9 maggio 2010

DATE MARIANE

13 maggio giovedì Madonna di Fatima
24 maggio lunedì Maria Ausiliatrice
31 maggio lunedì Visita a S.Elisabetta

Questo mese dedicato a Maria ci dà la possibilità di ... “PREGARE” insieme in famiglia: siamo chiamati a riscoprire il valore del pregare insieme: siamo chiamati a riscoprire il significato profondo di questa esperienza. Prendere in mano la “corona” è la serena manifestazione del nostro bisogno di saperci fermare e pregare insieme.
Nelle nostre case risuoni questa preghiera, questa invocazione a Maria; siamo veramente una piccola chiesa... la presenza di Maria ci dà la certezza della presenza di Gesù e certamente ci farà sussultare di gioia.

Affidiamoci a Lei, mettiamoci sotto la sua protezione!
“Maria Madre della Chiesa:
proteggici, sostienici, accompagnaci”

2 maggio 2010

SI VA A PELLEGRINARE!

Pellegrinaggio Mariano
Santuario della Stella - Santuario Madonna di Adro
Domenica 9 maggio

MECDomenica prossima, appuntamento alla Madonna della Stella di Gussago per raggiungere a piedi il Santuario della Madonna di Adro. Il percorso si snoda per poco più di 20 km. tra le belle località della Franciacorta. Ormai da 32 anni, pellegrini dagli 8 agli 80 anni si ritrovano ad affrontare il viaggio a prescindere dalle condizioni atmosferiche, che - si sa - in questo periodo dell’anno sono ancora variabili. A dire il vero limiti di età non esistono, fin tanto che l’affetto alla Madonna riempie il cuore e dona vigore alle gambe!
Questo pellegrinaggio nasce dalla volontà di un manipolo di padri Carmelitani Scalzi ed un gruppo di ragazzi che comprendono che questa avventura affonda le sue radici nella storia e nella cultura europee. Ancora oggi è possibile farne esperienza: Czestochowa, Santiago, Assisi, Loreto, Roma... Per chi l’ha fatto il fascino è innegabile!
E’ la giusta occasione per sperimentare il gusto di una vita che di passo in passo, si manifesta nell’essenzialità della condivisione e dell’amicizia sincera tra i compagni di viaggio. Si scopre la bellezza di pregare insieme, di cantare in allegria, la meditazione silenziosa quando avverti il ritmo del tuo cuore battere all’unisono con i passi di chi cammina con te. Una cadenza, un ritmo che appartiene a questo popolo in cammino: il popolo del pellegrinaggio. C’è anche la fatica - certo - ma è proprio qui che si scopre la Verità delle cose, quella che a volte sembra nascondersi fra le pieghe del mondo.
Un’esperienza straordinaria ma che ti permette di tornare all’ordinarietà del giorno dopo - tra i banchi di scuola come sul luogo di lavoro - “segnato”, ma con un cuore pieno di gioia e col vigore che solo l’esperienza della fede ti può donare .

Marek

per informazioni sul programma e iscrizioni dettagli

Consiglio Pastorale
NEWS

GSO Casazza
per le iscrizioni al torneo

IL ROSARIO

Il Rosario consiste nella meditazione dei vari “misteri” della salvezza. La recita del “Padre Nostro” e delle 10 “Ave Maria” hanno la finalità di aiutarci a contemplare Cristo con Maria:
ricordare la Sua Presenza
imparare la Sua Parola
conformarci a Gesù
supplicare la Sua Presenza
annunciare la Sua Salvezza
Maria è stata la prima ad “accoglierlo”, a “vivere” per Lui: l’elogio di Gesù per sua madre lo esprime rispondendo alla folla: “chi è mia madre? Chi ascolta la mia Parola e la mette in pratica”, e Maria nel suo cammino ha realizzato il suo impegno-promessa: “si faccia di me secondo la tua Parola”.
E’ Maria che ci può condurre a Cristo, che ci può aiutare a seguire Gesù nella vita di ogni giorno. Anche nella nostra vita interviene sempre a nostro favore come ha fatto alle nozze di Cana:” non hanno più vino”.
Maria non ci può abbandonare perché sotto la crocve ha accettato il nostro essere figli: Gesù ci ha donato Lei.
S.Giovanni commenta che dopo questo momento “la prese in casa”: anche noi siamo chiamati, invitati a prendere in casa Maria, con Lei la vita sarà carica di serenità e speranza.
La recita del Rosario in mezzo alla nostre case, nella nostra casa, nella nostra chiesa, sarà realizzare una comunione, una relazione di Fede e di Amore che permette di abbattere le barriere, di eliminare i pregiudizi, di farci sentire figli dello stesso Padre in cammino verso l’eternità. Le cose terrene, le ideologie non ci possono unire.
Senza paura, senza vergogna ... prendiamo in mano la “c o r o n a”. Tutti possiamo reggerla con gioia: uomini, donne, giovani, bambini.
Durante questo mese sentiamoci uniti da un filo diretto: “la preghiera del Rosario”. Con questa preghiera RINGRAZIAMO, INVOCHIAMO MARIA che in modo particolare è la “nostra Madre”.
MARIA MADRE DELLA CHIESA, PREGA CON NOI E PER NOI

don Evandro

GESU’ INCONTRA … MARIA MADDALENA (Gv 20,1-2;11-18)

Meditazione guidata da don Faustino

INTRODUZIONE

La Resurrezione di Gesù è il dato fondamentale della nostra fede, tanto da poterlo ritenere il discriminante tra la fede cristiana e tutte le altre forme di fede.
La fede cristiana nasce dalle apparizioni di Gesù Risorto: noi crediamo in Cristo perché ci sono stati “testimoni” che ci hanno raccontato quelle apparizioni.
Dalle apparizioni abbiamo gli unici dati sul “corpo risorto”, su come sarà anche il nostro corpo risorto.
Bisogna ricordare bene che la resurrezione di Gesù non è un risveglio dalla morte (come quella di Lazzaro), è una condizione di vita nuova, che presenta alcuni elementi uguali alla “vita storica”, i quali permettono di riconoscere Gesù. Gesù Risorto, così, è riconoscibile dai testimoni, ma non è uguale al Gesù storico. Il Risorto è in continuità, nella discontinuità, con Gesù storico.
Le apparizioni sono un evento unico e irripetibile che fanno nascere la fede cristiana.

Marek d'Adamo

APPARIZIONE A MARIA MADDALENA

E’ la prima apparizione in assoluto di Gesù Risorto, è la più importante, molto complessa nella sua dinamica, riportata da tutti i Vangeli.
Versetti 1-2
Maria Maddalena (insieme a Maria di Giacomo e Salome, secondo il racconto degli altri evangelisti) va al sepolcro con l’intento di fare il funerale a Gesù, secondo le usanze ebraiche, visto che, dopo la morte, il corpo di Gesù era stato sepolto in fretta.
E’ importante sottolineare che ciò avviene “di buon mattino, quando era ancora buio”. Questa indicazione non ci parla tanto del momento cronologico, quanto piuttosto sta ad indicare che quella è la condizione di Maria: è un momento che contiene luce e tenebra contemporaneamente. La luce dell’amore per Gesù, la tenebra del dolore per la sua morte. Vede il sepolcro vuoto, ma il suo è un vedere che non riesce ad andare oltre a ciò che vede. E' uno sguardo soltanto materiale.
Visto il sepolcro vuoto, Maria dà l’avviso ai discepoli.
Segue, nel Vangelo, il racconto di Pietro e del Discepolo Amato che si recano sul posto ed entrano nel sepolcro. Nel brano è ossessionante il riferimento che viene fatto al “sepolcro” (parola citata sette volte).
E’ importante notare che tutte le apparizioni di Gesù Risorto non sono una manifestazione improvvisa, ma sono un cammino di scoperta, c’è sempre un percorso che “il testimone“ compie. Nella narrazione di questo episodio evangelico tutto è giocato sull’uso dei verbi in lingua greca, che nella traduzione in italiano vengono resi con “guardare”: il primo verbo “blepein” (versetti 1 e 5) indica un guardare superficiale; il secondo “theorein” (versetti 6 e 12) veniva usato in relazione agli effetti speciali usati nelle rappresentazioni teatrali greche, è un guardare con attenzione; il terzo “orao” (versetti 8 e 14) significa vedere con la fede.
Versetto 11
Maria cerca l’amato che non trova e resta lì, sul luogo che ne contiene il ricordo: attende il Signore. Resta fuori dal sepolcro, non cerca i segni (come avevano fatto i discepoli entrando): cerca Gesù!
Piange. E’ il pianto inconsolabile che esprime amore, che rappresenta una preghiera.
Versetti 12-13
Gli angeli che appaiono nel racconto del Vangelo di Giovanni non annunciano niente, contraddicendo il significato stesso della parola “angelo” (messaggero). Le vesti bianche esprimono la luce della fede, a significare che solo dalla fede può nascere la visione di Gesù Risorto: più che veri angeli, sono loro stessi dei testimoni.
Parlano. Vogliono iniziare con lei il cammino di ritrovamento di Gesù. Le chiedono: “Perché piangi?”. E lei dà le sue motivazioni: lei cerca Gesù per guarire dal suo dolore, ma è il Gesù sbagliato che sta cercando, perché cerca Gesù morto.
Versetto 14
Si volta indietro. Percepisce una presenza e guarda dalla parte opposta al sepolcro.
Questo è un esempio rivolto a ciascuno di noi: dobbiamo smettere di vedere la nostra vita come un cammino verso la morte (guardare al sepolcro), dobbiamo volgere lo sguardo verso “le cose di lassù”.
Si volta e vede Gesù che sta in piedi (lo stare diritto rappresenta che è il Vivente). Ma non sa che è Gesù. Maria Maddalena va oltre gli angeli (testimoni di qualcosa che è accaduto), vede che Gesù è presente, ma non lo riconosce.
Questo accade anche a noi, che non ci accorgiamo della presenza di Cristo nelle vicende della nostra vita. L’illuminazione non è vedere altro da quello che c’è, ma vederlo con sguardo diverso. I nostri occhi sono rivolti al sepolcro, continuiamo a guardare le paure del nostro cuore. E facendosi guidare dalle paure non si va molto lontano.
Versetto 15
Gesù la chiama “donna”. Ricordiamo che Gesù usa questo appellativo per rivolgersi alla Samaritana e a sua madre (a Cana e dalla croce). L’uso dell’espressione “donna” intende un rivolgersi all’intera Umanità. Gesù parla all’Umanità che soffre le paure della morte.
Maria Maddalena piange per la scomparsa di Gesù. La sofferenza è un’esperienza di tutti gli uomini, ma Gesù vuole purificare questa sofferenza, anche perché – lo sperimentiamo – o la sofferenza si purifica e porta ad incontrare Dio, oppure diventa un ostacolo per vedere il Risorto.
Chi cerchi? E’ la stessa domanda che Gesù ha fatto ai primi discepoli (Gv 1,38), è la stessa domanda che rivolge ai soldati che vengono a catturarlo (Gv 18,4). Tutta la nostra vita è una ricerca del Signore. Si può cercare Gesù per eliminarlo o per amarlo.
Maria pensa che sia il “giardiniere” (questo richiama il Cantico dei Cantici), perché è ancora legata al fatto che la morte ha “mangiato” Gesù.
Versetto 16
Gesù la chiama: “Maria!” (più esattamente, “Miriam!”). Sente quel nome pronunciato da una voce familiare che la conosce, che ha dato la vita per lei.
Ricordiamo che, nel Vangelo di Giovanni, Gesù chiama per nome in quattro occasioni. Lo fa per “tirare fuori”: fuori dall’ignoranza (Filippo, prima della moltiplicazione dei pani), fuori dalla tomba (Lazzaro), fuori dalla sofferenza (Maria Maddalena), fuori dal tradimento (Pietro).
Anche nei nostri confronti, la voce del Signore ci chiama per nome. La chiamata sarà definitiva, per noi, nell’incontro con Cristo, nel giorno della nostra Pasqua; ma già ora, nel giorno di Cristo Risorto, ci chiama per tirarci fuori dalla morte e passare alla vita.
Maria chiama Gesù “rabbunì”, che letteralmente si deve tradurre “mio maestro”. E’ un termine affettuoso, di grande confidenza.
Questa apparizione del Risorto è la risposta alla domanda che i primi discepoli avevano rivolto a Gesù; “Dove abiti?”. Gesù aveva risposto: “Venite e vedrete”.
E’ nell’amore compiuto che abita il Signore! Nel dare la vita è la compiutezza dell’amore! Cristo Risorto è riconoscibile quando lo vediamo nell’amore compiuto.
Versetti 17-18
Il “riconoscimento” abilita Maria Maddalena ad essere testimone, non può trattenere Gesù per sé, ma è chiamata alla sua missione: andare dai discepoli, che Gesù chiama “fratelli”.
Nel Vangelo di Giovanni, Maria Maddalena è l’Umanità e noi siamo chiamati a fare il suo percorso, siamo chiamati a volgere lo sguardo dall’altra parte del sepolcro, lontano dalle nostre paure e volgerlo verso la “vita donata” che vince la morte. Siamo chiamati a morire ogni giorno al passato, a non immergerci nell’affanno per il futuro, ma a vivere nell’amore il presente, occasione unica ed irripetibile di eternità.

a cura di Carmine

CALENDARIO

MESE DI MAGGIO
MESE DI MARIA

SABATO 1
S. GIUSEPPE LAVORATORE

LUNEDI 3
20.30: APERTURA MESE MARIANO

VENERDI 21
I CRESIMANDI 2009 SI TROVANO PER LA PREGHIERA

SABATO 22
GRUPPO NAZARET A CONCESIO E ALLA STELLA

SABATO 29
SAGGIO MUSICALE IN ORATORIO

DOMENICA 30
SS. TRINITA’

ORE 20.30: CONCERTO POLIFONICO del “CORO IN CANTO”

INCONTRO GENITORI
GR. BETLEMME

LUNEDI 31
VISITA DI MARIA AD ELISABETTA

CHIUSURA MESE MARIANO

MERCOLEDI 2 GIUGNO
PELLEGRINAGGIO SERALE
A CARAVAGGIO

DOMENICA 6 GIUGNO
CORPUS DOMINI

CRESIMA E COMUNIONE

SABATO 12
CONCLUSIONE CATECHISMO

MESE DI MAGGIO
Letture della
Domenica
2 MAGGIO
5a domenica di Pasqua

Ia Atti Apostoli 14,21-27
IIa Apocalisse 21,1-5
Gv 13,31—33a.34-35

9 MAGGIO
6a domenica di Pasqua

Ia Atti Apostoli 15,1-2.22-29
Apocalisse 21,10-14.22-23
Gv 14,23-29

16 MAGGIO
Ascensione del Signore

Ia Atti Apostoli 1,1-11
L. Ebrei 9,24-28.10,19-23
Lc 24,46-53

23 MAGGIO
Pentecoste

Ia Atti Apostoli 2,1-11 / IIa L. Romani 8,8-17
Gv 14,15-16.23b-26

30 MAGGIO
SS. Trinità

Ia Proverbi 8,22-31
IIa L. Romani 5,1-5
Gv 16,12-15

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Palio Casazza

GITA PELLEGRINAGGIO A SALVARANO

il 19 maggio

Un occasione singolare .... segue->

VI DO LA PACE

Se oggi c’è un desiderio, una aspettativa è quella della Pace.
È stato ed è il primo dono della Pasqua: il Cristo si è presentato vittorioso della morte portando ai suoi discepoli il dono della Pace con il compito di portare il perdono. Oggi questa Pace è lontana, quasi irraggiungibile, desiderarla sembra sia una “utopia”, un desiderio irraggiungibile:
non la si trova tra le Nazioni,
non esiste fra le classi sociali,
impensabili fra le razze e fra Nord e Sud,
non abita nella Politica,
fa fatica a sostare nella famiglia …
eppure si fanno manifestazioni e cortei per la Pace, si organizzano convegni e dibattiti e diventa sempre più difficile sperimentare la Pace, trovare la serenità, la tranquillità, vivere in pace …
Forse non abbiamo colto il profondo significato di questo “dono”:
Gesù ha detto “vi do la mia Pace, non come la dà il mondo” che vuol dire che non tutte le strade e le strategie portano alla Pace, ma la strada è unica e insostituibile, è la strada che mette l’altro davanti a te, allo stesso livello, con la stessa dignità e con gli stessi diritti, qualunque esso sia se con lui tessi solo una relazione di Amore, Amore che è dedizione, servizio, dono, stima senza confini e senza limiti.
È la strada che Lui ha percorso per primo, per cui ha potuto dire con fermezza “amatevi come io vi ho amato”.
È l’unica strada, l’uomo con la sua inventiva non né può trovare un’altra, né scoprirla.
Quello che manca alla nostra società è l’amore e mancando l’amore manca Dio e le conseguenze non mutano, ci si trova indifesi, paurosi, diffidenti e falliti come Adamo nel paradiso terrestre.
Il Cristo risorto è ancora in mezzo a noi per darci la sua Pace, per aiutarci a camminare insieme nella gioia … accogliamolo … ascoltiamolo … facciamo fruttificare il suo dono nelle nostre case e la Pace sarà un dono vissuto e condiviso.

don Evandro

COME MARIA

Un racconto di Bruno Ferrero

Una notte ho fatto un sogno splendido.
Marek d'Adamo Vidi una strada lunga, una strada che si snodava dalla terra e saliva su nell'aria, fino a perdersi tra le nuvole, diretta in cielo. Ma non era una strada comoda, anzi era una strada piena di ostacoli, cosparsa di chiodi arrugginiti, pietre taglienti e appuntite, pezzi di vetro. La gente camminava su quella strada a piedi scalzi. I chiodi si conficcavano nella carne, molti avevano i piedi sanguinanti. Le persone però non desistevano: volevano arrivare in cielo. Ma ogni passo costava sofferenza e il cammino era lento e penoso.
Ma poi, nel mio sogno, vidi Gesù che avanzava. Era anche lui a piedi scalzi. Camminava lentamente, ma in modo risoluto. E neppure una volta si ferì i piedi.
Gesù saliva e saliva. Finalmente giunse al cielo e là si sedette su un grande trono dorato. Guardava in giù, verso quelli che si sforzavano di salire. Con lo sguardo e i gesti li incoraggiava. Subito dopo di lui, avanzava Maria, la sua mamma.
Maria camminava ancora più veloce di Gesù.
Marek d'AdamoSapete perché? Metteva i suoi piedi nelle impronte lasciate da Gesù. Così arrivò presto accanto a suo Figlio, che la fece sedere su una grande poltrona alla sua destra.
Anche Maria si mise ad incoraggiare quelli che stavano salendo e invitava anche loro a camminare nelle orme lasciate da Gesù, come aveva fatto lei.
Gli uomini più saggi facevano proprio così e procedevano spediti verso il cielo. Gli altri si lamentavano per le ferite, si fermavano spesso, qualche volta desistevano del tutto e si accasciavano sul bordo della strada sopraffatti dalla tristezza.

Marek d'Adamo

Una mattina un professore di cardiologia condusse gli alunni al laboratorio di anatomia umana dell'Università. Stavano osservando alcuni organi, quando notarono un cuore smisuratamente grande.
Il professore chiese ai ragazzi se sapevano dire a chi fosse appartenuto, intendendo quale malattia avesse causato la morte di quella persona.
"Io lo so" disse un ragazzo, in tono molto serio. "Era il cuore di una madre".

CAMPIONI IN DISCIPLINA

GSO CASAZZA
CALCIO CATEGORIA "OPEN D"

"Evviva! Abbiamo vinto la Coppa Disciplina! Ven 30 alle 22.00 circa, al Lamarmora dopo le finali zonali c’è la premiazione. Vieni?”.
Questo il messaggio che la scorsa settimana freneticamente circolava sui telefonini dei dirigenti, degli allenatori e dei giocatori tutti della squadra di calcio categoria Open D del nostro Gruppo Sportivo dell’Oratorio.
Cos’è la Coppa Disciplina?
E’ il premio che il C.S.I. assegna alla squadra di ogni girone che subisce meno ammonizioni, espulsioni, multe e squalifiche: la più corretta!
La squadra, allenata da Enrico e capitanata da Giacomo, era formata quest’anno da 18 atleti di varie età: si parte dai 19 anni di Marco, si passa ai 27 del Garzo ed ai 30 di Moreno, per arrivare ai 40 appena compiuti (auguri!) del Pera. Un mix di esperienza e di spensieratezza, di impegno e di goliardia, di amicizia e di sana rivalità: il tutto accomunato da una immensa passione per il pallone.
Questa vittoria denota i principi che stanno alla base del nostro Gruppo Sportivo: impegno massimo nelle attività (abbiamo conquistato un ottimo quarto posto in classifica), ma con ben presenti lo spirito di lealtà e di rispetto per gli avversari e per l’arbitro.
Se consideriamo che questa squadra è riuscita a conquistare l’ambito premio per ben 3 volte nelle ultime 4 stagioni, possiamo dirci orgogliosi dei binari sui quali stiamo viaggiando.
Bravi ragazzi! Continuiamo così …

Nando

INCONTRI PER I GENITORI DI RAGAZZI DAI 14 AI 20 ANNI

in collaborazione con
COOPERATIVA IL CALABRONE

MARTEDI 11 MAGGIO, ORE 20.30 (l'incontro finirà alle 22.15).
Il tema sarà: LA COMUNICAZIONE: ASCOLTO E RISPETTO
Si comincerà con un momento iniziale comune, seguiranno i lavori di gruppo per poi concludere insieme con una sintesi finale. L’incontro ha lo scopo di far incontrare le famiglie della parrocchia per stimolare un’analisi del proprio rapporto con i figli e condividere buone pratiche.
Per organizzare al meglio l’incontro si prega di comunicare la propria partecipazione a
Rosanna tel. 338 1449843

PROSSIMI INCONTRI:
18 maggio—La relazione di coppia
1 giugno—Sintesi e valutazione del lavoro e prospettive

16 maggio 2010

CONSIGLIO PASTORALE

Ora più che mai è importante e necessaria la presenza attiva del “Consiglio Pastorale”, perché la Parrocchia possa realizzare la Sua missione:

Annunciare il Vangelo
Operare secondo il Vangelo
Far incontrare Gesù
Continuare la sua Presenza.

Il Battezzato è chiamato a riscoprire la sua vocazione del Battesimo, quella di persona attiva per realizzare il Regno di Dio. Il compito specifico del Consiglio Pastorale è chiaro: affiancare il Sacerdote nella missione Evangelizzatrice, missione che ha un ambito molto vasto, ce lo ricorda Gesù stesso quando nella sinagoga di Nazzaret annuncia il brano di Isaia:
“Il Signore mi ha consacrato per annunciare il Regno di Dio, per liberare i prigionieri, per dar la vista ai cechi, per dar la vita ai morti, per far camminare gli sfiduciati”.
E il Signore a tutti, per compiere questa missione, ha dato il suo Spirito che ci insegnerà ogni cosa. La comunità Ecclesiale di Maria Madre della Chiesa è inserita nel Quartiere “Casazza” dal 1967 con Don Angelo … in questi anni (43) il cammino è stato faticoso, difficile ma sempre aiutato dalla Protettrice, Maria Madre della Chiesa.
Questo cammino va continuato, rafforzato con l’apporto di ognuno, con la collaborazione di tutti. Seminare la Parola non è facile in una realtà distratta da altri mille interessi e divagazioni ma è in questo contesto che noi siamo chiamati a testimoniare la presenza di Dio, l’opera di Gesù con lo Spirito Santo. Gli spazi per interagire e per realizzare la nostra presenza sono molti:
La LITURGIA - la CATECHESI - la CARITA’ - il SERVIZIO - le ATTIVITA’
C’è spazio per tutti coloro che vogliono sentirsi protagonisti per la crescita di una comunità che vuol vivere il Vangelo.
Nella Nostra Comunità in questi “43” anni hanno dato il loro apporto “22” sacerdoti, molti laici che nel silenzio hanno lavorato e lavorano per far crescere la Comunità …Il Consiglio Pastorale è chiamato a prendere in mano quanto è stato fatto per valorizzarlo e farlo crescere.
Coloro che in ogni Zona hanno accettato di collaborare sono SEDICI
Insieme ai Responsabili dei gruppi Parrocchiali, SETTE
Verranno presentati a tutta la comunità DOMENICA 20 GIUGNO

Don Evandro

GREST 2010

“L’UNICO SIGNIFICATO DELLA VITA CONSISTE NELL’AIUTARE A SCOPRIRE IL REGNO DI DIO” (L.Tolstoj)

L’Oratorio si avvia a dar vita all’esperienza estiva del GREST, è coinvolta tutta la Comunità, non solo gli animatori. È’ in gioco il futuro e la formazione di questi ragazzi, è un gioco di “squadra”, che si declina col dialogo e con la comunicazione … per comunicare e far assimilare i veri valori della vita … Liberi dalla scuola e da altri impegni i ragazzi sono invitati a vivere questa Avventura con gioia e serenità …
Grest 2010
il logo di quest'anno
I responsabili stanno lavorando per “costruire” degli Animatori. Responsabili, capaci e creativi, perché l’esperienza di questi giorni faccia scoprire la “bellezza” del creato dono di Dio a tutti gli uomini, un creato che va stimato, rispettato e soprattutto valorizzato … non è un’impresa facile … molte sono le difficoltà … molti gli ostacoli … tutti superabili se insieme collaboreremo per trovare e comunicare ciò che c’è di bello e ... noi ci buttiamo a capofitto … ne vale la pena!
È una attività che richiede il “coinvolgimento” dei genitori, che devono non limitarsi all’iscrizione, è in gioco il futuro dei figli e su questo non si può bleffare. In questa esperienza i ragazzi sono protagonisti, sono la meta della nostra attenzione, a loro va data la nostra attenzione e le nostre energie.
I problemi sono numerosi e imprevedibili, le difficoltà si presentano in ogni momento, il cammino è sempre un rischio ed è faticoso, l’impegno non indifferente … siamo chiamati in gioco tutti … nessuno deve tirarsi indietro. Accettiamo la sfida con fiducia e speranza. Un grazie e un “in bocca al lupo” a Stefano, Mariangela e Elia che hanno accettato di condurre questo grest …
Sono aperte le ISCRIZIONI, quindici giorni divisi in tre settimane messi nelle nostre mani per scoprire il CREATO … “SOTTOSOPRA” …

ISCRIZIONI APERTE!!!

PRIMO MAGGIO A LOPPIANO PER ALCUNI GIOVANI DI CASAZZA

Un gruppetto di giovani della nostra Parrocchia, insieme ad altri tremila giovani provenienti da tutto il mondo, hanno trascorso il Primo Maggio a Loppiano, la “cittadella permanente”, dove si vive l'impegno di mettere in pratica l'ideale dell'Unità proposto dal Movimento dei Focolari.
Hanno così preso parte ad un momento molto significativo della “Settimana Mondo Unito”, iniziativa che propone il dialogo e la comunione tra i giovani, tradotti in azione ed impegno, come strumento per il cambiamento del mondo.
“Anche se attorno si moltiplicano i contrasti, noi dobbiamo costruire ponti. Noi siamo esperti in questo, perché dobbiamo costruirli con l’amore e i ponti che si costruiscono con l'amore restano”.
Maria Voce, presidente del Movimento dei focolari, nella telefonata d’apertura della Settimana mondo unito 2010 aveva invitato i giovani presenti a Loppiano ad essere i primi operai di questa ingegneria nuova. E i tremila presenti nella cittadella toscana hanno accettato la sfida, che nel corso della giornata si è tradotta in laboratori d’approfondimento e d’azione.
Molti ponti tra i popoli sono stati gettati, tanti cantieri di comunione sono stati aperti, ma gli operai non vanno in vacanza: il mondo unito richiede sempre progetti innovativi e arruola nuove forze.

L'ultimo messaggio del 25 maggio 2010

30 maggio 2010
23 maggio 2010

PRIMA DI TUTTO … L’UOMO

Non vivere su questa terra come un estraneo o come un turista nella natura. Vivi in questo mondo come nella “casa di tuo padre:
Credi al grano, alla terra, al mare, ma prima di tutto CREDI ALL’UOMO.
Ama le nuvole, le macchine, i libri, ma prima di tutto AMA L’UOMO.
Senti la tristezza del ramo che secca, dell’astro che si spegne, dell’animale ferito, ma prima di tutto SENTI IL DOLORE DELL’UOMO.
Gioisci per i beni della terra, l’ombra, la luce, le stagioni, ma prima di tutto GIOISCI PER L’UOMO.

Nazim Hikmet

Con l’aiuto dello Spirito, che ci è stato dato prendiamoci in mano e con concretezza verifichiamo come siamo in relazione con le cose, gli avvenimenti, il creato e scopriamo come siamo collocati di fronte all’uomo con tutti i suoi problemi di vita, di esistenza e di futuro. La nostra completezza di vita avviene se sapremo coniugare con verità questi cinque verbi:
“Vivere, Credere, Amare, Sentire, Gioire”
Esprimono sentimenti e atteggiamenti del nostro essere, ma il modo giusto di coniugarli non è facile trovarlo e realizzarlo; ecco perché dobbiamo metterci in ginocchio e “pregare” lo Spirito perché con i suoi sette doni ci dia Luce, Forza, Coraggio, Amore, perché la nostra vita sia la testimonianza della sua presenza e della sua opera, per essere nuove creature.
L’effetto della sua azione è essere “nuove” creature, che vivono la vita come dono per realizzare il progetto di Dio e perché sempre possiamo dire contemplando l’opera delle nostre mani “è cosa buona” “è cosa molto bella”.
Questo è il compito, la missione del Cristiano , obbedire allo Spirito, collaborare per realizzare la salvezza e la gioia di ogni uomo, perciò le cose, la natura, gli animali non devono mai prendere il posto dell’Uomo fatto “ad immagine e somiglianza di Dio”, “meta” del disegno di Dio, della sua attenzione, del suo amore.
Il salmo ci richiama a questa realtà:
“che cosa è l’uomo perché tu te ne ricordi? L’hai fatto poco meno degli angeli … di gloria e di onore lo hai coronato!”
Anche oggi, soprattutto oggi abbiamo bisogno di riscoprire l’uomo nella sua dignità, nella sua vocazione.

Don Evandro

GESU’ INCONTRA … LA PECCATRICE PENTITA (Gv 8,1-11)

La meditazione del mercoledì guidata da don Faustino Guerini

meditazione

Possiamo considerare questo un brano adatto al “tempo ordinario” dell’anno liturgico, in quanto si parla di “peccato” e di “perdono”, caratteristiche tipiche della nostra quotidianità... segue

vai alle meditazioni precedenti

SS.CRESIME E COMUNIONI

IL 6 GIUGNO: FESTA DEL CORPUS DOMINI
S.MESSA DELLE ORE 10.30

I CANDIDATI ALLA CRESIMA E ALLA PRIMA COMUNIONE:
Domande e risposte

Cos’è quel cartellone che campeggia all’ingresso della nostra chiesa, così colorato e pieno di belle facce, allegre e sorridenti?
E’ l’invito che il gruppo Gerusalemme rivolge alla Comunità per essere accompagnato, dalla preghiera di tutti, al grande incontro con Gesù Eucaristia di domenica 6 giugno.
Come? Riceveranno la Prima Comunione e la Cresima lo stesso giorno?
Sì. In particolare, riceveranno la “confermazione” nella stessa celebrazione, prima di accostarsi alla Comunione.
Ma che c’entra la Cresima con la Prima Comunione? E poi, fare la Cresima a 10 anni non è troppo presto?
Bisogna riflettere sul fatto che l’iniziazione cristiana è un cammino di fede che, grazie ai sacramenti del Battesimo, della Cresima e dell’Eucaristia, introduce progressivamente nel mistero di Cristo, cioè fa diventare cristiani.
Il vertice di questo cammino è nell’Eucaristia, perchè con essa si attua la più profonda comunione con Gesù Cristo.
Non possiamo pensare ai sacramenti dell’iniziazione cristiana come a tre azioni sacre “autonome”: sono piuttosto un’unica azione di grazia che parte dal Battesimo e si compie, attraverso la Cresima, nell’Eucaristia.
Battesimo e Cresima sono i sacramenti che introducono, “iniziano” all’Eucaristia, che è “il sacramento dei sacramenti”. L’eucaristia è il sacramento della piena maturità cristiana e ad essa possono accedere solo gli “iniziati”.
Ma una volta ricevuta anche la Cresima a 10 anni, il “catechismo” non finisce troppo presto?
Se riflettiamo sul fatto che l’iniziazione raggiunge il suo vertice con l’Eucaristia, dobbiamo ritenere che questa non conclude il cammino di inserimento nel mistero di Cristo, ma lo rinnova ogni settimana nel giorno del Signore. Il “catechismo di iniziazione” serve per inserire i fanciulli in quella vita in Cristo che non termina con la Cresima o la prima Comunione, ma che dura per tutta l’esistenza e continuamente si alimenta al Sacrificio Eucaristico.

Carmine

Un appello ai genitori dei candidati (ma non solo)
Ritenere che ricevere i Sacramenti dell'Iniziazione cristiana concluda il percorso catechistico dei propri figli è simile - volendo proporre una metafora sportiva – ad un atleta che per quattro anni di preparazione si è allenato a far leva sui blocchi di partenza, ad indossare scarpette chiodate e tuta atletica, a saper respirare, a studiare le curve di una pista e poi … ha messo tutto da parte e ha iniziato a correre a piedi nudi. Dal 6 giugno, per i nostri fanciulli inizia una corsa molto speciale!

IL PUNTO SPORTIVO

a cura del GSO CASAZZA

LE VITTORIE DEGLI UNDER
Premettiamo che il nostro Gruppo Sportivo non insegue coppe, trofei o medaglie di alcun tipo, ma esiste ed ha ragione d’essere soltanto per la sincera gioia sportiva dei propri atleti.
Non sempre si riesce a centrare il bersaglio in tutte le componenti, ma ogni volta che una squadra coglie anche un tangibile riconoscimento ci sembra doveroso metterne a conoscenza la Comunità, per far circolare anche quegli aspetti ludici della vita della Famiglia Parrocchiale.
La gioia provata dalle nostre rappresentative più giovani è la gioia di tutti ed è stimolo a far meglio, sotto ogni aspetto, il nostro servizio all’interno dell’oratorio.
Gli under 12 sono stati premiati per essersi classificati primi nel Campionato Provinciale di Atletica CSI.
I più piccoli (gli under 8) hanno colto il primo posto sia nel Campionato Provinciale Polisportivo CSI (qui le foto) sia nel Torneo dell’Oratorio di San Giacomo (vai alla galleria foto)

Grazie alle famiglie, agli allenatori, agli atleti.

vai alla pagina GSO-under12
vai alla pagina GSO-under8

PELLEGRINAGGIO
A CARAVAGGIO

MERCOLEDI
2 GIUGNO

Iscriversi
in sacrestia

FESTA FINALE
ANNO CATECHISTICO

SABATO 29 MAGGIO
ORE 15.00
IN ORATORIO
con animazione musicale
dei ragazzi

guarda le foto


sono aperte le iscrizioni al GREST
presso l'Ufficio Parrocchiale
(orari)

Ai più attenti osservatori non saranno sfuggite le novità, apparse negli ultimi tempi, sulla facciata del nostro teatro.
Innanzitutto, la scritta che intitola il teatro stesso adesso è la seguente: “TEATRO P. GABUSI”.
Poi, è comparsa una locandina che testimonia la vitalità del Gruppo Teatro e la preparazione della prossima commedia, in scena ad ottobre: Compagnia Cavalli-Gabusi in “El poer Piero” – regia di Giacomo Andrico.

FACCIAMO UN MONDO NUOVO

La tecnica, il progresso, il digitale … non sono in grado di appagare le vere esigenze dell’uomo, perché in lui ci sono aspettative più profonde e vere.
Noi, molte volte, come la samaritana andiamo al pozzo per prendere acqua, ma non ci accorgiamo che abbiamo bisogno di un’altra acqua, perché la nostra sete è sete di sicurezza, di pace e di gioia.
Se vogliamo saziare queste aspettative dobbiamo incontrare il Cristo, che apparentemente ci chiede, ma nella realtà ha solo lui un dono che ci realizza e ci dà coraggio; la samaritana lo ha chiesto con fermezza “dammi di quest’acqua” … e il dono ci permette di entrare nel nostro profondo con verità, una verità che non ci umilia, ma che ci libera e ci rende capaci di un cammino nuovo.
Lo Spirito che abbiamo ricevuto dentro di noi è forza ed energia, è coraggio e serenità, è vita nuova. Lasciamoci allora guidare, consigliare, incoraggiare da questo Spirito, che è dentro di noi: non solo troveremo la gioia, ma troveremo la capacità di coinvolgere, di trascinare, di scuotere.
E Gesù continua ad essere presente, continua ad essere nostro “cibo”, continua ad accompagnarci. L’Eucaristia che riceviamo ci fa essere innestati in Cristo per dare, come il tralcio frutti duraturi di vita. E questa “fusione” ci dà la capacità di realizzare il progetto di Dio “ecco faccio nuove tutte le cose”. La novità deve nascere e Crescere dentro, nell’intimo di ogni persona.
Sette giorni ci separano dal grande avvenimento per la comunità, “ricevere lo Spirito che vi è dato in dono”
“questo è il mio corpo dato per voi”.
Sono il segno che Dio ci ama, che Dio ha fiducia, che ha bisogno di noi per il suo Regno, a noi tutti la voglia di dire con Maria, “ecco sono la serva del Signore”.
La nostra vita, la nostra comunità, le nostre famiglie diventano segno di speranza, diventano fucine di vita nuova, diventano creatrici di un mondo nuovo.

Don Evandro

DALLA FONTANA NON SOLO ACQUA

Da circa un mese il nostro quartiere ospita una presenza discreta, che per poco tempo è passata quasi inosservata, ma ben presto è diventata un elemento fondamentale della vita di Casazza.
Il cosiddetto “punto acqua”, iniziativa della Provincia di Brescia, è ormai un vero polo di attrazione per quanti abitano nei dintorni di via Casazza e porta con sé un grande carico di valori positivi, sui quali sarebbe giusto fare una attenta riflessione.
Volutamente escludo da queste righe ogni considerazione politica e ogni riferimento alla questione della lotta contro la privatizzazione dell’acqua.
Mi permetto di fare solo un sommario elenco delle finalità che accompagnano questa novità. Le fontanelle per la distribuzione di acqua pubblica gassata-naturale-refrigerata nelle intenzioni propongo un positivo “impatto economico”, essendo gratuite, dai costi ridotti per la collettività e un modo per ribadire che l’acqua di rubinetto è buona, testata e controllata.
Presentano un indiscutibile “impatto ambientale”, comportando un risparmio di tonnellate di plastica ed il minor via vai di camion sulle strade; un interessante “impatto sociale”, diventando stimolo per alcuni momenti di aggregazione.
Tuttavia, c’è un aspetto che mi preme evidenziare, che va al di là di quanto appare evidente ed è dato dalla struttura di cui si compone il “punto acqua”: simile agli antichi abbeveratoi in pietra, con inciso, a sinistra, l’indicazione del Comune e, sulla destra, il profilo della Madonna, accompagnato da due semplici parole “Ave Maria”.
A me sembra che quella “goccia” in cui è presente, in maniera discreta, la Madre possa essere un piccolo segno molto importante. Lei è lì, non chiede niente, non pubblicizza ditte o parti politiche, le hanno ritagliato un angolino che può interrogare le coscienze. Come al banchetto di Cana, è attenta alle esigenze umane, ma indica nel Figlio colui che sa trasformare il più naturale degli elementi (la semplice acqua) in qualcosa di inebriante e nuovo per la vita.
Vedere quell’immagine in quel luogo, apparentemente così distante dalle “cose di Dio”, può far riflettere su come tutta la nostra vita si svolga sempre sotto lo sguardo amorevole di chi ci ha creato, che – basta volerlo – può rendere “nuovo” ogni istante, ogni cellula del nostro corpo (non per niente fatto per il 70% di acqua).
Il mese di maggio è giunto al termine, ma c’è un “Ave Maria”, inciso su pietra che aspetta solo di essere inciso nel nostro cuore.

Carmine

GRUPPO NAZARET - RINNOVO PROMESSE BATTESIMALI

Domenica 23 maggio, i bambini del Gruppo Nazaret sono stati i protagonisti del rito, previsto dal Nuovo Piano di Iniziazione Cristiana, del rinnovo delle promesse battesimali.
E’ stato un momento importante del cammino che stanno percorrendo questi fanciulli, in quanto ha richiamato loro e ai rispettivi genitori la straordinaria forza che il dono del battesimo immette nella vita di ciascun uomo.
Le conseguenze derivanti dall’aver ricevuto quel sacramento sono così ampie e talmente grandi da necessitare di approfondimento e meditazione nei prossimi anni (e – oserei dire – per tutta la vita): solo un percorso di esperienze e di vita nella Comunità permetterà loro di gustare e mettere a frutto i doni ricevuti nel battesimo. Tuttavia, la frase che hanno detto domenica, intingendo la mano nell’acqua del fonte battesimale, rappresenta il germe da cui scaturirà il loro profondo inserimento nella vita di Cristo: “Sono contento di essere stato battezzato nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”.
E’ una frase che dovremmo ripetere ogni mattino, che ci dovrebbe accompagnare in ogni istante della nostra giornata, che ci potrebbe dare quella “arma in più” che la vita da cristiano porta con sé.
Caratteristica importantissima del rito celebrato dal Gruppo Nazaret è stata la partecipazione dei genitori, ormai co-protagonisti imprescindibili del Cammino di Iniziazione moderno. Le esigenze di una nuova catechesi, che parta dalla famiglia, è stata ben colta dalla Diocesi di Brescia con la nuova impostazione del percorso di iniziazione. I genitori che hanno partecipato al rito, infatti, hanno avuto la possibilità di prepararsi, durante quest’anno, con incontri di confronto e riflessione sul significato che l’aver ricevuto il battesimo porta con sé. Sono stati incontri nei quali chi aveva messo in un cantuccio il suo battesimo ha potuto risvegliare l’importanza di quel primo incontro con Dio.
L’auspicio e l’impegno della Comunità, per i prossimi anni, è quello di continuare ad accompagnare il cammino dei fanciulli e delle loro famiglie con altri momenti fondanti, che trasmettano il gusto di vivere da cristiano come elemento pregnante della vita e non come mera tradizione inquinata di religiosità.

la foto fatta alla Madonna della Stella

Carmine

IL PUNTO SPORTIVO

a cura del GSO CASAZZA

UNDER 14 – CALCIO E PALLAVOLO:2 squadre in parallelo
E’ l’età più critica, è il passaggio dalla spensierata fanciullezza alla soglia dell’adolescenza, è il momento di grandi cambiamenti: è la fascia di età delle squadre under 14. Squadre composte dai ragazzi/e tra gli 11 e i 14 anni, che nello sport possono trovare un fattore di equilibrio e un luogo positivo di incontro con gli altri e con se stessi.
Il nostro Gruppo Sportivo ha offerto e intende continuare ad offrire un punto di riferimento per questa età con le rappresentative di pallavolo femminile e di calcio maschile.
Quello appena trascorso è stato, per entrambe, un anno di primo approccio che ha visto molti ragazzi per la prima volta alle prese con un vero campionato CSI, con tutto quello che questo comporta a livello di impegno, di trasferte, di allenamenti e di coinvolgimento emotivo.
CALCIO - La squadra è stata condotta, con mano esperta, da mister Pacini, da tempo avvezzo alle problematiche dei gruppi giovanili ed è stata proprio la sua esperienza, unita alla passione e ad una straordinaria tenacia, che ha permesso di cogliere buoni frutti sia dal punto di vista tecnico, sia da quello della maturazione personale. Seguendo i suoi consigli, molti ragazzi hanno fatto notevoli passi avanti nella direzione di un più forte senso del gruppo e di una maggiore capacità ad affrontare gli impegni. Certo, non sono mancate le difficoltà e non mancheranno negli anni a venire! Ci vorrà il sostegno di tutte le forze del GSO per portare avanti bene questo progetto, che è molto importante per tutto il nostro quartiere.
PALLAVOLO – Discorso per certi versi analogo può essere fatto per la squadra femminile di pallavolo, che riprende una robusta tradizione del nostro GSO. In passato abbiamo avuto compagini, molto affiatate e molto ben organizzate, ottenere grandi risultati in tutte le palestre della provincia; quest’anno, le nostre ragazze hanno vissuto un anno intermedio, di assaggio, disputando qualche amichevole e le sole partite della Coppa Leonessa. Anche in questo caso, è stata la passione, gettata “oltre la rete”, da parte delle giovani allenatrici Giulia, Greta e Camilla a permettere di superare molte difficoltà. L’inesperienza ha giocato alcuni brutti scherzi, ma ci sono tutte le premesse per vivere belle esperienze nella prossima stagione.
Sono due sfide che come Gruppo Sportivo e come Comunità non possiamo permetterci di prendere sotto gamba: il valore dello sport giovanile in un oratorio non può essere ignorato. Chi ha a cuore la formazione dei nostri ragazzi deve riflettere in proposito e mettere sul piatto della bilancia tutta la disponibilità di cui c’è proprio bisogno!

50° anniversario di sacerdozio del nostro parroco
don Evandro Della Dote