La Bussola - Casazza
Avvento 2011

indice degli articoli:
"Carissimi" il messaggio del parroco
Lavori in oratorio:Domande e Risposte
Consiglio Pastorale Parrocchiale:Riunione del 22 novembre 2011
Natale in strada
Avvento in ufficio
SIKAT: esperienza di Comunità
La mia esperienza in Burundi
la vecchietta che aspettava Dio
GSO: il punto

Carissimi

di don Gian Mario Biemmi

L'Avvento del Signore Gesù, con il suo messaggio di attesa e di vigilanza, spinge le comunità cristiane e i singoli credenti a porsi come segno alternativo, in una società minacciata dalla sfiducia e dalla paura di un futuro incerto, con il rischio di una chiusura egoistica nei rapporti verso le persone che ci stanno accanto.
Dall'Eucaristia che celebriamo ogni domenica e dove proclamiamo la Pasqua del Signore "nell'attesa della sua venuta", scaturisce per noi un nuovo stile di vita.
La Chiesa che celebra l'Eucaristia, vive la sua vocazione nella speranza, tenendo fisso lo sguardo sul suo Signore, autore e perfezionatore di tutte le cose, certa che non sarà delusa.
E' una chiesa che sente di essere un popolo di pellegrini, chiamato a continua conversione e ad incessante rinnovamento. E' una chiesa che vive con il soffio dello Spirito di Dio nei limiti della propria esistenza, nella mancanza di appoggi da parte di grandezze umane ed esprime la sua fiducia incrollabile nella forza del Vangelo e nella fedeltà alla sua missione.
La Chiesa che siamo noi, in questo tempo d'Avvento, si sente comunità credente, popolo in cammino perché ha compreso quali sono i punti fermi della sua vita e si dirige convinta, senza paure, verso l'incontro con Colui che è il senso unico e ultimo della vita; il principio e il compimento di ogni azione pastorale ed umana.
Il Santo Natale verso il quale siamo incamminati non è solo una data o una festa particolare, è un evento che ancora una volta deve scuotere il nostro cuore e ci chiederà di essere uomini e donne che vivono con convinzione e audacia la loro fede.
Buon Avvento!

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LAVORI IN ORATORIO
Domande e Risposte 

Non possiamo nasconderci dietro un dito!
Tante domande assillano l'uomo d'oggi: chi siamo? Da dove veniamo? Dove stiamo andando? Che lavori si stanno eseguendo al teatro parrocchiale? Qual è il senso della vita? Quanto costerà rifare il tetto al nostro teatro? ...
Solo ad alcune di queste domande siamo in grado di offrire risposte ai lettori de La Bussola!!
Ma cominciamo con ordine. Riportiamo di seguito, uno alla volta, i quesiti che in questi giorni si aggirano per le strade del nostro quartiere.
- Con tante esigenze che ci sono in quartiere e in oratorio, perché si è iniziato con i lavori del teatro?
La "sistemazione" del tetto era improcrastinabile! Un intervento definitivo non poteva più essere rimandato, anche perché sollecitato da più parti e, in modo particolare, dalla coscienza di chi vuole che l'oratorio sia luogo sicuro, di esempio e formazione. Una volta messa mano a quella struttura, è sembrato opportuno rendere tutto l'edificio "a norma", con interventi che riguardassero tutta la costruzione.
- Perché impegnare tante risorse per una struttura che viene utilizzata solo una volta l'anno per uno spettacolo teatrale?
Il primo obiettivo dei lavori è proprio quello di rendere la struttura fruibile tutto l'anno. E' prevista la realizzazione di ambienti da adibire a sala musica per i giovani, ma anche a sala lettura per tutti e, più in generale, come punto di aggregazione. Potranno essere allestiti "laboratori teatrali" che, come insegna Don Bosco, sono momenti altamente formativi: aiutano nell'apprendimento, nella comunicazione e nelle relazioni. Quindi, non solo commedia, non solo teatro, ma luogo formativo a 360 gradi.
- Perché non buttare giù tutto e ricostruire ex novo?
Ragioni di varia natura hanno consigliato di preferire la soluzione "ristrutturazione" piuttosto che quella "demolizione". Primo: motivi affettivi nei riguardi di un pezzo di storia della Comunità di Casazza. Secondo, motivi di praticità e di economicità: a conti fatti, si possono realizzare interventi efficaci senza spendere troppo.
- Gli ambienti adiacenti il teatro verranno ripristinati?
Sarà realizzata un nuova “area fuoco”, un locale di supporto e un garage.
- I bagni c'erano già, perché ristrutturarli?
Chiamare bagni quelle "cose" che c'erano prima è un eufemismo forse eccessivo. Si tratta di risanare una situazione indecente per realizzare dei servizi necessari, che consentano una giusta accoglienza nei riguardi di quanti (famiglie in primis) frequentano il nostro oratorio, specialmente in occasione dei nostri "grandi eventi", quali il Palio, le partite settimanali o i tornei sportivi.
- Chissà quanto costeranno tutti questi lavori?
E’ stata data una cifra approssimativa massima, ma l’effettivo fabbisogno si prevede inferiore ai 280.000,00 euro.
- Chi tira fuori i soldi necessari?
Sono stati fatti tutti i passi possibili per ottenere contributi, finanziamenti di Enti Pubblici e Privati, istituzioni. Molti fondi sono già stati reperiti e altri contributi verranno erogati a lavori ultimati.
- Che ne pensa il Vescovo di questi lavori?
Gli Uffici della Curia Diocesana di Brescia sono stati tempestivamente messi al corrente ed hanno approvato l’intervento, dopo aver valutato molteplici aspetti; inoltre la Diocesi si è fatta garante dei finanziamenti ottenuti.
- Quanto dureranno i lavori?
E' prevista la conclusione entro alcuni mesi dall'inizio. Ma saranno possibili interruzioni a stati di avanzamento, per consentire lo svolgimento delle attività più coinvolgenti del nostro oratorio, specialmente in occasione del Palio.
- Se è un'opera a servizio di tutta la Comunità, si chiederà anche il contributo dei parrocchiani?
Sarà importante che tutti i componenti della Comunità Parrocchiale si sentano coinvolti nel sostenere questo intervento, ognuno dovrebbe sentirsi chiamato in prima persona a dare il proprio contributo (anche economico), sentire come propria un nuova occasione di servizio per la crescita e la maturazione di tutti. Anzi, consideriamo molto positivo l’interessamento di quanti chiedono informazioni a riguardo, purché non si scada nella superficiale curiosità o nel pettegolezzo…
- Ma si può conoscere meglio il progetto dello “spazio teatro”?
Presto sarà messo a disposizione di tutti il progetto definitivo, che ha subito fino a poco tempo fa ritocchi e varianti, nel tentativo di soddisfare le esigenze di quanti usufruiranno degli ambienti. Dopo le vacanze natalizie cominceremo a far nostro il “nuovo teatro”, a renderci meglio conto delle sue alte potenzialità, senza dimenticare che ogni struttura, ogni fredda costruzione in cemento diviene caldo e accogliente ambiente di vita solo quando il cuore di chi la usa sarà al servizio dei fratelli e a lode di Dio.

Luigi e Carmine

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Consiglio Pastorale Parrocchiale
Riunione del 22 novembre 2011

Dopo la preghiera con il Salmo 22 e la meditazione su un passo del Vangelo di Marco, il Parroco ha presentato il cammino di avvicinamento della Comunità al S. Natale.
(I principali appuntamenti con date e orari sono riportati su altre pagine de La Bussola. N.d.r.)
- Il rappresentante della nostra Parrocchia nel Consiglio Zonale ha riferito della preoccupazione della Diocesi circa la diffusione, la comprensione e l’attuazione della Lettera del Vescovo sulla Pastorale per gli Immigrati “Stranieri ospiti concittadini”.
Dopo partecipata discussione, il CPP ritiene di attuare iniziative per la diffusione della “Lettera” e si impegna a dedicare un’apposita riunione per l’approfondimento della stessa, previamente condivisa con le realtà operanti in parrocchia.
- Il Parroco e i componenti del Gruppo Caritas hanno messo in comunione con il CPP le difficoltà connesse agli interventi a cui è continuamente chiamata la Parrocchia in favore di famiglie bisognose. Hanno sottolineato quanto sia difficile e delicato provvedere alle istanze che in questo periodo si fanno più insistenti e numerose.
E’ stato riferito del successo ottenuto dalla raccolta di generi alimentari avvenuta per la domenica “del Ringraziamento”. La generosità dei fedeli ha permesso di soddisfare le richieste di “prima necessità” che vengono accolte dopo una prima valutazione dei reali bisogni.
- I rappresentanti del Consiglio Parrocchiale Affari Economici hanno relazionato circa i lavori di ristrutturazione in atto nel nostro oratorio (che sono più dettagliatamente indicati in questo numero. N.d.r.)

Il Segretario

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11 Dicembre - NATALE IN STRADA
Bancarelle della solidarietà

Si ripete anche quest’anno la magìa delle bancarelle di via Riccardi, che permettono di riunire lungo la stessa via tante realtà benefiche nella nostra Parrocchia.
Si ripete la magìa di vedere “spalla a spalla” persone che sulla bancarella non mettono in mostra merce offerta al consumismo, ma espongono il loro vissuto, fatto di volontariato, di donazione di sé, di dedizione ai bisogni del prossimo e anche di semplice familiarità.
Si ripete la magìa di un pomeriggio che i nostri bambini possono trascorrere in serenità, respirando a pieni polmoni il profumo più vero del Natale.
Si ripete quella che non è magìa astratta, ma è il frutto di tante persone che si mettono sulla strada per incontrare, per incontrarsi, nell’attesa del Signore che viene… ogni giorno.

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AVVENTO IN UFFICIO

di Carmine

Capelli bianchi, gote rubiconde, folta barba candida, maglione bianco e rosso... No, non sto parlando di babbo Natale, ma di una persona che, qualche anno fa, ha parlato al mio cuore del senso più vero dell'Avvento.
Da pochi mesi avevo iniziato a lavorare a Brescia e già il freddo e le prime nevicate mi proiettavano verso un modo diverso di affrontare la stagione invernale. L'ambiente di lavoro (uffici al piano rialzato e archivio al seminterrato) inseriva le giornate in un contesto di polverose scartoffie e grigie ore alla scrivania (all'epoca, senza l'ombra di un PC). Le persone allo sportello, tra richieste e adempimenti di legge, si susseguivano anonime.
Il mio collega dai capelli bianchi, prossimo alla pensione, diede però una sferzata a quella routine, improvvisamente, il 9 dicembre. Era appassionato di origami e, preso un foglio di carta verde, con poche rapide piegature, realizzò un alberello di Natale da piazzare sul bancone al pubblico.
Per tutto il periodo natalizio fu un "punto di luce" in quell'ambiente e ad ogni persona che dimostrava di apprezzare quell'albero veniva regalato un pupazzetto origami a forma di "suorina".
Ogni giorno abbelliva quel piccolo segno verde con una sua creazione: un fiocchetto colorato, un filo dorato, una candelina di carta.
Mi parlava di quanto gli sembrasse importante non lasciar passare quei giorni speciali in prossimità del Natale. Il suo trascorso da scout lo spingeva a gesti concreti, per invitare anche i frettolosi utenti di un ufficio pubblico, a fermarsi un secondo a chiedere informazioni su quei segni, così anomali in quel contesto. Con quel suo modo di fare trasmetteva un senso di gioiosa attesa, una tensione dell'animo verso un evento speciale, una voglia di mettere in atto tutti i preparativi possibili per farsi trovare pronto al momento clou.
Quel suo impegnarsi mi fece pensare che la memoria dell'avvento di Cristo nella storia del mondo, doveva essere preceduta da un atteggiamento di cambiamento rispetto al solito.
E questo mi portava a riflettere su quanto dovevo fare per prepararmi al Suo avvento finale nella mia storia, ma anche a quanto dovevo essere pronto per il Suo avvento quotidiano nelle mie giornate, nelle persone che incontro.
Dopo il suo pensionamento non ho più visto quel mio collega e ogni anno nel mio ufficio vengono esposti segni natalizi e, sebbene il senso di attesa non sia mutato, spesso manca quella voglia di "stupire" gli altri per riuscire a dire a ciascuno: "Ho preparato questo per te!”.
Per ricordare: "Ogni giorno c'è un incontro straordinario che ti attende e richiede la tua attenzione speciale".
Carmine

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SIKAT: esperienza di Comunità

Pronunci la parola "Sikat" e, nel cuore di molte persone della nostra Parrocchia, appare nitida l'immagine di Tiziana Cutrera, con tutta la sua generosità, il suo invito alla preghiera e alla carità.
Sono (siamo) in tanti che da anni a sostenere questa iniziativa che supporta l'azione "canossiana" nelle Filippine attraverso le adozioni a distanza. Sono (siamo) in tanti ad aver creato legami forti tra le nostre famiglie di Casazza e i bambini/ragazzi dei sobborghi di Manila o della provincia di Silang, Cavite.
Che gioia vedere i loro volti nelle foto che, insieme a pagelle e lettere, ogni anno ci aggiornano circa la loro vita e i loro progressi.
Il profondo legame che si è instaurato tra la Comunità di Maria Madre della Chiesa e Sikat affonda le sue radici nell'esperienza di Tiziana, nella sua offerta del dolore come humus fertilissimo per le grandi opere a sostegno dei bambini e delle loro famiglie.
Si avvicina il momento dell'Assemblea annuale, dell'incontro in Parrocchia di quanti portano avanti quell'impegno, nato più di 18 anni fa (la prima iscrizione è del 13 febbraio 1993) e - come ormai tradizione - nel mese di gennaio ci ritroveremo per guardarci negli occhi, per ricordare quanto è stato fatto e per impegnarci a sostenere quanto c'è ancora da fare.
Le quote di contribuzione non hanno subito variazioni, sono confermati gli importi dello scorso anno e agli otto "adottanti" i cui ragazzi hanno lasciato gli studi sarà attribuito un nuovo destinatario di attenzione e affetto.
Abbiamo incontrato qualche sera fa Piero Cutrera, che in tutti questi anni ha dato continuità alla raccolta delle offerte di adozioni a distanza ed è sempre stato il "corriere" delle comunicazioni e delle epistole che bambini e famiglie si scambiano periodicamente. Ci ha detto quanto sarebbe importante che la nostra Comunità si facesse direttamente carico del progetto Sikat. Quanto sarebbe bello se un piccolo manipolo di parrocchiani si sentisse di supportare questa esperienza, di alimentarla, di custodirla come prezioso tesoro della nostra Comunità! Il "cireneo" Piero sarebbe sempre disponibile a fare la sua parte...
Tiziana è presente, sorveglia i suoi bambini, ispira le coscienze, ci accompagna nel cammino; porta avanti, tenendoli per mano, i ragazzi che, grazie a tante famiglie-sponsor, possono immaginare un futuro dignitoso.
In questi anni, tanti ragazzi sostenuti da Sikat, dopo aver terminato il normale corso di studi, sono diventati medici, infermieri, ingegneri, insegnanti. A tutti è indirizzato l'invito ad aderire, affinché un istruzione adeguata, venga data ai tanti giovani, che vagano nell'inferno dei sobborghi di Manila, senza sapere a chi affidarsi.
Chi volesse informazioni su Sikat può rivolgersi alla Segreteria Parrocchiale
e prepararsi all'incontro annuale
del prossimo gennaio.

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LA MIA ESPERIENZA IN BURUNDI

di Sara

Ed eccomi qua a raccontare la mia esperienza in Burundi … tra le varie missioni che abbiamo girato..
Subito mi viene da dire … un altro mondo! Soprattutto come accoglienza e rispetto che ho ricevuto da tutti quelli che ho incontrato, ricchi o poveri, piccoli o grandi, donne o uomini!
Un’attenzione alla persona che cerco di attuare anche in Italia, sforzandomi di fare il primo passo con il mio prossimo, oppure salutando la gente sconosciuta per strada…
Poi qualche episodio mi ha lasciato senza parole … i bimbi … quei loro occhi con tanto bisogno di amore e pronti a darti la mano o un abbraccio … anche se non ti conoscono o non ti hanno mai visto! Cose che in Italia ti scordi un trattamento del genere! sicuramente un’altra cultura ma … molto calorosa!
Cerco di portarmi in Italia la semplicità della vita, senza voler sempre di più, ma cercando di accontentarsi di quello che abbiamo, tanto o poco che sia! … E poi anche una canzone (Canzone di San Damiano) dice: e le gioie semplici sono le più belle … sono quelle che alla fine sono le più grandi …
Mi sono sentita accolta dalle mitiche suore operaie, abbiamo avuto la fortuna di conoscerne tante! E devo dire che conoscendo così tante suore forse ho capito meglio anche il loro mondo … come diceva Sr Erika noi ci immaginiamo le suore vecchiette, tristi, sole …e invece sono giovani, superattive, simpaticissime, felici, gioiose, in mezzo alla gente: realizzate!
Mi ha incuriosito il loro modo di vivere …con la massima calma! Pensando all’Italia e ai suoi ritmi frenetici…e soprattutto se in Italia un pullman dovesse arrivare con molto ritardo ci sarebbe un caos generale...denunce, richieste di risarcimento, ecc… Mentre in Burundi anche se il pullman tarda di 4 ore non c’è nessun problema … l’autista era sulla strada!

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La vecchietta che aspettava Dio

un racconto di Bruno Ferrero

La vita di ognuno di noi è intessuta di attese.
Si tratta di una esperienza importante e di grande valore educativo. Consapevole di ciò, la Chiesa ha fissato un tempo per ravvivare questo 'stato' fondamentale nella vita del cristiano: il tempo dell'Avvento. La storia sottolinea che Dio è sempre sorprendente... è possibile incontrarlo in tanti modi, ma in modo particolare nelle persone che ci avvicinano tutti i giorni.
C'era una volta un'anziana signora che passava in pia preghiera molte ore della giornata. Un giorno sentì la voce di Dio che le diceva: "Oggi verrò a farti visita". Figuratevi la gioia e l'orgoglio della vecchietta. Cominciò a pulire e lucidare, impastare e infornare dolci. Poi indossò il vestito più bello e si mise ad aspettare l'arrivo di Dio.
Dopo un po', qualcuno bussò alla porta. La vecchietta corse ad aprire. Ma era solo la sua vicina di casa che le chiedeva in prestito un pizzico di sale. La vecchietta la spinse via: "Per amore di Dio, vattene subito, non ho proprio tempo per queste stupidaggini! Sto aspettando Dio, nella mia casa! Vai via!". E sbattè la porta in faccia alla mortificata vicina.
Qualche tempo dopo, bussarono di nuovo. La vecchietta si guardò allo specchio, si rassettò e corse ad aprire. Ma chi c'era? Un ragazzo infagottato in una giacca troppo larga che vendeva bottoni e saponette da quattro soldi. La vecchietta sbottò: "Io sto aspettando il buon Dio. Non ho proprio tempo. Torna un'altra volta!". E chiuse la porta sul naso del povero ragazzo.
Poco dopo bussarono nuovamente alla porta. La vecchietta aprì e si trovò davanti un vecchio cencioso e male in arnese. "Un pezzo di pane, gentile signora, anche raffermo... E se potesse lasciarmi riposare un momento qui sugli scalini della sua casa", implorò il povero.
"Ah, no! Lasciatemi in pace! Io sto aspettando Dio! E stia lontano dai miei scalini!" disse la vecchietta stizzita. Il povero se ne partì zoppicando e la vecchietta si dispose di nuovo ad aspettare Dio.
La giornata passò, ora dopo ora. Venne la sera e Dio non si era fatto vedere. La vecchietta era profondamente delusa. Alla fine si decise ad andare a letto. Stranamente si addormentò subito e cominciò a sognare. Le apparve in sogno il buon Dio che le disse: "Oggi, per tre volte sono venuto a visitarti, e per tre volte non mi hai ricevuto".

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GSO:IL PUNTO

a cura del GSO Casazza

Si avvicina il tradizionale appuntamento che rappresenta un momento di straordinaria familiarità nel nostro Gruppo Sportivo: il Natale degli Sportivi. Per il nostro Gruppo l'arrivo di dicembre, tra l'altro, segna la chiusura della prima parte dell'attività agonistica e può essere interessante e piacevole volgere lo sguardo indietro e vedere in questi ultimi mesi alcuni flash significativi.
Per gli Under 8 un momento speciale è stata la prima trasferta per una partita di calcio, domenica 6 novembre, in quel di Sale di Gussago.
Era un pomeriggio di vento e pioggia e, sicuramente, le famiglie dei nostri piccoli atleti avrebbero preferito tenerli tranquillamente in casa. Ma i bambini erano entusiasti di vivere l'esperienza di giocare "fuori casa" e, impavidi, sono partiti all'avventura. Il fondo del campo era ai limiti della praticabilità, come solo gli "antichi" campi da gioco in terra possono essere in un giorno di diluvio! Contenti di affrontare il fango, l'acqua, l'altra squadra ... non hanno badato a risparmiare il fiato, si sono impegnati al massimo e hanno concluso soddisfatti, bagnati come non mai e incuranti del risultato che aveva ormai un significato più che marginale.
Anche le bambine del minivolley hanno vissuto esperienze simili (anche se il giocare in palestra preserva dalla pioggia). E simili sono state la frenesia, la gioia, l'impegno nell'affrontare le prime partite "ufficiali". Non importa se le battute non vanno sempre a segno o se il bagher non è tecnicamente perfetto... Con l'entusiasmo che contraddistingue la loro età, il loro obiettivo è dare il massimo per migliorarsi nel confronto con le altre squadre e, pian piano, conquistando un set alla volta, accumulare esperienza e divertimento!
Le altre rappresentative giovanili (under 10, under 14, juniores), già più avvezze ai tornei CSI, non sono sicuramente da meno per impegno ed entusiasmo. Il loro comportamento nei rispettivi campionati è stato sempre segnato da correttezza e ottimi spunti di gioco. Il punteggio degli incontri potete osservalo nel riassunto su questo numero, ma quello che non possiamo mostrare su carta è la carica di vitalità che tutti esprimono e che i nostri “alleducatori” cercano di mischiare con i valori del rispetto e della lealtà. Forse non tutti riescono a valutare fino in fondo il compito degli allenatori che, soprattutto dovendo fare i conti con un gran numero di ragazzini per squadra, compiono vere e proprie acrobazie per dare spazio a ciascuno, permettendo svago, divertimento e basi educative.
Il tennistavolo, infine, nel nostro oratorio vive un momento positivo, grazie alla passione di quanti allestiscono allenamenti e partite con atleti di tutte le età. Agli allenamenti del giovedì che allegra "caciara"! Sono sempre più i bambini che partecipano con gioia alle sfide a colpi di effetti e schiacciate. Ma anche i più grandi, giovani tra i 14 e i 18 anni, stanno ritornando a difendere i nostri colori nel torneo a squadre.

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