La Bussola - Casazza
Giugno 2014

indice degli articoli:
"Carissimi": il messaggio del parroco
Riunione congiunta del consiglio pastorale e per gli affari economici
Iniziazione cristiana: Cresime e Prime Comunioni
Il Grest raccontato da un animatore
"Sole o pioggia arriveremo ad Adro!"
Palio delle Contrade 20esima edizione
Strettamente personale
Liturgia in tempo d'estate
la foresta
GSO: il punto

Don Giammario si congeda

A Sua Ecc.za Rev.ma
Mons. Luciano Monari - Vescovo - Brescia

Dopo aver esaminato la mia coscienza davanti al Signore Dio, con piena libertà, sono giunto alla certezza che per le mie forze, per l'età e la salute, non sono più adatto a svolgere il ministero di Parroco nella Parrocchia "Maria Madre della Chiesa", in Brescia.
Sono, inoltre, convinto che occorrano forze nuove e fresche energie per questa vivace Comunità, con una particolare attenzione pastorale soprattutto per l'Oratorio.
L'importante è amare e servire la Chiesa e ognuno deve fare la sua parte; per quanto mi è stato possibile ho fatto la mia e la farò ancora, fino all'ultimo respiro.
"Gli anni della nostra vita sono settanta, ottanta per i più robusti, ma quasi tutti sono fatica, dolore; passano presto e noi ci dileguiamo" (Sl 89,10). Anch'io sono nel 70° anno di vita e lungo questo cammino, non mi sono mancate fatiche e speranze, ma ho pure ricevuto tante e tante grazie. Ora, ben consapevole della delicatezza della mia decisione, desidero tirarmi in disparte, in silenzio e meditazione a Provaglio d'Iseo, mio paese nativo, per prepararmi con serenità e fiducia al grande incontro con Colui che è e sarà nei secoli il Signore.
Grazie per la Vostra fraternità sacerdotale.
sac. GianMario Biemmi

Carissimi.
"Per ogni cosa c'è il suo momento. Il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo" (3,1). Così si esprime la sapienza biblica antica, nel Libro del Qoèlet.
Ora, aggiungo, che c'è un tempo per incontrarci e un tempo per lasciarci.
Infatti, il nostro Vescovo Luciano ha benevolmente accolto la mia sopraesposta richiesta ed è stato concordato che resterò con voi fino a domenica 14 settembre.
Prima di congedarmi, desidero domandare, umilmente, perdono a quanti avessi offeso o non amato come padre dal cuore di madre; offro il mio perdono a coloro che mi hanno dato motivi di sofferenza.
Ringrazio Don Francesco, i gruppi ecclesiali e di volontariato, per tutto quanto hanno donato con dedizione e generosità, e quanti mi hanno dimostrato amicizia e fraterna comprensione.
Auguro a tutti, vicini e lontani, un rinnovato e gioioso cammino di fede con il nuovo Parroco, che Dio nella sua provvidenza, attraverso il Vescovo della Chiesa che è in Brescia, manderà in mezzo a voi, come pastore.
Il Signore Vi benedica e Maria, Madre di Dio e della Chiesa sia sempre con voi e noi sempre con Lei.

Don GianMario

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Riunione congiunta del Consiglio Pastorale e del Consiglio per gli Affari Economici della Parrocchia

Martedì 24 giugno, festività di San Giovanni Battista, ci ritroviamo nei locali dell'Oratorio per una riunione che già nelle premesse appare inconsueta. Componenti del Consiglio Pastorale e del Consiglio Affari Economici riuniti … Una convocazione sibillina e nessuno che immagina quale comunicazione dovesse dare il Parroco, ma tutti convinti che sia qualcosa di insolito.
Dopo aver pregato insieme il Salmo 22, apprendiamo della decisione, accolta dal Vescovo, di Don GianMario di tirarsi in disparte. Il silenzio piomba in sala. Ascoltiamo dalla sua voce il contenuto delle lettere con cui il Don sancisce la sua scelta (pubblicate su questa Bussola. n.d.r.).
Poi, poco alla volta, alcuni dei presenti prendono la parola per esprimere i propri sentimenti: un misto di incredulità, smarrimento, dispiacere e altro. Gratitudine al Signore per il dono di aver avuto Don GianMario come compagno di viaggio per un breve tratto del cammino personale e comunitario. Consapevolezza che il Don è giunto ad un punto di assoluto svuotamento di forze, risultato del suo spendersi in mille direzioni.
Il Parroco si mostra sereno e convinto della sua decisione, certo che il silenzio della natìa Provaglio d'Iseo sarà il lenimento più indicato.
Dopo aver dato disposizioni pratiche" relative ai beni materiali, il Don passa la parola al Consiglio Affari Economici che puntualizza lo "stato dell'arte" della ristrutturazione del teatro parrocchiale: la situazione debitoria è limitata al mutuo bancario da cui "rientrare" nei prossimi anni e sono avviate le procedure per ottenere dei contributi.
Il teatro, tra l'altro, dovrebbe intraprendere la prima stagione pienamente operativa a partire da ottobre con numerose iniziative… Ma questo è già un obiettivo di cui occuparsi a tempo debito.
La preghiera finale conclude la riunione, per tutti l'unica certezza è che inizia un periodo particolare: per la Comunità un'occasione per fermarsi a riflettere.
Mi permetto di aggiungere una breve considerazione personale sulla decisione comunicataci. La considero un gesto di coraggio e soprattutto di amore nei nostri confronti. Sono dispiaciuto per la sofferenza che il don ha provato e sta provando, ma credo che per la sua salute sia il passo più giusto e che un cambiamento per la nostra Comunità sia fondamentale: gli sono grato per averlo compreso. Gli auguro ogni bene; spero che presto "ricarichi le batterie" e invito tutti a pregare affinché la nostra Comunità - con fede e amore - riesca a vivere in maniera costruttiva questo momento di transizione.

Il Segretario

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INIZIAZIONE CRISTIANA:
CRESIME E PRIME COMUNIONI 2014

Domenica 25 maggio i ragazzi del Gruppo Emmaus hanno celebrato il sacramento della Cresima e della Prima Eucaristia. Dopo cinque anni di preparazione, attraverso un lungo percorso fatto di incontri, condivisioni, esperienze insieme, confronti e partecipazione alla Messa domenicale hanno concluso il loro … periodo di allenamento: ora possono cominciare a giocare la loro partita!
Credo si possa paragonare il percorso di iniziazione cristiana (il catechismo) alla fase precampionato degli atleti di squadre professionistiche, che affrontano allenamenti e piccoli sacrifici in vista dell'affascinante avventura della disputa del campionato. Sarebbe un vero peccato aver vissuto tanti momenti di preparazione, giungere in piena forma, pronti a scendere in campo per affrontare avvincenti partite e … restare volutamente in panchina a guardare!
Auguro proprio di cuore ai ragazzi, fortificati dallo Spirito Santo, di non smettere mai di nutrirsi del Corpo di Cristo e di considerare l'Eucaristia come ciò che dà gusto alla vita.
S. Giovanni Paolo II diceva con convinzione che "l'Eucaristia ricevuta con amore diventa scuola di libertà e di carità, perché ci parla il linguaggio meraviglioso del dono di sé e dell'amore fino al sacrificio della propria vita.
Libera dal ripiegamento su di sé per aprirsi agli altri, insegna che amare non è soltanto un sentimento, ma è un atto di volontà che consiste nel preferire, al proprio bene, il bene altrui. Dice che il mondo si cambia solo attraverso il dono di sé".
La stagione estiva che segue da vicino il momento della celebrazione della Prima Comunione, è così piena di svaghi e distrazioni che nasconde l'insidia di "mandare in ferie" Gesù e la sua amicizia. Famiglie e Comunità tutta hanno il dovere di far vincere questa insidia. Perciò, auguro ai ragazzi di continuare ad alimentarsi del "pane divino" ogni domenica, senza pause o vacanze. Ma non siate "mangia-ostie", diventate quello che mangiate!
Ovviamente, quanto detto vale per tutti noi che partecipiamo alla "cena pasquale": l'Eucaristia è nutrimento per le scelte della vita, contro la paura di essere soli, perché limitati, fragili e dubbiosi. E' pane che nutre nel cammino, accompagnando le domande e le tristezze che tante volte ci inchiodano.
Come ai discepoli di Emmaus, Gesù scompare dalla nostra vista quando ripetiamo solo formalmente quel gesto che richiede fede e amore e, come conseguenza, stimola la creatività davanti ai tempi nuovi: può essere profezia che segna anche la strada di cammini apparentemente senza sbocchi.

Carmine

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Il Grest 2014 raccontato da un “animatore”

La meravigliosa avventura del Grest 2014 è cominciata lunedì 9 giugno ed è terminata il 27 dello stesso mese.
Ragazzi e animatori, nel nostro Oratorio, hanno potuto vivere il progetto lanciato dal centro oratori intitolato “Piano Terra”. Il logo ricorda la terra in un blu stellato, sul fondo si staglia la città; in primo piano una porta semi-aperta a delimitare il passaggio. Da lì proviene una luce gialla e calda dalla quale appaiono due bambini, segno che qualcuno, al di là, abita, ma anche che qualcuno ci attende. Sulla porta vi è intagliato un cuore, infatti, è nella casa che trovano spazio le relazioni profonde. Il titolo “Piano Terra” segna che alla base di ogni casa, come in una famiglia, ci sono delle relazioni solide, che nel Grest devono divenire basi solide e fondamenta resistenti per sostenere tutto quello che sale verso l’alto.
Ma “Piano Terra” ci ha ricordato di allargare lo sguardo verso il pianeta dove viviamo, che abitiamo e che ci è stato donato affinché ce ne prendessimo cura.
In questi giorni ci siamo divertiti molto e abbiamo potuto vivere belle esperienze che ci hanno aiutato a conoscerci a vicenda e a relazionarci con i nostri compagni di avventura sotto lo sguardo attento e discreto del Don.
Durante queste tre settimane siamo andati per due volte all’acquapark di Ostiano, compresi animatori e ragazzi, e una volta all’interessante parco faunistico "Le Cornelle" in Provincia di Bergamo dove con stupore abbiamo visto la tigre bianca con i suoi cuccioli, unica in tutta Italia.
Certo, ci sono stati anche momenti faticosi, ma il nostro oratorio con i suoi innumerevoli spazi e il salone ci hanno dato la possibilità di conoscere persone interessanti e sorprendenti più di quanto sembrino. Basta solo osservarle con attenzione e provare a guardarle da prospettive diverse.
Al termine di questo cammino abbiamo capito che possiamo fare grandi sogni e progetti, ma è solo il nostro impegno e la nostra fatica che li rendono concreti e li consegnano agli altri. Per questo motivo ci siamo scoperti intraprendenti.

Andrea Zapponi

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36° pellegrinaggio mariano: “Madre del Vangelo vivente”
“SOLE O PIOGGIA ARRIVEREMO AD ADRO!”

Così declama Padre Gino e la voce si trasmette nei megafoni lungo il corteo dei pellegrini. “Non abbiamo mai saltato un anno. Sapete quanto tempo è passato dalla prima edizione? 35 anni”. E’ il pellegrinaggio che a piedi collega il Santuario Madonna della Stella di Gussago con quello della Madonna della Neve ad Adro. Avevo 13 anni quando partecipai ad una delle prime edizioni. Fu l’insegnante di religione ad incoraggiarmi, assicurandomi che ci sarebbero stati altri miei coetanei.
Coinvolsi la famiglia e partii la domenica alle 6.30 con mio fratello più piccolo e mia madre: era il 1981. Per svariati anni rifeci questa straordinaria esperienza: i circa 30 km percorsi a piedi non era roba di tutti i giorni.
Il clima che respirai fu di gioia e di amicizia. Ma soprattutto di libertà: sentivo di compiere un’azione alla quale non mi costringeva nessuno. Volevo conoscere il mondo e vivere l’esperienza cristiana in maniera insolita ed imprevedibile. E poi, era così stupendamente fuori moda!
Ne rimasi talmente affascinato che ora a 46 anni percorro ancora quel tracciato.
E dove sono finiti i ragazzini di allora?
Molti di loro erano ancora lì con me domenica 18 maggio e si rendevano disponibili (ormai “veterani”) al servizio organizzativo.
La cosa singolare è che ora i ragazzini sono i nostri figli e fa impressione vederli all’opera in quelle che erano le mansioni svolte dai padri. Ma al di là di queste note di colore, la cosa bella è come il pellegrinaggio rende vera la definizione: “Vangelo vivente”. I pellegrini rappresentano il popolo di Dio in cammino che nella condivisione, anche silenziosa, di gioie e dolori, di fatiche e di speranze sono un vangelo vivente che penetra nella realtà e continua a sorprendere.
Attraversa i paesi, saluta i curiosi che sbirciano dalle finestre. Riempie di canti gioiosi le strade. “Dobbiamo far saltare giù dal letto quelli che sono appena arrivati dalle discoteche!” incoraggia P. Gino.
Certo, camminare insieme non è facile, ma grazie a Dio, c’è un pastore, che tiene il passo e sostiene gli animi; è lui, Padre Gino, 65 anni, ideatore del pellegrinaggio dopo avere vissuto negli anni ’70 l’esperienza polacca del cammino alla Madonna Nera di Czestochowa.
Fa cantare, pregare, riflettere, invita al silenzio. Il risultato? Ottimi esercizi per l’anima di coloro che partecipano; anche la contemplazione del creato ci aiuta: a maggio la Franciacorta è meravigliosa!
Che dire quando capita la pioggia? Il cammino non si ferma, procede nel fango con più tenacia (non a caso si arriva sempre prima!).
Non è una gara per i più coraggiosi: il pellegrinaggio è fatto anche da bambini, anziani, ammalati. C’è l’assistenza sanitaria, l’animazione per i più piccoli e il furgone “spazzolone” per chi si trova irrimediabilmente indietro (che è il terrore degli anziani affaticati, che per orgoglio non vorrebbero mai montarci sopra).
Quindi non ci sono scuse: o sole o pioggia prima o poi arriveremo tutti ad Adro!
Marek


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PALIO DELLE CONTRADE 2014: 20esima edizione
Tradizione e Novità: dialogo tra due contradaioli

- Allora, ho sentito che il Palio di quest'anno è andato bene?
Ho visto in quartiere bei cartelloni e manifesti che annunciavano la 20^ edizione e c'erano tante novità, sono piaciute?
Sicuramente è stata un'edizione "innovativa", anche se - in realtà - alcune iniziative si possono definire più dei "piacevoli ritorni". Un esempio? La presenza della banda musicale che - come in anni passati - ha riscosso un notevole successo, allietando la passeggiata inaugurale e annunciando a tutto il quartiere l'inizio del Palio. Altro ritorno positivo è stato il torneo di calcio come gioco del Palio, sospeso per "beghe" qualche anno fa!
Le partite sono state giocate all'insegna della correttezza e del divertimento e in alcuni casi sono state molto equilibrate e interessanti. La serata del calcio, poi, è stata quella con il più alto numero di spettatori in tribuna (gremita in ogni ordine di posto!).
- E la novità delle serate infrasettimanali, com'è andata?
E' stata la novità più interessante. Era quasi una scommessa e possiamo ritenerla vinta. I tornei sportivi valevoli per la classifica del Palio sono stati molto apprezzati da tanta gente venuta a trascorrere la serata fuori casa. Sono state occasioni di incontro per tante persone del quartiere (e non solo): quando c'è da chiacchierare mettendo le gambe sotto un tavolo, non si tira indietro nessuno!
- Ho saputo che la serata musicale però è stata colpita dal maltempo…
E' vero, non si è svolta all'aperto come previsto, ma l'ambiente del teatro parrocchiale è stato l'ideale per trascorrere una piacevole serata tra amici con "veri artisti" e con il coinvolgente karaoke che ha divertito chi ha partecipato: i "fuochisti" sono stati proprio bravi! Un'ottima idea che perfezionata può coinvolgere sempre più persone.
- Non mi dire, però, che non ci sono state le tradizionali polemiche, proteste e contestazioni?
Ritengo di poter affermare che tutto sommato i Giochi si sono svolti in modo lineare e senza grossi intoppi. Qualche incertezza sulla "tamburellata" e qualche discussione sulla convocazione di alcuni partecipanti hanno permesso di accendere quella inevitabile rivalità sportiva e spargere quel pizzico di pepe che ogni Palio che si rispetti non può farsi mancare!
- Ma aumentare le serate non è stato troppo faticoso?
Sicuramente chi operava in cucina, alla cassa, a spillare birra, a servire e ordinare i tavoli, staff e speaker hanno dovuto fare gli straordinari… Ma stand e bar hanno lavorato a pieno regime tutte le sere, offrendo sempre un servizio impeccabile per le tante persone che hanno affollato l'oratorio tutte le sere.
- Altre novità?
I gazebo con le foto e il Truccabimbi hanno incrementato il numero di "stand collaterali" che insieme a "baby dance" e Pesca ampliano l'offerta di occasioni di divertimento per bambini e non solo… Un'interessante novità è stata anche l'affermarsi nelle contrade sempre più di una equipe di capitani che condivide il ruolo di coordinatore delle forze contradaiole e che può essere la via giusta per coinvolgere molte più persone nei giochi, aumentando l'attenzione e la sensibilità per una maggiore partecipazione.
- Bene, non resta che esprimere il più sentito "grazie" a tutti coloro che hanno contribuito - ciascuno a suo modo - a questo evento che si è ripetuto nella nostra Parrocchia per la ventesima volta.
E per il prossimo Palio cosa "bolle in pentola"?

Per la prossima edizione già si sta pensando a confermare alcune delle innovazioni di quest'anno e all'introduzione di altre novità!
- Ah, scusa, quasi dimenticavo: ma chi ha vinto il Palio?
Gli Azzurri … ma questa non è una novità!
Appuntamento al prossimo anno per il Palio n. 21.

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Strettamente personale

Signore, sono trascorsi due mesi
dall’inizio del pellegrinaggio a Fatima e Santiago
e ne porto ancora i segni nel mio corpo.
Avevo tanto desiderato questo pellegrinaggio!
Ma ho avuto l’impressione che Tu
mi attendessi in quei luoghi “sacri”,
per comunicarmi qualche cosa.
Il viaggio mi portava in un luogo lontano,
ma Tu mi volevi condurre
nel mio luogo interiore
ove, forse, non ero mai stato,
o ne avevo perso le tracce.
All’inizio ho faticato un po’
a dirti il mio “sì”,
ma poi, addolcito dalla sofferenza,
Ti ho seguito in silenzio.
E Tu mi hai portato in un luogo
che è dentro di me,
dove Tu hai scelto di dimorare.
Non c’era bisogno
che io percorressi tanta strada
per incontrarti. Piano piano, Tu,
con dolcezza, mi hai condotto
dove mi sono sentito al sicuro,
abbracciato da un Padre amoroso,
anche se esigente,
da un Padre che mi chiama per nome
e mi dice: “Tu sei il mio figlio prediletto,
in te mi sono compiaciuto”.
Mi hai condotto nel luogo
in cui mi è stato possibile
assaporare la gioia e la pace
di cui avevo bisogno
e che il mondo non può dare.
Signore, questo luogo, l’ho compreso tardi,
era sempre esistito in me
e sono ora consapevole
che è fonte di grazia.
Ma non ero stato capace
di entrarvi e, soprattutto, di viverci veramente.
E mi sono venute alla mente le parole di Gesù:
“Se uno mi ama osserverà la mia parola
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui
e prenderemo dimora presso di lui” (Gv 14,23).
Queste parole mi hanno sempre colpito
perché mi hanno fatto capire
che io sono la Tua casa, mio Dio.
Io, la casa di Dio!
Ma è sempre stato difficile
sperimentarle queste Tue parole.
Che Tu dimori nel mio essere più intimo è chiaro,
ma come si fa realmente ad aderire al Tuo invito:
“Rimanete in me ed Io in voi”? (Gv 15, 4).
Il Tuo invito è chiaro e non può essere equivocato.
Dimorare dove Tu dimori
è una grande sfida spirituale,
un compito quasi impossibile da realizzare.
Sono consapevole che con i miei pensieri,
sentimenti, emozioni e passioni
sono stato costantemente lontano
dal luogo dove Tu, mio Dio,
avevi scelto di dimorare.
Tornare a casa e stare dove Tu dimori,
ascoltare la voce della verità e dell’amore,
quello era veramente il viaggio
che temevo di più perché sapevo
che Tu vuoi ogni parte di me, sempre.
Ma quando sarò capace di accettare
questo tipo di amore?
Tu mi hai mostrato la via.
La crisi fisica che mi ha fiaccato
mi ha anche costretto – con forza –
a tornare a casa
e a cercarti dove Tu puoi
e vuoi essere trovato,
nel mio santuario interiore,
S. Agostino direbbe: “Intimius intimo meo”
So che il viaggio di ritorno a casa,
nel mio intimo,
è un viaggio lungo e faticoso,
ma è anche pieno di sorprese meravigliose
perché offre spesso un assaggio della meta ultima.
Questo mi porta ad inginocchiarmi
davanti a Te, mio Dio,
a mettere il mio orecchio contro il Tuo petto
e ad ascoltare, senza interruzione,
il battito del Tuo cuore.

Un grazie a tutte le persone che durante il pellegrinaggio mi sono state vicine.
Ne nomino solo due:
mia moglie Carla che durante tutto il viaggio mi ha assistito con tanto amore e pazienza,
e don Gian Mario per la sua premura e per la sua vicinanza costante e rassicurante.
Ma grazie a tutti, a tutti con immutato affetto.

Cesare

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LITURGIA IN TEMPO D'ESTATE

Le vacanze estive spesso coincidono con una meno fervente partecipazione alla S. Messa domenicale e in tanti, distratti da tuffi in spiaggia e passeggiate in montagna, si perdono il "filo rosso" che lega soprattutto i brani evangelici presentati a luglio e agosto.
Siamo nell'anno liturgico A e, ripreso il Tempo detto Ordinario, il Vangelo proposto è quello di S. Matteo che - per il periodo estivo - è presentato nei Capitoli che vanno da 11 a 16.
Partiamo nel nostro cammino con il brano della XIV domenica (6 luglio) che ci fa scoprire come il Regno venga rivelato ai "piccoli" e per le tre domeniche successive restiamo affascinati dal linguaggio simbolico delle parabole con cui Gesù parla alla folla, per spiegarne poi il significato ai discepoli.
La XVIII domenica è quella caratterizzata dal passo della "moltiplicazione dei pani", seguita da quella in cui Gesù che cammina sulle acque viene riconosciuto nella sua vera natura di Figlio di Dio.
A questo punto, per due domeniche di fila possiamo incontrare manifestazioni di profonda fede: prima, la donna "pagana"; poi, è la volta di Pietro.
Ma è proprio dopo aver saggiato il grado di fede di quanti sono alla sua sequela, il Cristo dà il primo annuncio della sua Passione, scatenando le proteste proprio del "principe degli apostoli".
Al termine di nove appassionanti incontri con la Parola, così, il messaggio del Signore a tutti noi, suoi discepoli, si concentra nella frase: "Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua".
Nelle domeniche di piena estate il Signore ci aspetta, ci presenta lo straordinario tesoro che è il Regno, ce lo "sminuzza" per suscitare la nostra fede, ci offre gli esempi più forti di discepoli fedeli, ci insegna la via per la vera realizzazione del Suo piano per noi!
Non dimentichiamo che, ovviamente, a metà agosto, il cammino è rinvigorito dalla splendente figura di Maria, nella solennità dell'Assunzione, che ci rassicura e si presenta a noi come "apripista" nella gioiosa dimora del Regno di Dio.
Buon cammino …
Buona estate a tutti

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La foresta

di Bruno Ferrero

Durante le vacanze, un uomo era uscito a passeggio in una foresta che si estendeva ai margini del villaggio dove si trovava. Errò per un paio d'ore e si perse.
Girò a lungo nel tentativo di trovare la strada per tornare al villaggio, provò tutti i sentieri, ma nessuno lo portava fuori dalla foresta.
Improvvisamente si imbatté in un'altra persona che come lui stava camminando nella foresta e gridò: «Grazie a Dio c'è un altro essere umano.
Mi può indicare la strada per tornare in paese?». L'altro uomo gli rispose: «No, purtroppo anch'io mi sono perso. Ma c'è un modo per poterci essere d'aiuto: è quello di dirci quali sentieri abbiamo già provato inutilmente. Questo ci aiuterà a trovare quello che ci porterà fuori».

Un giorno, in un bosco molto frequentato scoppiò un incendio. Tutti fuggirono, presi dal panico. Rimasero soltanto un cieco e uno zoppo. In preda alla paura, il cieco si stava dirigendo proprio verso il fronte dell'incendio.
«Non di là!» gli gridò lo zoppo. «Finirai nel fuoco!».
«Da che parte, allora?» chiese il cieco.
«Io posso indicarti la strada» rispose lo zoppo «ma non posso correre. Se tu mi prendi sulle tue spalle, potremmo scappare tutti e due molto più in fretta e metterci al sicuro».
Il cieco seguì il consiglio dello zoppo.
E i due si salvarono insieme.

Se sapessimo mettere insieme le nostre esperienze, le nostre speranze e le nostre delusioni, le nostre ferite e le nostre conquiste, ci potremmo molto facilmente salvare tutti.

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GSO: IL PUNTO

 

Finale con il botto per il nostro Gruppo Sportivo! Proprio nel giorno di chiusura del Palio, la nostra squadra under 8 ha conquistato la Coppa A.I.D.O., l'ultimo trofeo assegnato quest'anno dal CSI.
E' stato un primo assaggio per i nostri atleti più giovani di un torneo ufficiale e già il loro impegno è stato premiato da divertimento, belle partite e … una coppa!
Ci auguriamo che sia il primo successo di una lunga serie e siamo già a lavoro per garantire loro gioco e divertimento anche per la prossima stagione. Certo, come ogni anno, avremo la difficoltà di ottenere la disponibilità di “alleducatori” che siano non solo bravi tecnici.
Prima di andare in vacanza, però, il Gruppo Sportivo propone le serate di gioco nel mese di luglio: Estate Aperta 2014.
La locandina pubblicata su questa Bussola elenca i giorni di gioco (martedì e venerdì) e le specialità sportive che saranno protagoniste delle nostre serate estive.
Come è stato lo scorso anno, sarà un'occasione per vivere ancora momenti di famiglia, senza l’obbligo di conquistare i “tre punti”, senza Palio da vincere, ma con tanta voglia di incontrarsi e trascorrere sportivamente qualche ora in serenità.
Non è necessario essere campioni, né c’è un’età più indicata delle altre per partecipare!
Bisogna solo ricordarsi di venire in oratorio e portarsi da casa lo spirito di mettersi in gioco (e, magari, anche un paio di scarpe da ginnastica…).
Buona Estate insieme e Buone Vacanze a tutti!