UN RINNOVO CHE CI RIGUARDA

La comunità è chiamata a rinnovare il nuovo Consiglio Pastorale.
Può sembrare che ci riguardi poo, invece … andate avanti a leggere e vi accorgerete che non è proprio così!
Cos’è un Consiglio Pastorale? Cosa fa quando si riunisce? Chi ne fa parte?
Innanzitutto, i membri del Consiglio sono persone che accettano di essere parte di un organo di comunione e corresponsabilità all’interno della Chiesa locale.
Sono persone che devono essere “esemplari nella vita cristiana”, che si distinguano per volontà di impegno, capacità di dialogo e conoscenza dei bisogni della parrocchia. Devono essere in piena comunione con la Chiesa per ciò che riguarda le indicazioni autorevoli e pratiche del momento concreto.
Non sono “cristiani perfetti” , ma piuttosto coloro che hanno a cuore e come obiettivo costante vivere una vita cristiana autentica, servendo la Chiesa in spirito di comunione e corresponsabilità.
Il Consiglio Pastorale Parrocchiale è il luogo dove i fedeli possono esercitare il diritto-dovere di esprimere il proprio pensiero ai pastori e di comunicarlo ad altri fedeli, circa il bene della comunità. E’ il luogo dove si ricercano, si studiano e si propongono conclusioni pratiche, in ordine alle iniziative pastorali che riguardano appunto la Parrocchia.
Un compito difficile! Perché l’essere insieme responsabili della Chiesa ci spinge a trovare strade che ci uniscono, piuttosto che dividano, ma anche perché spesso è faticosa la lettura della realtà in cui la Chiesa locale vive e opera.
Un compito alto, che deve essere necessariamente guidato dallo Spirito Santo. Se è proprio vero che è sempre Lui l’autore della missione (e siamo in buone mani) non possiamo che adoperarci per Lui.
E’ in questo orizzonte che si pone la costituzione del nuovo Consiglio Pastorale parrocchiale. E’ importante prepararsi con la preghiera. E’ un accadimento importante nella vita della nostra comunità, che richiede interesse e partecipazione attiva da parte di tutti.

Per la fine di aprile siamo chiamati a rinnovare-ripristinare il Consiglio Pastorale Parrocchiale, che è una componente necessaria per la gestione della Comunità Parrocchiale.
E, oggi più che mai, diventa “indispensabile” per la carenza di sacerdoti: è il momento di rivalutare il sacerdozio di ogni fedele, di riscoprire che ogni fedele è corresponsabile della Comunità, che il sacerdote non è l’unico in grado di condurre una comunità di credenti.
Ognuno deve sentirsi coinvolto e, per esservi, c’è bisogno di una profonda coscienza del proprio essere appartenenti ad una comunità ed essere chiamati a rimboccarsi le maniche, perché la comunità sia viva, vera e operante … e capace di dare risposte concrete.
Non possiamo stare con le mani in mano. Gli interrogativi sono: in questo quartiere esiste una comunità cristiana? Come opera? Quali proposte mette in atto per far incontrare Cristo? Quali difficoltà incontra in questo cammino? Quale collaborazione offrono i credenti?
Ognuno è chiamato ad interrogarsi, ad entrare in se stesso per prendere coscienza delle proprie capacità e della propria vocazione: Dio ci ha “eletti” per … Infatti, nel giorno del battesimo, il sacerdote ce lo ha menzionato: “che tu possa ascoltare la Parola ed annunciarla”.
In questa realtà, siamo chiamati ad essere testimoni, a testimoniare in pratica la nostra fede, a coinvolgere gli altri in questo cammino.
Prendiamoci uno spazio per riflettere, in questo tempo, per renderci conto delle nostre possibilità e … mettiamoci a disposizione: c’è spazio per tutti nella ”vigna del Signore”. Ci chiama ad ogni ora … la risposta dipende da noi!
Per la fine del mese, il 25 aprile, dovremmo presentare alla Comunità coloro che si sono offerti per questa collaborazione.
Per ogni “Contrada” troviamo quattro o cinque persone che, con i rappresentanti dei gruppi parrocchiali, formeranno il Consiglio Pastorale.
Riflettiamo … preghiamo lo Spirito e, disponibili, come Maria a Nazareth, diciamo: “eccomi, Signore … manda me”.
La nostra Parrocchia ha bisogno di “ciascuno” di voi … ha bisogno di te.
Don Evandro

P.S.: in Parrocchia sono molte le possibilità di collaborazione:
aiutare per la catechesi,
aiutare per la pulizia degli ambienti
aiutare per l’assistenza in oratorio
aiutare per rafforzare i nostri cori
aiutare per la manutenzione del teatro e dell’oratorio
C’è spazio anche per te … occupa il tuo posto!

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SPECIALE RINNOVO CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE

La Riflessione di un “consigliere uscente”

di Carmine

Marzo 2005, stavo vivendo un periodo di profonda crisi, pieno di dubbi e scarso di punti di riferimento … Dal pulpito di Casazza il parroco rivolge un appello particolarmente accorato: nessuno si è proposto per far parte del nuovo Consiglio Pastorale Parrocchiale. Una voce mi dice che quell’appello è rivolto proprio a me, proprio in quel momento! Così è iniziato il mio cammino nel Consiglio.
Prima incontri frequenti, costruttivi, intensi, che mi hanno permesso di conoscere meglio la mia Parrocchia e tante persone, con cui ogni domenica avevo scambiato soltanto un distratto “buongiorno”; incontri che mi hanno chiarito gli ambiti in cui potevo offrire la mia disponibilità e dare il mio contributo. Poi, fra traversie e incomprensioni varie, trasferimento del curato e difficoltà di ogni genere, le convocazioni non si sono più ripetute, ma è aumentata la mia personale percezione per tutte le necessità che in parrocchia emergono quotidianamente.
Alla luce della mia esperienza, mi permetto di lanciare un invito a chi sente il bisogno di vivere la propria fede cristiana in pienezza e non come un vestito buono da indossare solo in determinate occasioni: segui da vicino il nuovo Consiglio Parrocchiale!
E’ necessario, innanzitutto, proporsi per dare il contributo richiesto, ma è anche necessario sostenere l’opera del Consiglio, con la disponibilità, con i propri pareri, con il far presenti le esigenze emergenti … con la preghiera.
Conosco bene le obiezioni che si prospettano ad un invito di questo tipo: tutto è inutile, tanto decide sempre il parroco! E’ solo una perdita di tempo, tanto le proposte “giuste” che avanzo io non saranno mai considerate! Non ho tempo per queste cose, lavoro tanto e lascio il compito a chi non ha niente da fare!
considerazioni che portano all’unità. E, visto che proprio l’unità è la cosa chiesta da Gesù ai suoi discepoli, …
Quello che mi permetto di precisare, in merito, è che ciascuno deve ricordare che il Consiglio Pastorale non è un “piccolo parlamento”, dove ognuno rappresenta una parte contrapposta all’altra. Non è neppure un “organo collegiale” come quelli scolastici, in cui ogni categoria rappresentata degli interessi particolari. La qualifica di “consigliere” non attribuisce il diritto di decidere al sopra di ogni altro responsabile della pastorale. Non conferisce un ruolo da “protagonista” nella considerazione sociale.
Piuttosto, essere membro del Consiglio Pastorale richiede una particolare sensibilità alle esigenze che provengono da ogni direzione. Richiede il saper far “morire” l’orgoglio delle proprie idee nel momento stesso in cui vengono presentate come proposte da condividere. Richiede di considerare i bisogni della Comunità parrocchiale quali esigenze cui dare necessariamente risposte. Richiede di fare un salto di qualità: da semplice fruitore di servizi, ad operatore al servizio della costruzione del Regno di Dio. Richiede vivere il credo cristiano, mettendo in gioco tempo e spazio della propria vita.
Un’ultima annotazione da proporre alla riflessione di ciascuno è questa: da quel marzo 2005 sono cambiate tante cose, evidenti e davanti agli occhi di tutti. Nei prossimi cinque anni, molto probabilmente, si verificheranno altrettanti cambiamenti, anzi ne avverranno di più radicali, oserei definirli “epocali”, tanto da modificare radicalmente il modo di essere delle Comunità cristiane. Possiamo chiederci se vogliamo essere solo spettatori passivi e “brontoloni” di ciò che ci accade intorno o (con tutti i limiti che esistono) cooperatori di questi cambiamenti.
Fidiamoci dello Spirito Santo, che - sono certo - suggerirà per il verso giusto, ma soprattutto cerchiamo di darGli ascolto e di invocarLo con la preghiera. Solo così l’esperienza del Consiglio Pastorale potrà essere un pezzo di strada, percorso insieme, verso la Meta; evitando di diventare l’ennesima occasione persa, di cui è lastricata la via che non porta da nessuna parte. Ciascuno nella propria coscienza scoprirà qual è il suo ruolo nel nuovo Consiglio.

Atti degli Apostoli 6,2-6:
I Dodici convocarono il gruppo dei discepoli e dissero: “non è giusto che noi lasciamo da parte la Parola per servire alle mense. Fratelli cercate tra voi sette uomini di buona reputazione, pieni di Spirito e di sapienza, ai quali affideremo questo incarico. Piacque questa proposta e ne scelsero sette e li presentarono agli Apostoli, e, dopo aver pregato, imposero loro le mani.”
Far parte del Consiglio Pastorale è una diaconia, è un “servizio”. E oggi più che mai la Comunità Cristiana ha bisogno di questo “servizio”.
La mancanza di sacerdoti può essere un disegno della Provvidenza, perché tutta la Comunità riscopra per ogni Battezzato la sua consacrazione ministeriale e il suo mandato a “pacere”, “guidare”, “servire” i fratelli con Amore e sotto la guida dello Spirito.
Questa “diaconia” è una risposta ad una chiamata che viene dalla situazione: abbiamo bisogno di Dio, di Fede e di comprensione.
La comunità è chiamata in primo luogo ad essere testimone di Gesù, che è venuto per servire e non per essere servito. In questi giorni, insieme, invochiamo lo Spirito, perché ci renda disponibili per seminare la Parola, per collaborare, e per fare della nostra comunità un luogo di speranza.
Dio ci ha dato tanti talenti: dobbiamo “trafficarli” e insieme realizzare il suo comando: “come ho fatto Io, fate anche voi.” “Io, il vostro maestro sono in mezzo a voi come uno che serve.”
Nella Comunità c’è posto per tutti: ognuno ha il suo compito, la sua missione. Preghiamo:

Signore Gesù
Mi metto a tua disposizione, al servizio
Del tuo Regno, accettando la tua chiamata
E disposto a ricominciare
Signore
Mi inviti a collaborare liberamente
Dandomi il tuo aiuto e con la tua guida
Desidero servirti nei fratelli
Con quanto ho e come sono
Nonostante la mia debolezza
Mi metto a tua disposizione, scommetti su di me
Dammi la tua benedizione e il tuo amore
amen

ATTENZIONE:
Dobbiamo rinnovare
il Consiglio Pastorale Parrocchiale

È un organismo che ha il “compito” di collaborare con il Sacerdote, perché la Parrocchia possa realizzare la sua Missione.
Annunciare la Parola di Dio, Celebrare la liturgia, Operare nell’ambito della Carità.
Importante è che ognuno si interroghi:

sul modo di essere nella Parrocchia

Sulla missione a cui Dio lo ha chiamato

Come usare per tutti i doni di Dio

Far parte del “Consiglio Pastorale” è una risposta personale e responsabile, è un impegno, è farsi carico di un impegno per costruire una comunità capace di realizzare il progetto di Dio.
Prova a riflettere dentro di te … puoi allora prendere il “foglietto” in fondo alla Chiesa o per mettere il tuo nome, o per indicare persone che possono …
La nostra Parrocchia ha bisogno di Collaboratori impegnati. Non nascondiamoci dietro il solito “non posso, non sono capace.” aderiamo alla chiamata con Gioia e Serenità.

Invochiamo Maria e lo Spirito, ci ILLUMININO E CI INCORAGGINO!