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"Carissimi": il messaggio del parroco
Don Francesco David
Brevi storie per le vacanze
Grest 2013
Palio delle Contrade
Circolo culturale C.S.I.
In vacanza col vangelo di Luca
GSO:il punto sportivo

Carissimi,

Nel Nome del Signore, il nostro Vescovo Luciano ci ha sorpreso con questa bella notizia: la nomina di Don Francesco David a Presbitero Collaboratore della nostra Parrocchia Maria Madre della Chiesa.
Con gioia, confidiamo che Don Francesco potrà operare nel servizio ecclesiale, in mezzo a noi, donando con la sua lunga esperienza sacerdotale i doni della sua umanità, per rinsaldare lo spirito missionario ed annunciare con coraggio il Vangelo di Cristo.
In questo “Anno della Fede”, proposto da Papa Benedetto XVI, a ricordo del Concilio, ci dobbiamo chiedere se la nostra fede si è fatta parola, è diventata ascolto, è sentita come accoglienza e sviluppa quella relazione che chiamiamo “missione”, una parola che si comunica al di là dei confini e che li abbatte dove ancora esistono, per creare la comunione del popolo di Dio.
Sul fonte battesimale della nostra Parrocchia un drappo che rappresenta la fede ha questa scritta: “La porta della fede è sempre aperta”.
La stessa professione di fede è un atto personale ed insieme comunitario.
E’ la Chiesa, infatti, il primo soggetto della fede.
La fede professata, la fede che diventa “parola” da credere e da comunicare nella missione della Chiesa.
Sono certo che nel nostro percorso di fede, nel progetto di un cammino comune, anche Don Francesco potrà aiutarci a condividere gesti d’amore, perché la nostra Comunità sia più ricca della capacità dello Spirito di Dio, per realizzare ciò che dice al cuore di ogni persona e nella storia dell’umanità.

il vostro parroco,
Don GianMario

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DON FRANCESCO DAVID

Il Don che presto verrà a condividere con la nostra Comunità Parrocchiale un tratto di cammino nella fede è nato il 16 luglio 1938.
E’ stato ordinato sacerdote il 29 giugno 1963, quindi, proprio in questi giorni ne celebra il 50° anniversario.
E’ interessante notare quanto straordinario sia stato quell’anno per la Chiesa bresciana: vennero ordinati complessivamente ben trenta novelli sacerdoti e divenne pontefice il “papa bresciano” Paolo VI.
Don Francesco nei suoi primi cinquant’anni di sacerdozio ha avuto come primo incarico pastorale quello di vicario cooperatore proprio nella parrocchia a noi più vicina, San Bartolomeo, dove ha svolto il suo ministero per quattro anni.
Quindi, ne ha trascorsi dieci, sempre come vicario cooperatore, prima a Borgosatollo e poi ad Iseo, assumendo la responsabilità di parroco di Motella (Borgo San Giacomo) dal 1977 al 1994. Altri dieci anni come parroco a Padernello e dal 1994 è parroco di Cortine di Nave.
Chissà quante esperienze vissute, quanti incontri, quante persone si sono avvicinate a Cristo attraverso la sua opera e il suo ministero…
Presto il suo bagaglio di “vissuto” sarà al servizio della nostra parrocchia e siamo sicuri che la sua esperienza e la sua presenza saranno un dono prezioso per tutti noi e il cammino che il Signore chiede di percorrere insieme sarà certamente ricco di frutti spirituali.
Esprimiamo la nostra gratitudine perché Don Francesco David ha accolto l’invito del Vescovo a prestare la sua opera pastorale nella nostra Parrocchia e preghiamo Dio che renda questa collaborazione un’occasione di crescita nella fraternità.
In attesa di poterlo incontrare presto di persona, l’invito per tutti è quello di sentirci uniti nella preghiera (anche durante i giorni del relax estivo!)

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BREVI STORIE PER LE VACANZE

Chi non prega?

Un contadino, durante un giorno di mercato, si fermò a mangiare in un affollato ristorante dove pranzava di solito anche il fior fiore della città.
Il contadino trovò un posto in un tavolo a cui sedevano altri avventori e fece la sua ordinazione al cameriere. Quando l'ebbe fatta, congiunse le mani e recitò una preghiera.
I suoi vicini lo osservarono con curiosità piena di ironia, un giovane gli chiese: «A casa vostra fate sempre così? Pregate veramente tutti?».
Il contadino, che aveva incominciato tranquillamente a mangiare, rispose:
«No, anche da noi c'è qualcuno che non prega».
Il giovane ghignò: «Ah, sì? Chi è che non prega?».
«Beh», proseguì il contadino «per esempio le mucche, il mio asino e i miei maiali...».

Mi ricordo che una volta, dopo aver camminato tutta la notte, ci addormentammo all'alba vicino un boschetto. Un monaco che era nostro compagno di viaggio lanciò un grido e s'inoltrò nel deserto senza riposarsi un solo istante.
Quando fu giorno gli domandai: «Che ti è successo?». Rispose: «Vedevo gli usignoli che cominciavano a cinguettare sugli alberi, vedevo le pernici sui monti, le rane nell'acqua e gli animali nel bosco. Ho pensato allora che non era giusto che tutti fossero intenti a lodare il Signore, e che io solo dormissi senza pensare a lui».

Il monaco povero e il monaco ricco

In una città c'erano due monasteri. Uno era molto ricco, mentre l'altro era poverissimo.
Un giorno, uno dei monaci poveri si presentò nel monastero dei ricchi per salutare un amico monaco che aveva là.
«Per un po' non ci vedremo più, amico mio», disse il monaco povero. «Ho deciso di partire per un lungo pellegrinaggio e visitare i cento grandi santuari: accompagnami con la tua preghiera perché dovrò valicare tante montagne e guadare pericolosi fiumi».
«Che cosa porti con te, per un viaggio così lungo e rischioso?», chiese il monaco ricco.
«Solo una tazza per l'acqua e una ciotola per il riso», sorrise il monaco povero.
L'altro si meravigliò molto e lo guardò severamente: «Tu semplifichi un po' troppo le cose, caro mio! Non bisogna essere così sventati e sprovveduti. Anch'io sto per partire per il pellegrinaggio ai cento santuari, ma non partirò di certo finché non sarò sicuro di avere con me tutto quello che mi può servire».
Un anno dopo, il monaco povero tornò a casa e si affrettò a visitare l'amico ricco per raccontargli la grande e ricca esperienza spirituale che aveva potuto fare durante il pellegrinaggio.
Il monaco ricco dimostrò solo un'ombra di disappunto quando dovette confessare: «Purtroppo io non sono ancora riuscito a terminare i miei preparativi».

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GREST 2013

Il tema principale su cui la proposta del Grest 2013 si è soffermata è il corpo.
Ciascuno di noi incontra la vita con tutto se stesso. E in questo mistero, abbiamo imparato che ogni stagione della vita ha una relazione particolare con il corpo, noi scopriamo una cosa bellissima: Dio stesso ha voluto esprimersi, raccontarci di sé e di noi, prendiamo un corpo nella persona di Gesù; grazie a tutto ciò Dio si è fatto conoscere attraverso gesti e parole.
Gli obiettivi di questo grest sono stati: il corpo luogo della relazione, il corpo contenitore dell’identità, il corpo come mezzo di comunicazione, il corpo come strumento per agire sulla realtà.
Quest’anno, poi, abbiamo vissuto una nuova esperienza di unità pastorale, unendo le comunità di S. Bartolomeo e Maria Madre della Chiesa.
Il grest ha visto come protagonisti i ragazzi di due realtà diverse, che hanno imparato a condividere tratti della loro vita.
E’ stato molto entusiasmante anche per gli animatori, che hanno avuto la possibilità di conoscersi e di instaurare nuovi rapporti.
Durante le giornate passate insieme, abbiamo potuto svolgere molti laboratori, usando il tema principale del grest, ovvero il corpo.
Insieme abbiamo giocato scherzato, divertendoci sotto il nome di Dio.

DURANTE IL GREST…
Durante il grest abbiamo svolto vari laboratori, come danza, difesa personale, giornalino, pallavolo, calcio, murales e manualità, nei quali ciascuno ha potuto dar voce alla propria creatività.
Danza: Marica, Chiara, Alessia, Valentina, Alice.
Nel laboratorio di danza le bambine hanno potuto utilizzare il loro corpo ballando e creando coreografie insieme alle animatrici.
Difesa personale: Mimmo, Stanislau.Chi ha partecipato al laboratorio di difesa personale ha imparato a difendersi grazie al corpo effettuando mosse.
Giornalino: Lara, Anna, Veronica.
I ragazzi del laboratorio di giornalino hanno fotografato i momenti più belli delle giornate passate insieme e hanno intervistato a proposito dell’andamento del grest.
Pallavolo: Giulia, Diletta, Alice.
Nel laboratorio di pallavolo hanno imparato a giocare a pallavolo facendo anche piccole partite.
Calcio: Anthony, Diego, Federico, Alessandro.
Nel laboratorio di calcio i bambini hanno giocato a calcio svolgendo esercizi e facendo partite.
Murales: Marco, Letizia, Eleonora, Federico.
Nel laboratorio di murales i bambini hanno creato murales prima su un foglio, di seguito sul muro del campo da pallavolo, usando la loro creatività e la loro fantasia.
Manualità: Don Angelo, Marialuisa, Alessia.
Nel laboratorio di manualità i bambini hanno potuto creare delle icone a loro piacimento.
Ci hanno accompagnato durante tutto questo cammino Don Angelo e Don GianMario, affiancati dall’equipe e dai numerosi e bravi animatori delle due parrocchie. Noi ragazzi li ringraziamo per questa bellissima opportunità che abbiamo intrapreso e speriamo che tutto ciò continui anche dopo il grest.

ragazzi del Grest 2013

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PALIO DELLE CONTRADE 2013

Raccontare un'edizione del nostro Palio delle Contrade non è un esercizio facile… Tanti sono gli angoli di visuale riguardo un evento che coinvolge pienamente la Comunità parrocchiale, l'intero quartiere e non solo!
La storia della XIX edizione - appena mandata in archivio - potrebbe cominciare dalla fine, dalla bella serata finale, a cui ha partecipato un gran numero di persone, forse attirate dall'avvincente gioco del "pompiere" e dal tradizionale "lancio dell''uovo". Possiamo dire che la partecipazione, in termini di frequentatori del Palio, anche quest'anno si è mantenuta, nella media delle sei serate, sugli ottimi valori delle scorse edizioni. L'aspetto di vivere questa occasione come un momento di incontro e ritrovo per vecchi e nuovi amici è sempre più vivo che mai!
Potremmo esaltare l'aspetto del servizio, che anche in questa edizione è stato "spettacolare". A partire dal reparto stand e dintorni, proseguendo con la "pesca", il "truccabimbi", i capitani, i giocatori, le pulizie, la baby-dance: in tanti hanno offerto nel più totale volontariato il proprio impegno, mostrando quanto sia bello donarsi per gli altri senza avere in cambio altro se non la gioia di donare.
Si potrebbe parlare dei tanti bambini che hanno affollato il nostro oratorio, anche nella serata più fredda e piovosa, che hanno invaso gli ambienti oratoriali del loro entusiasmo.
Potremmo ricordare gli avvenimenti più squisitamente sportivi, come la serie di memorabili partite di tamburello (gioco new entry al Palio), incerte e appassionanti per giocatori e spettatori. Oppure le "notissime" canzoni proposte nel Musichiere, gioco che suscita sempre grande curiosità e apre all'ascolto degli artisti più vari del panorama canoro internazionale! O i perfetti "pompieri" dei Verdi che hanno messo a frutto il jolly giocato sulla fiducia per la loro prestazione.
segue
E il lancio dell'uovo con la vittoria dei fratelli Zanola, seguita dall'esaltante performance delle altre coppie.
Si potrebbe anche fare un accenno alle piccole "discussioni" che come consuetudine precedono, accompagnano e seguono la disputa dei giochi. Divergenti modi di interpretare le serate di Palio che, in realtà, dimostrano quanto tutti ci tengano a far bene la propria parte.
Ma raccontare il Palio non serve poi tanto… E' più significativo viverlo, ciascuno con la propria sensibilità e voglia di partecipazione! Per questo, ricordato che per il quarto anno consecutivo il "drappo" è stato conquistato dagli Azzurri, rivolgiamo la nostra attenzione al prossimo anno, che vedrà per la ventesima volta la nostra Comunità riunita "all'ombra del Campanile" per vivere serate di amicizia e fraternità.

Carmine

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CIRCOLO CULTURALE RICREATIVO C.S.I.

Pomeriggio 4 giugno 2013
Esaltante
Lieto
Leggero
Entusiasmante
Gioioso
Ritemprante
Intenso
Naif
Animato
Griffato
Gustoso
Importante
Oh che bella giornata

Insieme
Naturalmente

Visitato
Appassionatamente
Leggiadri
Lavori
Encomiabili

Tra
Restauri
Odierni
Mentre
Pioveva
Incantati
Ascoltiamo la guida

Avrei già detto tutto quanto nell’acrostico, ma per chi non ha potuto partecipare alla gita a San Filastrio di Tavernole S.M. e al Santuario della Madonna della Misericordia a Bovegno eccomi a mettere al corrente di questo pellegrinaggio. Non mi aspettavo di vedere cose da “mille e una notte”. Il ricordo mi fa tremare la mano, palpitare il cuore e offuscare la vista. Alle 14 con il pullman pronto, partenza e viaaaa. (Sosta a Ponte Zanano a prendere la Rosaria e a Marcheno a far salire la Orietta). Tra una chiacchierata e una risata siamo giunti a Tavernole. Qui ci ha accolti, oltre che la pioggia biricchina che ci ha benedetti, una brava e giovane guida Sig.ra Mara Bontacchio, che ci ha fatto gustare, osservare la splendida chiesa del 1400, ingrandita nel 1600, ma soprattutto ci ha fatto vedere la sacrestia o cappella di S. Domenico, una meravigliosa sala tutta affrescata e restaurata. Mi sono rimaste impresse le scritture in italiano volgare sotto i dipinti, si potevano leggere benissimo: una cosa rara. Mi chiedo perché quando vengono i turisti a Brescia non li dirottano anche a Tavernole a vedere questa cappella (detta anche la sistina della Valletrompia). La visita non finisce qui, la guida ci mostra un’altra cappella che è all’esterno della chiesa: la cappella di S. Rocco, decorata con affreschi votivi del 1530. E’ nota anche come cappella Amadini, in quanto vi riposa il maestro don Gherardo Amadini, morto nel 1836, venerato come un santo. Accanto vi è il Camposanto con tutte le sue memorie. Ringraziamo la guida. Riprendiamo il pullman con il sole. Arriviamo al Santuario di Bovegno dove il cielo è nuvoloso. L’autista è stato bravissimo a guidare il pullman su per la strada che si inerpica sul monte. Peccato che dal piazzale non si riesce a godere appieno del panorama che spazia da Bovegno e, attraverso varie cime, si apre al Maniva. Si entra nel Santuario; una meravigliosa statua dorata della Madonna con due ragazze posta dietro l’altare ci accoglie. Ci sentiamo abbracciati da Maria. Anche noi come le ragazze a cui appare la Madonna rimaniamo incantati. In questo clima mistico recitiamo il Rosario. Don Alberto, parroco di Bovegno venuto a salutarci, ci parla dell’apparizione. La Madonna è apparsa a Maria Amadini il 22 maggio 1527. La “Chiesa” dà subito il benestare per costruire il Santuario che è un vero gioiello di architettura e dipinti. La cupola ottagonale che sovrasta il luogo dell’apparizione (con le dovute cautele) può stare al pari della cupola del Brunelleschi a Firenze: andate a controllare e poi mi direte… Don GianMario celebra la Messa e propone una breve riflessione. Ci sentiamo tutti in sintonia. La giornata non finisce qui. Quando usciamo sotto il porticato c’è una tavola imbandita. Panini, frutta che aspettano solo di essere gustati, poltroncine che ci invitano a sederci, acqua freschissima che ci attende per essere bevuta. Peccato che ci sia poco vino. Don GianMario ritornerebbe volentieri in Terra Santa per provare a fare il miracolo di trasformare l’acqua in vino. Ma è qui che il vino manca. E’ veramente un momento di svago, spensieratezza canti in libertà... E’ ora di tornare. Non piove più: un tempo veramente monello. Si risale sul pullman. C’è un po’ di paura nella discesa, ma il tragitto è breve. Battiamo le mani all’autista. Le chiacchiere riprendono… Si ringrazia tutti quelli che si sono prestati per la riuscita di questo pellegrinaggio con l’augurio che ne possano riproporre altri. Ci siamo sentiti tutti in armonia. Andiamo a casa sereni dopo esserci tutti salutati. Non occorre, avete visto, andare molto lontano per godere di meravigliosi tesori. Credo che la nostra provincia ne nascondi molti. Io ho già l’acquolina in bocca.

Bruna Ghisla

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IN VACANZA COL VANGELO DI LUCA

L’anno liturgico che stiamo vivendo (Anno C) ci propone la lettura nella Messa domenicale del Vangelo di San Luca. Possiamo seguire il percorso che fa l’evangelista nel tratteggiare la figura di Gesù, presentando in special modo la sua predilezione per i poveri, la misericordia e il perdono.
Il suo è il Vangelo della preghiera e dello Spirito Santo: Cristo è raffigurato in preghiera prima di qualsiasi tappa importante del suo ministero e si parla dello Spirito come del dono per eccellenza che il Padre dà a coloro che chiedono “cose buone”.
Luca viene da alcuni definito anche come colui che scrisse il “Vangelo della gioia messianica”: vari termini che esprimono gioia ed esultanza ricorrono con frequenza. Più di qualsiasi altro evangelista, Luca riporta l’ammirazione delle folle che seguivano Gesù. Questo spirito di felicità diffuso fra la gente è l’adempimento della promessa di Gesù che i suoi seguaci saranno nella gioia.
I mesi di luglio e agosto, insieme a giorni di riposo, spesso portano un senso di distrazione dalla vera felicità, riportiamo il prospetto delle Letture che verranno proclamate nelle Messe festive.

7 luglio - XIV Domenica del Tempo Ordinario: I discepoli inviati in missione
Isaia 66,10-14; Galati 6,14-18; Luca 10,1-12 17,20
14 luglio - XV del T. O.: Il buon samaritano
Deuteronomio 30,10-14; Colossesi 1,15-20; Luca 10,25-37
21 luglio - XVI del T.O.: La casa di Marta e Maria
Genesi 18,1-10; Colossesi 1,24-28; Luca 10,38-42
28 luglio - XVII del T.O.: Gesù insegna a pregare
Genesi 18,20-32; Colossesi 2,12-14; Luca 11,1-13
4 agosto - XVIII del T.O.: Il Pericolo delle ricchezze
Qoelet 1,2 2,21-23; Colossesi 3,1-5 9-11; Luca 12.13-21
11 agosto - XIX del T.O.: Invito alla fedeltà
Sapienza 18,6-9; Ebrei 11,1-2 8-19; Luca 12,32-48
15 agosto - Assunzione di Maria
Apocalisse 11,19 12,1-6 10; 1 Corinzi 15,20-26; Luca 1,39-56
18 agosto - XX del T.O.: La Priorità del Regno
Geremia 38,4-6 8-10; Ebrei 12,1-4; Luca 12,49-53
25 agosto - XXI del T.O.: La porta stretta
Isaia 66,18-21; Ebrei 12,5-7 11-13; Luca 13,22-30
1° settembre - XXII del T.O.: Scegliere l’ultimo posto
Siracide 3,17-18 20.28-29; Ebrei 12,18-19 22-24; Luca 14,1.7-14

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GSO:IL PUNTO

E' giunto il momento di stilare un sommario bilancio delle attività agonistiche messe in campo dal nostro Gruppo Sportivo per la stagione 2012/2013.
L’ultimo periodo ha permesso di arricchire la bacheca di nuovi trofei che testimoniano l’impegno e la tenacia con cui giocatori, alleducatori e dirigenti delle rappresentative giovanili affrontano ogni competizione.
Nel calcio, gli juniores di Mirco, Marino e Gary hanno sbancato il torneo di Polaveno e colto un prestigioso secondo posto a S. Giacomo nella loro categoria.
Gli under 14 hanno vinto il torneo di Castegnato e vissuto una avvincente cavalcata in Coppa Leonessa, frenati solo dai calci di rigore nella finalissima. Per il secondo anno consecutivo i ragazzi di mister Pacini si sono fatti valere in questa competizione andando fino in fondo e a loro vanno i complimenti per quanto riuscito a conseguire.
Per gli under 12 la stagione, caratterizzata da uno strepitoso secondo posto in Campionato, si è chiusa con la terza piazza al torneo di S. Giacomo; mentre gli under 10 hanno vissuto la prima esperienza di un torneo a S. Antonio.
Per tutti è stata una stagione che ha permesso di fare gruppo, affrontare insieme le difficoltà, togliersi più di una soddisfazione: vivere lo sport in un ambito di gioioso impegno.
A fine agosto si riprenderà il cammino. Ci saranno alcuni cambiamenti nelle varie categorie, ma il GSO cercherà sempre di offrire la giusta atmosfera oratoriale che la sua tradizione sportiva garantisce.
Emerge come ogni anno l’esigenza di avere più “braccia” disponibili a seguire l’attività sportiva: abbiamo bisogno di “alleducatori” che possano accogliere le giuste istanze dei più giovani. E c’è bisogno di forze fresche, di voglia di mettersi in gioco, di lasciare il comodo posto di spettatore per passare dalla parte di chi si “sporca le mani”! L’invito è rivolto a tutti coloro che hanno a cuore lo sport e la formazione dei ragazzi e vi assicuro che tutti i possibili sacrifici sono ampiamente ricompensati dal vedere bambini o ragazzi sereni e gioiosi in allenamento, ovvero sentirli raccontare le loro sensazioni al termine delle imprese sportive negli spogliatoi!
Proprio la difficoltà ad avere disponibilità di allenatori ci mette in crisi nell’ambito del volley che per tanti anni è stato fiore all’occhiello del nostro Gruppo. Per chi ha voglia di mettere la propria passione per la “palla a volo” al servizio dei più piccoli è giunto il momento di farsi avanti: tanto è il divertimento che questa disciplina può dispensare.
Discorso in parte diverso può farsi per il tennistavolo che può contare su due “maestri” come Flavio e Stefano Gatti che hanno seguito sempre con competenza e sensibilità i tanti ragazzini che hanno avuto l’ardire di prendere in mano paletta e pallina.
Certo, è prezioso il contributo di chi li ha supportati negli allenamenti e ci auguriamo che ancora giovani e meno giovani dedichino qualche ora la settimana a rendere il nostro salone il vivacissimo ambiente da ping-pong che è stato negli ultimi anni.
Una nota a parte, riguarda l’organizzazione del nostro GSO. Terminata la fase del tesseramento, effettuate le elezioni del nuovo Consiglio Direttivo, a breve avremo la definizione delle cariche, ma soprattutto siamo riusciti a coinvolgere qualche persona in più che può contribuire con nuove idee, proposte e buona volontà a far avanzare sempre meglio le iniziative del nostro gruppo.
Ultime righe dedicate all’estate. Il GSO non va in vacanza! … O per lo meno, si impegna a organizzare alcune attività sportive, aperte a tutti coloro che a luglio resteranno in città. Ci saranno serate per provare il Tamburello, altre per una partita di Volley, altre per un confronto a Calcio-Tennis… Insomma, proveremo a dare a ragazzi, a chi non è più ragazzo, alle famiglie… a chi a voglia di trascorrere qualche ora in compagnia in oratorio l’occasione di “muoversi” e divertirsi. Siamo tutti invitati.
Buone Vacanze dal GSO Casazza.

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