tutti gli Animatori
Auguro un buon cammino
Don Evandro
Gesù nel presentarsi agli uomini e poter farsi accogliere usa il linguaggio dei simboli, dei segni tolti dalla vita pratica. È attraverso i segni che ci comunica e ci fa capire che cosa vuol essere per noi, per la nostra vita, per la nostra crescita. E prende l’esempio del vivere quotidiano per aiutarci ad accoglierlo con fede: È il Pastore: perché ha cura di noi, perché per lui noi siamo importanti ed è attento a tutti i nostri bisogni. È la Vite: perché vuol illuminare il nostro cammino e perché ci vuole “luce” nella nostra storia. È il Pane: vuole nutrirci, vuole darci forza per percorrere con gioia il nostro cammino e affrontare le difficoltà. E come pastore, luce, vite e pane è sempre al nostro servizio: “io in mezzo a voi sono uno che serve”. Per cui abbiamo la certezza che Lui è sempre con noi e ci accompagna nel nostro cammino. Ci dà fiducia e ha fiducia. Ci chiede la massima collaborazione, è sempre pronto ad aspettare i nostri tempi, ci guida nei nostri passi. Ed è proprio attraverso i Sacramenti che manifesta questa presenza fortificante e creatrice di novità. I Sacramenti sono il punto di incontro, di coinvolgimento, di relazione perché la nostra vita sia sempre un dono, sia sempre un impegno, sia una vera risposta alla sua chiamata. Non è facile vivere questa dimensione, abbiamo bisogno dello Spirito che ci scuota dal torpore e ci liberi dalla paura, ci fortifichi e ci dia coraggio, raddrizzi e riscaldi i nostri cuori.
Don Evandro
Nonostante questo sia il terzo anno che nella nostra Parrocchia si impartiscano, nell’ambito della stessa celebrazione, i sacramenti della S. Cresima e della Prima Comunione, sono molti ancora i fedeli che si meravigliano per questo evento. Anche altre parrocchie hanno cominciato questa nuova tradizione e dall’anno prossimo dovrebbero essere praticamente tutte, nella Diocesi di Brescia, ad adeguarsi al nuovo rito, previsto dal nuovo Piano per l’Iniziazione Cristiana. La “piccola rivoluzione”, voluta dai Vescovi per dare una risposta efficace alle nuove esigenze formative, punta buona parte della sua riuscita sulla catechesi alle famiglie, anche per far capire che la celebrazione dei sacramenti non può essere considerata una meta agognata, attraverso cui tenere i ragazzi ostaggio delle lezioni di catechismo, ma rientra in un cammino, segnato da alcune importanti tappe, che prosegue per tutta la vita. In questa visione, è importante ripensare alla connessione dei tre Sacramenti dell’iniziazione cristiana e alla loro successione teologicamente più coerente. Il Battesimo è la porta d’ingresso nel mistero di Cristo e della Chiesa, la Cresima, operando il consolidamento di quanto già vissuto con il Battesimo, rende veramente inseriti nella realtà ecclesiale, e la celebrazione eucaristica è il momento culminante che realizza il pieno compimento. Mi permetto di ricordare che quello che viene celebrato il 6 giugno 2010 non è un fatto che interessi appena i ragazzi coinvolti, le rispettive famiglie, i catechisti e il parroco. Come per il passato, è un evento che richiede la cura di tutta la Comunità (che è composta da tutti coloro che si ritengono cristiani e non dai soli “chiesaioli” più convinti!). Sarebbe bello che ciascuno di noi ricordasse che il Battesimo, con l’azione dell’Amore di Dio (lo Spirito Santo) dà alla vita umana una “dimensione verticale” che la trasforma, ci rende consapevoli della nostra provenienza divina e ci presenta come destino la vita eterna. La Cresima non è un misterioso rito magico, ma un consolidamento di quella consapevolezza, in cui è sempre l’Amore di Dio (con i suoi doni) a renderci capaci di realizzare e di vivere “grandi cose”. Il compimento di questo percorso ci rende pronti a stringere il patto di amicizia con Gesù che si concretizza nella Prima Comunione. Alcuni ritengono che per ragazzini di dieci anni sia troppo presto per fare quelle scelte che il ricevere la Cresima comporta. Forse, potrebbe fugare questo dubbio considerare che la S. Cresima non è l’adesione alle regole di un’associazione, né ad una filosofia, ma attraverso essa si giunge a scegliere di stringere un’amicizia con una Persona importante. PER I FANCIULLI sarebbe utile ricordare questo giorno come quello in cui hanno stretto con Gesù un patto di amicizia sincero. E con un amico non capita di darsi la mano e poi essere contenti di non vedersi più per tanto tempo (forse fino al giorno del proprio matrimonio!); di sentirsi liberi solo se non lo si incontra più, nemmeno una volta a settimana! PER I GENITORI, PADRINI e MADRINE Il compito di noi genitori non è quello di “portare i figli al catechismo” per conseguire il diploma in “cresimologia applicata”. Nemmeno rivolgersi al “neo cresimato-comunicato” dicendogli: “Perché non fai il buono ora che hai ricevuto la Cresima?”. Piuttosto, come abbiamo già avuto cura di insegnargli a camminare, a tenersi pulito, a parlare, a scoprire il mondo potremmo aiutarlo (con padrino/madrina) a coltivare quella bella Amicizia e a fargli scoprire la bellezza dei doni che ha ricevuto dallo Spirito (al di là del telefonino, del giochino elettronico, dell’orologio ... regali dei parenti!!). PER LA COMUNITA’ Si diventa cristiani in una comunità e non individualmente! Ciascun componente la Comunità dei cristiani, nei riguardi dei ragazzi, ha il compito insostituibile di mostrare come è bello essere cristiani, deve creare le condizioni affinchè proprio la Comunità sia il luogo privilegiato dove coltivare l’Amicizia con Gesù e scoprire la ricchezza di questo grande Amico. Potremmo provarci …! Carmine |
Domenica 30 maggio i bambini del Gruppo Betlemme (1° anno) e del Gruppo
Giordano (3° anno) hanno vissuto lesperienza del ritiro, trascorrendo
con le catechiste una giornata nel vicino paese di Nave.
Sicuramente questa giornata segnerà una importante tappa del loro cammino
personale e di gruppo: i volti sorridenti della foto ne sono testimonianza.
Dal Vangelo di Marco: salì sulla montagna e chiamò a sé
quelli che volle; ed essi gli andarono vicini. Quindi ne stabilì dodici
che chiamò apostoli, perché stessero con lui e potesse inviarli
a predicare.
Quello che ci riferisce Marco appare come uno dei Primi atti ed è riferito
anche dagli altri Evangelisti, allinizio della sua vita pubblica.
È evidente che la buona notizia è inseparabile da
una comunità in cui, i discepoli, che incontrano e vivono con Gesù
e ne condividono la Missione. Alla base della sequela cè
un incontro personale. La chiamata è fatta in circostanze diverse e in
situazioni diverse. Li sceglie senza guardare alla realtà esterna, ma
al cuore e li sceglie molto diversi: pescatori, pubblicano, zelota, nemico dei
galilei
Pietro è anche un fallito nel suo mestiere
Luca
sottolinea la povertà loro, perché essere apostoli dipende essenzialmente
dalla intimità con Gesù e dallamicizia che ne scaturisce.
Gesù ribadisce un elemento fondamentale: non siete voi che mi avete
scelto, ma io ho scelto voi. Perciò la sequela è una risposta
ad una chiamata che non ammette condizioni. Chi ama il padre e la madre
più di me, non è degno di me. E oggi vediamo assottigliarsi
la schiera di coloro che rispondono e prendono sul serio la chiamata
La schiera di coloro che fanno queste scelte diminuisce
da ogni parte
si invoca la presenza del prete. Vediamo come sono mutati i numeri.
Sessanta e cinquantanni fa cerano numeri eccellenti: venticinque,
trenta, venti, ventisei .. ora nove, tre, sei.
Ogni comunità deve fermarsi a riflettere, deve interrogarsi, dobbiamo
guardarci dentro, perché Gesù anche oggi chiama, anche oggi ripete
con fermezza vieni e seguimi. Anche oggi, e forse maggiormente,
cè bisogno di questa presenza
questo vuoto forse è
un modo provvidenziale di Dio per scuoterci, per aiutarci a capire quali sono
i veri valori per cui spendere la vita.
Oggi a distanza di cinquantanni dalla chiamata ringrazio la
mamma e il papà per la loro incondizionata disponibilità, i fratelli
per la loro attenzione. Il cammino è stato lungo ma il Signore mi ha
sempre messo accanto persone buone, comprensive e disponibili, che mi hanno
aiutato, sostenuto e mi hanno accompagnato. Ringrazio tutti i sacerdoti, che
ho incontrato, e sono tanti, che mi hanno sostenuto con la loro fede. Ringrazio
tutti i giovani che con il loro entusiasmo mi hanno sempre caricato di speranza
e fiducia.
Maria Madre della Chiesa continui a proteggermi e mi prenda per mano nel cammino
che Dio ancora mi concede.
don Evandro
vedi le foto dei festeggiamenti
Insieme alla tradizionale Bussola settimanale, è in distribuzione
lo Speciale in occasione del 50° di sacerdozio del don. Gli articoli e
le foto in queste pagine sono un completamento di quello che si trova nelle
edizione speciale.
Non ci siamo fatti trovare impreparati ma, con
tutto il filiale affetto che la nostra Comunità prova per il nostro
don, la Parrocchia di Casazza si stringe attorno al suo parroco.
Già venerdì 11, in occasione della S. Messa delle ore 19.30
(foto), abbiamo espresso la gratitudine al Signore per il mezzo secolo di
servizio sacerdotale svolto dal don, ma non finisce certo lì!
Tanti piccoli gesti accompagneranno la memoria di questa importante ricorrenza,
nel segno della preghiera, della compartecipazione, della consapevolezza che
il dono del sacerdozio ci permette di sperimentare lamore di Dio per
gli uomini in maniera straordinaria e concreta.
Quindi, un grazie a don Evandro con laugurio che la grazia e la gioia
accompagnino sempre il suo ministero.
Una precisazione: don Faustino Pari, già curato a Casazza, attualmente svolge il ministero di Prevosto nella Parrocchia di SantAntonio
ERRATA CORRIGEDon
Evandro Della Dote nasce a Nave l11 marzo del 1935. In famiglia sono
in cinque Mamma, Papa e tre fratelli. Diventa Presbitero 50 anni fa e comincia
la sua avventura che lo porterà nel 1992 alla Parrocchia di Casazza
Nellordine: Volta Bresciana, Torbole, Botticino, Borgonato e appunto
Casazza.
Parliamo della tua vocazione, comè andata?
È stata molto semplice, nessuna voce o visione, in prima media sono
entrato in seminario e basta. Uno intelligente si vede subito.
La famiglia come lha presa?
Bene, erano contenti e hanno collaborato tutti.
Tredici anni di seminario e l11 giugno 1960 vieni ordinato prete,
che anni sono stati questi?
Non era certo facile il seminario, bisognava studiare molto, erano anni di
sacrificio e in casa lavorava sono mio padre e la retta era un impegno economico
importante.
Solo studio?
Si organizzavano tornei, cera la biblioteca, il teatro, il gruppo missionario
ci si divertiva e a me piaceva organizzare i tornei e partecipare alle
diverse attività.
Lo sport è stato sempre un tuo pallino quindi?
Si. Sin da giovane ho amato lo sport. Allinizio come curato mi sono
occupato dellattività sportiva in Oratorio e nel periodo di Botticino
sono entrato nel consiglio del C.S.I. Questa attività è durata
una trentina di anni tanto da meritare il Discobolo dOro (2010).
Ricordi più piacevoli?
Sicuramente i ritiri e gli incontri di formazione.
Non solo lo sport nella tua vita?
No, ho insegnato per 17 anni alle Scuole Canossiane alle future maestre dAsilo,
era allincirca il 67.
Ritorniamo a quell11 giugno del 1960, cosa ricordi?
Il Vescovo era Monsignor Giacinto Tredici, cera tanta emozione, tanta
gente ma comunque una tranquillità sulla scelta presa. Nessun ripensamento.
La mia classe era di 25 persone, alcune ora non ci sono più, gli altri
sono sparsi per lItalia e per il Mondo.
50 anni in cinque Parrocchie diverse, un aneddoto per ogni Oratorio, partiamo
dalla Volta
Alla Volta ricordo che seguivo i giovani, ne avevo 40, facevamo gli incontri
e se qualcuno non si presentava andavo a prenderli con il mio Mosquito Garelli.
Torbole
A Torbole tutti i Bar del paese chiudevano quando cerano i tornei in
Oratorio.
Botticino
Sicuramente gli anni più belli. A marzo quando ho compiuto gli anni
alcuni parrocchiani sono venuti a festeggiare qui in Oratorio, erano in 80!
Era il 68, io seguivo il gruppo dei giovani, erano anni particolari,
belli. Organizzavo dei campeggi / campi scuola con le tende, eravamo più
di 50! Sempre in quel periodo con alcune persone di Botticino siamo andati
un mese in Burundi. Che fatica! Non siamo andati in villeggiatura ma in un
campo di lavoro, cera da fare la canonica, il tetto, i pavimenti
Borgonato
Abbiamo messo a posto la Chiesa, il campo da gioco, la sala per i giovani
cera da costruire.
Infine Casazza
questa storia la conoscete.
Hai incontrato tante persone lungo questo cammino, qualcuno che ti ha segnato?
Ho trovata gente disponibile in tutti i posti in cui sono stato, che ricordo
con affetto Don Igino è stato responsabile degli scout a San Bartolomeo
e parroco di Monterotondo, eravamo molto amici.
Futuro; i prossimi 50 anni?
Perché 50? Perché non 60 allora
Andrea
Visita alla parrocchia di "Maria Madre della Chiesa" di Salvarano (RE)
Alle volte basta poco per avviare un cammino interessante e fecondo. Basta
dare unocchiata un po più attenta ad un libretto dei canti
di una chiesa frequentata sporadicamente, lontana dalla parrocchia abituale,
per scoprire che altre Comunità parrocchiali hanno eletto a loro titolare
Maria Madre della Chiesa.
Proprio in questo semplice modo è iniziata lavventura che ha
portato la nostra Parrocchia a gemellarsi con lomonima di
Salvarano, località della provincia di Reggio Emilia, in piena terra
matildica, terra di forti passioni e radicata fede.
Bisogna ricordare che lappellativo di Madre della Chiesa
è stato riconosciuto ufficialmente a Maria solo durante il Concilio
Vaticano II, dando il sigillo della solennità ad un sentimento, che
nel tempo si era consolidato nella tradizione cattolica. Proprio da quella
proclamazione è scaturita, negli anni 70, una serie di consacrazioni
a Maria Madre della Chiesa da parte di parrocchie in tutto il mondo.
Questa caratteristica accomuna la nostra realtà di Casazza con quella
di Salvarano, dove il 19 maggio, sotto la guida di don Evandro, si è
recato un gruppo di nostri parrocchiani.
Celebrare 50 anni di sacerdozio è innalzare a Dio un
Inno di ringraziamento e di impetrazione.
Tra i tanti e innumerevoli doni di Dio allumanità
Possiamo non ricordare il dono DELLEucarestia e del Sacerdozio
in quel fate questo in memoria di me cè la volontà
di volere essere sempre presente e di voler coinvolgere gli uomini in questa missione.
E da quel giorno, ormai sono duemila anni, ci sono sempre stati
- uomini e donne che hanno preso sul serio questo invito, questa
chiamata
ma ora ci troviamo nella situazione di
pausa.
Che cosa significa
?
Che cosa ci vuol dire
?
A che cosa ci vuole coinvolgere
?
Anche oggi, e lo abbiamo sperimentato, cè molta stima, anzi,
si manifesta in esigenza e necessità, dei sacerdoti
E dallaltra il riconoscimento di un forte bisogno
è un problema che tocca
tutte le comunità parrocchiali
tutte le famiglie
.
Ogni
singola persona.
Lopera del sacerdote è esigita da ogni categoria di persone
Abbiamo allora bisogno di
risposte
di adesioni
di risposte
Non vale la pena
allora
di metterci in ginocchio
di pregare
.
Anche Gesù guardando un campo di grano disse ai suoi apostoli:
la messe è molta, ma gli operai sono pochi
P r e g a t e il Signore della messe perché mandi operai.
Non basta, allora, volere il prete
non basta volere sempre
efficienti
non basta lamentarsi
è necessario metterci veramente
in ginocchio e
pregare
è necessario impegnarci tutti a dare
una
testimonianza di servizio.. è necessario trasmettere limportanza
di vivere e di servire nella comunità in rapporto alle nostra capacità.
La festa di un 50° vuole essere un risveglio
uno stimolo
.
Una chiamata
a diventare membra vive della comunità
cè posto
per tutti:
Catechesi
Pulizia
Sport
Animazione
Teatro
Bar
Perché non ci pensi
? Perché non ne prendi atto
?
Prendo loccasione per ringraziare tutti:
mi auguro che questa celebrazione ci faccia sentire sempre più uniti
e pronti a
camminare insieme.
Don Evandro
In relazione alla celebrazione della Cresima e Prima Comunione dei nostri
fanciulli della scorsa domenica 6 giugno , tutta la Comunità
Parrocchiale ringrazia quanti hanno partecipato e reso possibile quella che
è stata una straordinaria esperienza di preghiera comunitaria, in modo
particolare:
- Mons. Aldo Delaidelli, vicario episcopale, che ha presieduto la S. Messa
e resterà nella memoria di tanti per la splendida metafora dei
Piccioni, proposta nellomelia;
- Don Evandro, che è stato vicino ai nostri piccoli, al momento dellincontro
con Gesù Eucaristia;
- la catechista Antonella, che ha trascorso notti insonni per preparare al
meglio i bambini e i momenti del rito;
- i genitori, i padrini e le madrine, cui adesso spetta un compito per niente
semplice;
- i nostri fanciulli, ormai avviati lungo il cammino della piena partecipazione
alla vita della Comunità.
Domenica 13 giugno abbiamo fatto festa a don Evandro. Una festa con cui si è
voluto semplicemente rivolgere un sentito grazie per i 50 anni di
vita sacerdotale, di servizio e di dono del nostro parroco.
Ci sono stati momenti di vera commozione in occasione del concerto di musica
sacra, domenica sera; momenti di serena partecipazione alla convivialità,
a mezzogiorno durante il pranzo a buffet, nel salone delloratorio. Ma,
certamente, lapice della festa è stato vissuto nelle celebrazioni
eucaristiche di venerdì 11 e di domenica 13: fare festa intorno alla
mensa del Signore è qualcosa che non ha eguali!
La presenza dei parenti del don, delle rappresentanze delle Comunità
di Torbole, Borgonato, Botticino e Nave, dove (insieme alla Volta) si è
concretizzato il mandato sacerdotale, hanno conferito a quelle celebrazioni
un significato profondo. Credo che per don Evandro sia stato un po come
prendere in mano la propria storia (come spesso invita a fare nelle
sue omelie) per presentarla a Gesù, rendendola uno straordinario bouquet
di benedizioni.
Lo sperimentare la partecipazione di tante persone che hanno incontrato il don,
lo hanno accompagnato lungo tratti più o meno impegnativi del suo cammino,
hanno condiviso con lui gioie e dolori, nel continuo sforzo di testimoniare
Cristo ha permesso di rendere quel grazie più sentito, più
completo, più vero da parte di tutti.
Essere consapevoli, inoltre, che hanno condiviso quei momenti di comunione eucaristica
anche le persone che hanno già concluso il loro viaggio e con affetto
hanno seguito (e seguono ancora) il percorso del nostro don ha reso quelle celebrazioni
veramente momenti di particolare grazia.
La determinazione, la fiducia nel Signore, lofferta del dono di sé,
che hanno caratterizzato questi 50 anni appena trascorsi, non appartengono,
però, solo al passato di don Evandro
anzi, basta averlo visto
in azione durante questi primi giorni di grest per capire che la tempra e la
testimonianza sono quelle di sempre! Quindi, rinfrancati dalla festa appena
celebrata, possiamo continuare a condividere con lui il cammino, tenendo ben
ferma al nord della nostra bussola la presenza di Cristo.
Buon proseguimento a tutti.
Carmine
Forse ricorderete che nei mesi scorsi apparve nella bacheca fuori dalla nostra
chiesa un foglio che invitava ad una serie di incontri organizzati in collaborazione
con la cooperativa Il calabrone. Linvito era rivolto ai genitori
dei ragazzi di età compresa tra i 14 e i 20 anni, ma non precludeva la
partecipazione a tutte le persone interessate a comprendere il rapporto tra
generazioni.
Martedì 22 si è svolto lultimo dei cinque incontri che sono
stati unoccasione da non perdere per la professionalità e la disponibilità
di Angelo Mattei e Paola Becchetti e per il clima che si è creato tra
i partecipanti. Tante sono state le sollecitazioni, gli spunti che non è
possibile sintetizzarli in poche righe.
Pur mossi da motivazioni diverse, i partecipanti sono stati accomunati dal desiderio
di comprendere gli adolescenti e sostenerli nel loro processo di crescita e
maturazione allinterno di una società complessa come è quella
contemporanea.
Un ringraziamento sincero ai conduttori per la loro preparazione, per il coinvolgimento
e la capacità di modificare la proposta, strada facendo, a seconda delle
necessità emerse allinterno del gruppo. Nessuno di noi ha trovato
la ricetta, la risposta certa ed univoca alle innumerevoli domande
perché forse non esiste.
Gli interrogativi, le preoccupazioni emerse sono state a volte gli stessi, altre
volte diversi, a seconda anche della situazione vissuta da ognuno dei partecipanti,
accomunati però dal desiderio di ascoltare gli adolescenti, di comunicare
con loro. Lascolto richiede tempo, pazienza, rispetto, disponibilità.
Non è facile ed immediato perché comporta la totale apertura verso
laltro, nel caso specifico ladolescente, al quale dedicare tempo,
aspettando anche i suoi tempi, accogliendolo senza pregiudizi, con il desiderio
di stabilire un rapporto autentico che possa aiutarlo nel difficile processo
di crescita.
Gli ultimi due incontri sono stati riservati alla valutazione del breve percorso
fatto, per verificare le aspettative iniziali e per prospettare il futuro. Abbiamo
espresso la volontà di continuare ad incontrarci ma, come sottolineato
dalle nostre due guide, è imprescindibile chiarire se le
motivazioni iniziali sono le medesime o sono mutate e che direzione vogliamo
prendere. Adesso cè la pausa estiva che aiuterà sicuramente
a chiarirci le idee.
Qualcuno, oltre a essere impegnato coi propri figli, è anche attento
agli adolescenti di Casazza, qualcun altro magari maturerà in futuro
questa disponibilità nella nostra parrocchia o in altre realtà
nelle quali opera.
Tutti però sono desiderosi di stabilire un dialogo tra le generazioni,
attenti a cogliere le occasioni che si presentano per allungare la mano verso
i nostri ragazzi che spesso attendono solo un nostro sguardo, meno distratto
e frettoloso, per avvicinarsi e manifestare le grandi ricchezze, racchiuse nel
cuore di ognuno di loro, di quelli a noi più vicini, perché nostri
figli o nipoti e di quelli un po più lontani, ma che, dagli angoli
del nostro quartiere, ci osservano e interrogano.
Luisa
OGNI SABATO E DOMENICA GIOVANI IN ORATORIO
GIUGNO |
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SABATO 26
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serata sintetic-volley + Ping pong |
DOMENICA 27
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Cinema allaperto* |
LUGLIO
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DOMENICA 4
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Cinema allaperto* | ![]() |
SABATO 10
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Giochi | |
DOMENICA 11
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Giochi | |
SABATO 17
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Torneo di Palla-gavettoni | |
DOMENICA 18
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Torneo di Calcio | |
SABATO 24
DOMENICA 25 |
Gita in montagna | |
SABATO 31
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Gita a Gardaland |
AGOSTO
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DOMENICA 1
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Torneo ping pong + Sintetic-volley |
SABATO 7
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Biciclettata notturna | |
DOMENICA 8
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Cinema allaperto* | |
MERCOLEDI 11
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Notte di San Lorenzo | |
SABATO 14
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Torneo Palla Bollata - Anguriata e Giochi | |
DOMENICA 15
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Spaghettata e Musica dal vivo | |
SABATO 21
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Festa di Chiusura | |
DOMENICA 22
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tutti al bar dopo Messa: offre Giorgio Zubani |
*iscrizione obbligatoria
Per Iscrizioni e Info:
Luca - Andrea - Nicola - Stefano - Elia - Sara