La Bussola - Casazza
Quaresima 2014

"LA QUARESIMA: UN TEMPO DI DIGIUNO
PER ALIMENTARCI DELLA PAROLA"

indice degli articoli:
"Carissimi": il messaggio del parroco
Consiglio Pastorale Parrocchiale
Quaresima:cerca il silenzio
Ordinazione diaconale di Victòr Còrdova Gonzàlez
Sikat: occasione Quaresima
Migrante
Incontro con san Giovanni Bosco
Giovani: incontro con Don Adriano cappellano di Canton Mombello
Carnevale 2014
Evangelii gaudium: brevi sottolineature
cara Quaresima
GSO: il punto

Carissimi.

L'uomo ha bisogno di cibo, ma , proprio quando è sazio e i suoi beni materiali sono soddisfatti, prende coscienza che in lui sono presenti inquietudini più profonde.
Ritenere che sia possibile placare il bisogno di infinito e di eterno ripiegandosi sulle realtà di questo mondo, si rivela una drammatica illusione: la bellezza sfiorisce, i beni promettono il paradiso durevole sulla terra, ma poi giunge il momento in cui vengono requisiti. Lo sappiamo che va a finire così, eppure ci viene naturale continuare ad affidare alle realtà effimere la realizzazione della nostra vita. Quando prendiamo coscienza della caducità di questo mondo e ci interroghiamo sul senso del nostro esistere, quando entriamo in dialogo con il Signore Dio, è allora che facciamo il salto di qualità e diventiamo realmente uomini.
Un giorno ho incontrato un uomo molto saggio che mi disse: "Ricordati, figliolo, che chi non solleva lo sguardo al cielo, chi non instaura un rapporto intimo con Dio non è uomo".
La ricerca di cibo e di riparo, la pulsione a dare continuità alla nostra specie, la ricerca di quanto dà piacere sono "appetiti" che abbiamo in comune con gli animali. Solo se sperimentiamo l'intimo bisogno di un altro cibo, si manifesta in noi lo specifico dell'umano.
La QUARESIMA è il tempo privilegiato per rientrare in noi stessi, per alimentare e far crescere il divino che è in noi. E' il tempo dell'ascolto della Parola di Dio. Ascolto non superficiale, distratto, quasi timoroso che il messaggio penetri troppo profondamente nella mente e nel cuore, provochi turbamenti ed esiga correzioni radicali di rotta nella nostra vita.
"Sta scritto: Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio" (Mt. 4,4).
Dio ci benedica e buona Quaresima.

Don GianMario

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CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE
Incontro del 17 febbraio 2014

La scorsa riunione del Consiglio Pastorale Parrocchiale si è occupata inizialmente di mettere “a fuoco” le iniziative pastorali da proporre per la Quaresima (vedi Agenda Parrocchiale di questa Bussola n.d.r.).
Don Francesco ha, poi, proposto alcune sottolineature al testo della “Evangelii Gaudium”, l’esortazione apostolica, scritta da papa Francesco e presentata lo scorso 26 novembre (vedi altra pagina di questa Bussola n.d.r.).
A seguire, Don GianMario ha riferito i dati statistici dei sacramenti celebrati nel 2013 nella nostra Parrocchia: 35 funerali (in aumento); 9 battesimi; 22 cresime; matrimoni 1 (in sensibile diminuzione).
Il Don ha sottolineato che il problema dei pochi matrimoni è sentito a livello diocesano e, a tal proposito, ha presentato il programma di incontri che si terranno tra febbraio e marzo al Centro Pastorale Paolo VI "Il Matrimonio in Italia: tra diritto e rovescio".
Si stanno affermando ideologie che intendono smantellare i valori del matrimonio (teoria del gender, proposta di legge anti omofobia…): viviamo una vera e propria emergenza!
Tutti i cristiani dovrebbero seguire con molta attenzione gli sviluppi di queste ideologie e la loro diffusione nell’opinione pubblica: informarsi su quanto viene proposto è un vero e proprio dovere morale.
La società contemporanea sembra non voler considerare la famiglia come cellula fondamentale, dove si impara la convivenza e l'amore, salvo poi stupirsi di fronte a episodi estremi di violenza che denunciano la mancanza dei valori di riferimento in chi li commette.
Il progetto “Ristrutturazione Teatro” è completato, mancando solo alcuni dettagli di prossima ultimazione.
Le spese straordinarie per il completamento sono terminate: tutti i fornitori sono stati pagati in tempi brevi e non residuano pendenze.
Il finanziamento, aperto per effettuare i lavori di ristrutturazione, è stato consolidato per € 100.000,00 da rimborsare in 10 anni.
A settembre si definirà il programma completo per l’utilizzo del Teatro Parrocchiale.
Il Bilancio Consuntivo 2013 è tecnicamente chiuso e, approvato dal Consiglio Pastorale Affari Economici, sarà trasmesso come prescritto alla Curia diocesana.
La gestione ordinaria registra un avanzo di gestione che dà una prospettiva positiva per eventuali interventi futuri. In definitiva, si può ritenere che, grazie al costante contributo dei parrocchiani, si può contare su risorse da impiegare in eventuali nuovi progetti che - come fatto finora - si indirizzino in primo luogo ad aumentare la sicurezza dei locali oratoriali, o siano funzionali e attrattivi per le attività pastorali.
Infine, per quanto riguarda il Grest 2014, Don GianMario ha comunicato che saranno i giovani, insieme a lui, che fra poco inizieranno la preparazione del Grest che sarà da loro gestito e costruito. Quest'anno i responsabili saranno i giovani stessi, a cui è necessario dare piena fiducia, affinché - in comunione con il Don - siano pienamente protagonisti.

Il Segretario

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Quaresima: cerca il silenzio

Mio Dio, quante volte mi sono detto:
“in questa quaresima
che cosa posso cercare di realizzare,
per la mia crescita spirituale?”.
Vivo un periodo in cui cerco tanto il silenzio
perché troppe cose, troppi avvenimenti,
febbrili esigenze mi urlano dentro
e mi impediscono di vivere nella serenità.
Vedo e percepisco il silenzio come un rimedio
che mi aiuta a giungere
nel profondo di me stesso.

So che ora, mentre scrivo, sto infrangendo il silenzio.
So, mio Dio, che esistono delle condizioni
per lasciarsi impadronire dal silenzio.
La prima, e più importante, è che mi devo fermare.
Fermarsi. Restare immobile. Tacere.
La quiete e il silenzio nutrono,
mio Signore, la mia anima.
Ma, purtroppo, mi fermo poco
e sono spinto a fuggire da me stesso.
Non possiedo il coraggio di fermarmi
e concentrarmi per scoprire che cosa mi manca.
Per trovare la pace,
per immergere la mia anima nel silenzio
non devo farmi distrarre dal rumore della mia contrada
e dal sussurro dei miei pensieri.
Questo non mi aiuta a scendere in me stesso
per giungere al mio cuore.

Il rumore continuo mi fa ammalare. Lo sento.
Comprendo che solo nel silenzio
incontro la mia verità. Ma questo incontro non sempre è piacevole.
Riesco a sostenerlo solo quando smetto di giudicarmi.
Nel silenzio c’è qualcosa d’altro.
Purtroppo, però, di rado il silenzio è il luogo della più profonda
ed intima esperienza di Te, mio Dio.
Devo smettere di farmi delle idee o delle immagini di Te.
Sto seduto alla tua presenza, avvolto dalla Tua vicinanza
e dal soffio del Tuo respiro che mi guarisce e mi ama. Sì, mi ama!
Ciò spesso mi basta perché nel silenzio
mi sento completamente amato.
Nel silenzio ho la sensazione
che Tu mi guardi e so che ai Tuoi occhi
non devo travestirmi, ma posso essere quello che sono.
Nel silenzio mi sento unito con me stesso.
Quando vivo quest’esperienza
mi sembra di percepire il tempo che si ferma, anzi…,
tempo ed eternità coincidono.
Solo nel silenzio mi è possibile vivere
momenti di profonda felicità,
ma non mi riesce di fermarli,
li sento solo per un breve istante. Troppo breve!
Il silenzio lo devo cogliere
anche camminando per strade rumorose,
per boschi squassati dal vento, nelle profondità degli abissi.
Ho fatto fatica a comprendere
che io non devo creare il silenzio,
perché è già dentro di me, nel mio profondo,
ove nessuno mi può distrarre.
Questo è il mio luogo sacro, ove solo io esisto.

“Sentirai che qui non sei solo.
Non hai bisogno di fare niente.
Sei nel silenzio. Sei con te. Sei in Dio.
E in Lui c’è tutto quello che desideri”.
Cesare


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Ordinazione diaconale
di Victòr Còrdova Gonzàlez

Sabato 1° marzo è stato un giorno speciale per Victor, il ragazzo messicano che, poco tempo fa, ha vissuto nella nostra comunità un anno di servizio pastorale e, con la sua disponibilità ed il suo sorriso, ha lasciato un ricordo profondo in molti parrocchiani.
Ha ricevuto l’ordinazione diaconale nella basilica Sant’Andrea della Valle a Roma, insieme ad altri ragazzi cha fanno parte della famiglia religiosa dei Padri Scalabriniani. Quattro intrepidi dei nostri hanno perciò intrapreso uno sfibrante viaggio di andata/ritorno Brescia-Roma per rendere presente per l’occasione l’affetto della nostra comunità.
Assicuriamo a Victor la nostra preghiera per il proseguimento del suo cammino e lo aspettiamo presto tra noi per riabbracciarlo.

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Sikat: occasione Quaresima

Inizia la Quaresima e la Chiesa ci invita a viverla con quello spirito missionario che papa Francesco invoca sempre con forza.
E’ l’occasione giusta per ringraziare quanti anche quest’anno hanno aderito alla nostra proposta di adozione a distanza (e sono proprio numerosi!).
E’ anche l’occasione giusta per rivolgere un sincero grazie a quanti escono dal progetto dopo aver dato il loro sostegno per tanti anni, permettendo a tanti ragazzi di portare a compimento il percorso scolastico e di iniziare quel riscatto sociale che lo studio consente di ottenere ad ogni latitudine.
E’ l’occasione giusta per ringraziare quanti in questi anni, attraverso il Sikat, hanno continuato a rendere presenza viva in Parrocchia l’opera di Tiziana che proprio nel mese di marzo viveva, in comunione con la Comunità Parrocchiale, momenti cruciali della sua vita. La sua forza, la sua gioia possiamo toccarla sempre con mano, anche ogni volta che prendiamo in mano il libretto dei canti che troviamo in chiesa e che riporta in prima pagina il “suo canto”!
E’ l’occasione giusta per sentire vicini tutti i nostri "fratelli" delle terre lontane e di tutte le periferie con impegno e con quella gioia che la prospettiva della Pasqua dona ad ogni Quaresima.
Gli Amici del Sikat

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Migrante

di Cesare

Tutta la storia è un inno alla migrazione.
La Storia sacra, poi, è la realizzazione della migrazione divina,
della migrazione per eccellenza:
«Ecce ego! Mitte me» («Eccomi! Manda me!»).
Ed ha inizio il Tuo continuo migrare.

Mi ha acceso il desiderio di riflettere
brevemente, su questo tema, un libretto,
scritto da un amico, Faustino Ferrari,
religioso marista. Titolo dell’opuscoletto:
Viandanti di sogni e d’infinito.
Storie minime o quasi,
edito da Effatà, pp.96.
Un capitoletto, di una paginetta e mezza,
dal titolo: «Il costante migrante»,
fu il “galeotto” che mi ha spinto e convinto a riflettere su questo tema attualissimo.
Ed ho ricordato:

Abramo: «Esci dalla tua terra e va,
dove ti mostrerò». Già vecchio, Abramo,
uscì da Carran, in Caldea, e si diresse,
con la sua carovana (paragonabile alle attuali carrette del mare…),
verso una terra che non conosceva.
Probabilmente camminò verso se stesso
e visse da straniero, sotto la tenda,
fino alla fine dei suoi giorni.

Mosé: dopo aver ucciso un sorvegliante,
va in fuga nel deserto, ma poi ritorna in Egitto per condurre un popolo verso la liberazione.
Desidera vedere Dio («Mosé, togliti i calzari,
perché il suolo che calpesti è sacro»),
ma ebbe in dono solo l’esile traccia
delle orme sulla sabbia,
presto cancellate dal soffio del vento.

Elia: profeta impaurito
dal compito che l’aspettava, fuggì.
Camminò per quaranta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio, l’Oreb.
Qui sentì una voce: «Che fai qui, Elia?».

L’Arca: segno della presenza di Dio,
sempre pronta per essere trasportata.

L’esilio: i figli d’Israele furono condotti
sui fiumi di Babilonia («Come intonar i tuoi sacri cantici, lungi dal tempio di Geova?»).
E Dio era già con loro, anzi, più avanti di loro.

La mangiatoia: Dio è nato lontano da casa sua, anzi, da una casa. Nei suoi primi giorni
è già costretto alla fuga, all’esilio in terra straniera.

Le volpi: hanno le loro tane,
ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo. Dio è il migrante per eccellenza.

Il Samaritano: era in viaggio ed incontrò
il viandante incappato nei ladroni.

Il figlio giovane: vuole la sua parte,
lascia la sua casa e va per il mondo.
Dopo il migrare, deluso della sua vita, ritorna.

Il buon pastore: alla ricerca della pecora smarrita, lascia la sicurezza per entrare nell’incertezza.

Le strade: quelle polverose che Tu, Gesù,
hai percorso per tre anni in Palestina,
in riva al lago o sulla cima del monte,
alla festa di nozze o sul bordo del pozzo.
E poi, ancora in cammino
verso il villaggio di Emmaus.

E se io voglio incontrarti, mio Dio,
devo uscire dalla mia casa.
Mettermi in viaggio. Migrare.
Come tanti fratelli.
Soltanto sulle strade polverose del mondo,
se mi faccio migrante, posso incontrare l’eterno Migrante-Viandante.


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INCONTRO CON SAN GIOVANNI BOSCO

Nell'ambito delle iniziative per l'anniversario dei 200 anni dalla nascita del "padre degli oratori", lunedì 9 febbraio, ha fatto tappa a Brescia la cosiddetta "Urna di S. Giovanni Bosco".
Da tutta la Diocesi sono accorsi giovani per rendergli omaggio e non potevamo certo mancare noi di Maria Madre della Chiesa. Perciò, appuntamento in oratorio e … giù pioggia a catinelle (com'è ormai tradizione per ogni uscita dei ragazzi di Casazza insieme a Don GianMario!).
Il nostro gruppetto era formato da 14 ragazzi (dai 6 ai 16 anni) e altrettanti adulti che, in groppa alla metro, sono arrivati - pieni di entusiasmo - in Centro, pronti a "incontrare" Don Bosco. Durante l'ultimo incontro di catechismo, avevamo visto una parte del film che ne racconta la vita e la sua opera con i ragazzi di Torino ed è stato emozionante stare vicino alle sue reliquie (percorrendo un "canale privilegiato" messo a disposizione del nostro Don).
Molti di noi non conoscevano Don Bosco e solo in questi giorni abbiamo appreso del suo grande impegno per i ragazzi più in difficoltà. Ci hanno raccontato che chiedeva agli educatori di stare in mezzo ai ragazzi in tutti i momenti, anche in quelli giocosi e ricreativi: dovevano essere visibili, incontrabili, familiari. Il suo ideale di disciplina non era la fila ben ordinata, ma l'assembramento intorno all'educatore con rispetto e con allegria.
Ci ha stupiti sapere che Don Bosco confessava e comunicava tutti i ragazzi, anche se nessuno era tenuto a farlo: non obbligava, li incoraggiava.
Dimostrava loro che, senza la pace del cuore, non potevano essere veramente felici, veramente ragazzi.
Il suo esempio è sempre presente in ogni oratorio: quanti si ispirano sinceramente a lui sono sicuramente portatori dell'amore di Dio, della gioia che riempie la vita!

L'URNA DI DON BOSCO
L’urna contiene una scultura del santo in gesso e resina, una replica del suo corpo incorrotto che riposa nella Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino.
Il volto è stato riprodotto con il calco che Benvenuto Cellini realizzò all’indomani della morte di don Bosco.
Nel reliquiario giace la mano destra di don Bosco, “quella con cui benediva, scriveva le costituzioni, le lettere cattoliche, assolveva i peccati”.

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Giovani:
incontro con Don Adriano, cappellano di Canton Mombello

Venerdì 28 febbraio il gruppo di catechismo dei "giovani" delle scuole superiori ha avuto il piacere di conoscere uno di quei "personaggi" che non capitano spesso di incontrare. Si tratta di un amico di lunga data del nostro parroco Don GianMario, il cappellano della Casa Circondariale "Canton Mombello" di Brescia, Don Adriano Santus.
Don Adriano ha iniziato il suo discorso parlandoci della sua storia e, stimolato dalle nostre domande, ci ha spiegato come sia diventato il cappellano di "Canton Mombello".
Ci ha riferito che, quando è stato chiamato dal vescovo per esercitare il suo ministero in quel luogo così inusuale come il carcere, aveva in un primo momento espresso il suo rifiuto, ma successivamente, nonostante non fosse molto convinto della scelta, aveva accettato l'incarico, trovandosi spesso a disagio in quell'ambiente nel primo periodo di ministero.
Don Adriano ci ha raccontato inoltre di non avere assolutamente avuto alcun pregiudizio nei confronti dei carcerati e ci ha proposto uno spunto di riflessione: secondo lui, i carcerati spesso non sono delinquenti, ma sono degli "sfortunati".
A conferma del suo pensiero ci ha proposto un esempio: "Se consideriamo un uomo che in auto va a 100 km/h su una strada dove il limite è 50 km/h, può farla franca e non essere beccato, pur avendo trasgredito la legge. Ma alcuni, invece, vengono scoperti e devono pagare per l'errore commesso".
Ci ha anche fornito qualche dato statistico, dicendoci che solo il 2% delle persone che trasgrediscono la legge viene punito.
Altri dati statistici hanno riguardato la percentuale di stranieri in carcere, che si aggira intorno al 50% e alla età media dei carcerati che è di circa 30 anni. Per quanto riguarda quest'ultimo dato, Don Adriano ci ha rivelato che ciò è dovuto in gran parte al sempre più diffuso problema della droga che purtroppo coinvolge i più giovani.
Infine, ha dichiarato che, secondo la sua opinione, il carcere, contrariamente a quello che comunemente si pensa, è una "porzione di Chiesa", perché al suo interno i carcerati sentono un legame così forte con la fede, a tal punto da "sacrificare" le proprie ore di libertà per partecipare alla Messa e pregare Dio di sostenerli spiritualmente.
Questo incontro è calzato a pennello con l'argomento che stiamo trattando come gruppo di terza superiore, riguardante la legalità e la giustizia, ma nonostante ciò penso possa essere stato molto istruttivo ed edificante anche per i ragazzi di prima e seconda superiore, che nei loro incontri stanno approfondendo il messaggio di alcune parabole evangeliche.
E’ stato un incontro un po’ “diverso” rispetto ai precedenti che ci ha permesso di confrontarci con realtà distanti dal nostro vivere quotidiano che, altrimenti, difficilmente avremmo potuto conoscere.

Stefano

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CARNEVALE 2014

Il tradizionale pomeriggio “mascherato” del nostro oratorio anche quest’anno è stato allestito con impegno ed entusiasmo dai nostri giovani per l’ultima domenica di carnevale.
Il 2 marzo, perciò, come solito, la festa nel salone dell’oratorio è stata caratterizzata da giochi coinvolgenti che, per un pomeriggio hanno fatto mettere da parte le quotidiane “diavolerie tecnologiche” che tengono compagnia ai nostri ragazzi. Il tema cinematografico ha legato lo svolgimento della giornata, regalando un po’ di spensierata allegria e clima di famiglia a chi ha partecipato.
Tra coriandoli, mascherine, giochi e scherzi vari anche quest’anno è trascorso un pomeriggio all’insegna della gioia: il sentimento che caratterizza l’essere cristiani!
Il più sentito ringraziamento a quei giovani che sono riusciti a ritagliare dai loro impegni di studio quell’angolino di tempo necessario a preparare la giornata e che hanno donato un po’ di loro stessi per colorare la domenica dei più piccoli (e non solo…).

Vedi le foto

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EVANGELII GAUDIUM
Brevi sottolineature

a cura di Don Francesco David

L'esortazione apostolica “Evangelii Gaudium” è stata presentata lo scorso novembre e può definirsi il primo documento ufficiale interamente redatto da papa Francesco (in quanto all'enciclica "Lumen Fidei" ha contribuito papa Benedetto XVI). Il testo rappresenta la sintesi delle proposizioni presentate dai Vescovi al termine del Sinodo sulla Evangelizzazione, celebrato nell’ottobre 2012.
Possiamo ritenerlo il programma del pontificato di papa Francesco; gli argomenti trattati nella "esortazione" sono: a) La riforma della chiesa in uscita missionaria; b) Le tentazioni degli operatori pastorali; c) La Chiesa intesa come la totalità del Popolo di Dio che evangelizza; d) L'omelia e la sua preparazione; e) L'inclusione sociale dei poveri; f) La pace e il dialogo sociale; g) Le motivazioni spirituali per l'impegno missionario.
Il documento presenta come sottofondo continuo “la gioia”!
E’ proprio la gioia che dovrebbe spingere i cristiani a portare il messaggio del Vangelo in tutto il mondo, senza intenzioni di “proselitismo” che comporta il “forzare l’adesione a Cristo”, ma operando “per attrazione”: tutti hanno diritto a ricevere l’annuncio evangelico e i cristiani hanno il dovere di portarlo a tutti, trasmettendo la gioia che deriva dalla consapevolezza di essere “salvati” in Cristo Risorto.
Il papa indica nella “decentralizzazione” uno strumento decisivo: non è il Papa ad avere tutte le soluzioni, ma devono essere i Vescovi – che hanno la percezione delle realtà locali – a trovare gli interventi adatti alle varie situazioni pastorali (nel documento sono presenti numerose citazioni di documenti delle Conferenze Episcopali locali).
Il papa sottolinea che l’Evangelizzazione deve operare su tre livelli.
La prima evangelizzazione deve avvenire all’interno della vita della Comunità Cristiana; il secondo livello si rivolge a chi si avvicina a Cristo; il terzo livello si dirige verso chi non conosce Cristo o, conosciuto, lo ha rifiutato: questo è il compito principale della Chiesa che potrà dare la vera gioia!
Nel testo il papa afferma che esiste una gerarchia delle Verità: la prima è il Kerygma (l’annuncio); dopo vengono tutte le altre Verità che completano l’Annuncio.
A tutti deve giungere l’annuncio salvifico. I Cristiani non devono essere esclusivamente “quaresimali”, ma volgersi alla Pasqua di Resurrezione!

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Cara Quaresima

di Diego Passoni

Cara Quaresima,
bentornata tra noi! So che non sei abituata ad essere notata, ma quest'anno prometto di considerarti per quel che meriti, un'occasione per alzare l'asticella. Da oggi cominciano i quaranta giorni (che ricordano gli anni di esodo degli ebrei, nel deserto, e i giorni di digiuno e tentazione di Gesù, prima che iniziasse a predicare) che precedono la Pasqua. La festa più importante dei cristiani. No? Beh, così dovrebbe essere!
Da oggi iniziano giorni in cui poter, se non seguire i precetti del digiuno ecclesiastico e dell'astinenza dalla carne il venerdì, quantomeno rimettere in discussione le nostre priorità.
Provare a riempirci un po' meno di cibo - e di cose materiali in genere - ad ascoltare ciò che abbiamo dentro. E magari scoprire che molte frustrazioni, tristezze e malesseri, ci vengono solo come conseguenza del nostro vivere in modo vorace, e che non abbiamo un tempo infinito per accumulare piacere sulla terra, e che presto o tardi si tornerà ad esser cenere (che dà il nome a questo speciale mercoledì) per cui vale la pena di pensare a chi aspetta le nostre scuse, un nostro sorriso, o un'attenzione che non abbiamo mai concesso.
E imparare - come recita un antico libro, il Qoelet - che c'è un tempo giusto per ogni cosa, e vivere bene il tempo del digiuno, porta a godere il tempo della festa.
E se viviamo bene il tempopresente, arriveremo pronti al nostro tempo per morire. Altrimenti tutta la nostra vita è inutile. E Il tempo del ravvedimento, che c'è nell'ebraismo, nell'islam, e in tutte le pratiche religiose, è l'unico modo per cambiare in meglio, per far morire in noi le cose brutte e farne nascere di belle; per diventare uomini e donne nuovi. Che poi, per chi ci crede, si esprime con il termine risorgere.
Bentornata attesa!

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GSO: IL PUNTO

Per le squadre del nostro Gruppo Sportivo il mese di marzo è tradizionalmente quello che definisce gli esiti dei vari campionati, dagli under 10 fino agli Open: le prossime partite ci diranno la posizione in classifica che segnerà questa parte della stagione agonistica.
Al di là delle classifiche, anche quest’anno possiamo essere soddisfatti dell’impegno che tutte le nostre rappresentative hanno messo in campo, dimostrando sempre buon affiatamento e spirito di gruppo anche nei momenti più impegnativi.
Marzo è anche il mese del “Rogo della Vecchia”, che mani esperte stanno già allestendo e che giovedì 27 offrirà il consueto tripudio di fuoco e di festa nel nostro oratorio.
Da non dimenticare che domenica 6 aprile i nostri spazi oratoriali ospiteranno le Finali dei Campionati di calcio a 7 - CSI Under 10 e Under 12 e ci stiamo preparando a dare degna ospitalità all’evento.
Anche la preparazione del Palio delle Contrade è stata avviata e si cercherà di proporre una scoppiettante 20^ edizione.