Carissimo don Evandro,
sono stata incaricata di rivolgerle il ringraziamento ed il saluto della Comunità
per i 18 anni vissuti come parroco di Casazza.
Da quando, nel 1992, lei è entrato nella storia di questa Parrocchia,
molte cose sono sicuramente cambiate e tanti dei presenti sono testimoni di
quei cambiamenti, molti dei quali sono stati frutto della sua tenace azione
di parroco.
Spesso lei ama dire prendiamo in mano la nostra storia.
E, in effetti, le speranze e le fatiche condivise; i momenti di festa e quelli
di dolore, affrontati insieme nella fede, hanno intrecciato indissolubilmente
la storia della Parrocchia, la storia dei singoli e la storia del loro parroco.
Se prendiamo in mano la storia della nostra Comunità parrocchiale, vediamo
che tanti hanno collaborato con lei nella realizzazione della Parrocchia così
come oggi è
Tante persone hanno trovato in don Evandro la guida, il punto di
riferimento, la fonte di stimolo per portare avanti iniziative importanti, utili
per tutto il quartiere.
Ma soprattutto, con il suo aiuto, hanno orientato il loro agire ad essere espressione
di fede nel Dio incarnato che non lascia mai soli.
Molti di quei collaboratori, in questi anni, ci hanno preceduto nellincontro
col Padre e sono sicura che stasera ci seguono con affetto e partecipano al
nostro grazie.
In questi anni, ci siamo imbattuti nella sua scorza dura, fatta di vigorose
strette e pacche sulle spalle. Ma andando più a fondo abbiamo potuto
apprezzare la sua amicizia e constatare quanto la sua semplicità e il
suo non rientrare negli schemi permettano di puntare allessenziale,
che è una fondamentale caratteristica del vivere cristiano.
Nel corso di questi 18 anni molte sue idee hanno trovato concreta attuazione
grazie alla caparbietà con cui le ha sostenute: i rintocchi delle splendide
campane del nostro campanile sono lì a testimoniarlo!
E negli anni a venire, nessuno potrà dimenticare la realizzazione degli
spazi sportivi delloratorio: la sua attenzione nel cercare di offrire
il miglior ambiente possibile ai bambini e ai ragazzi è stata una costante
di questi anni.
Ma essere parroco non è solo compimento di opere. Piuttosto, è
presenza di Gesù che guida la sua Chiesa, che si fa dono.
Quindi, noi tutti la ringraziamo per aver reso presente, qui, a Casazza, ogni
giorno, Cristo.
Ci ha permesso di incontrarlo: nel sacrificio eucaristico, nel perdono, nella
testimonianza, nella parola, nel consiglio, nel servizio gratuito, nella fatica
quotidiana.
Offrire la presenza di Gesù nel mondo è lesperienza che
rende i sacerdoti più vicini che mai a Maria, la madre. E proprio questa
chiesa, dedicata a Maria madre della Chiesa, ci ricorda quanto a Lei dobbiamo
volgere il nostro sguardo. E sicuramente Maria è stata modello, indicazione
e madre per lei in questi anni.
Ecco, in circostanze come questa, le parole forse non riescono mai a dare il
senso vero e completo dei sentimenti che ciascuno prova dentro di sé.
Forse, avrei dovuto imitarla di più e limitarmi oggi a una vigorosa stretta
di mano e a un forte abbraccio, per trasmetterle, con la giusta energia, laffetto
dei parrocchiani di Casazza.
Per questo, termino qui
E concludo con una richiesta.
Il Signore le chiede di continuare a portare la sua presenza nei luoghi dove
sarà chiamato a servirlo.
Questa Comunità parrocchiale le chiede di portarla con sé alla
Mensa eucaristica.
Noi le assicuriamo che don Evandro resterà nella storia del quartiere
e nel cuore dei suoi parrocchiani e siamo, anche, sicuri che dove celebrerà
don Evandro ci sarà sempre un pezzo della sua Comunità di Casazza.
Grazie don.
Con profonda stima e affetto.
La sua Comunità di Maria Madre della Chiesa