SPECIALE: IL RINNOVO DEL CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE

La comunità è chiamata a rinnovare il Consiglio Pastorale... continua a leggere

Consiglio Pastorale

LA COMUNITÀ E I BATTEZZATI

Per la fine di Aprile dobbiamo istituire il “Consiglio Pastorale” che ha la “missione” di affiancare il Parroco nella gestione della Comunità Parrocchiale. Come certamente avete approfondito leggendo il ciclostilato della Pasqua ora è necessario arrivare ad una conclusione:
“OGNI ZONA HA IL COMPITO DI PRESENTARE QUATTRO PERSONE CHE VOGLIONO IMPEGNARSI NELLA PARROCCHIA perché POSSA REALIZZARE IL SUO COMPITO”
A queste persone verrano aggiunte: un Rappresentante per ogni Gruppo operante nella Comunità e alcune persone scelte dal Parroco.
È un ruolo significativo che richiede responsabilità e rispo sta ad una chiamata. Se ti senti chiamato fatti avanti e renditi responsabile.

NB per DOMENICA 18 OGNI ZONA FACCIA PERVENIRE I NOMINATIVI DELLE PERSONE CHE SI METTONO A DISPOSIZIONE … SE ABBIAMO DELLE PROPOSTE CHE RIGUARDANO QUESTO CAMMINO METTIAMOLE IN COMUNE.

La nostra comunità che deve crescere, che deve agire, che deve operare … oggi è il momento che i laici riscoprano la loro vocazione di “servizio”, di “missione”. Rimbocchiamoci le maniche e non perdiamo l’occasione.
Entra in te stesso, scopri la tua vocazione, realizza il tuo mandato! Ascoltiamo lo Spirito, ascoltiamo le attese e con fede diciamo
“eccomi, Signore … manda me”.

4 aprile 2010

SEMBRA IERI

vecchia

E’ trascorso solo un mese dalla fredda serata di giovedì 11 marzo, in cui abbiamo festeggiato il compleanno di don Evandro e bruciato la “Vecchia”. Ringraziamo chi ha permesso a tante persone di vivere una così bella serata.

vedi le foto nella fotogallery

MESE DI APRILE

Letture della Domenica
4 APRILE
DOMENICA DI PASQUA

Atti Apostoli 10,34-43
Lett. Colossesi 3,1-4
Luca 24,13-35


11 APRILE
DOMENICA DELLA
MISERICORDIA

Atti Apostoli 5,12-16
Apocalisse 1,9-13.17-19
Giovanni 20,19-31

18 APRILE
INCONTRO CON IL RISORTO

Atti Apostoli 5,27-32.40-41
Apocalisse 5,11-14
Giovanni 21,1-9

25 APRILE
GIORNATA DELLE VOCAZIONI

Atti Apostoli 13,14.43-52 Apocalisse 7,9.14-17
Giovanni 10,27-30

PRENDIAMO LA BIBBIA, LEGGIAMO INSIEME QUESTI BRANI PROPOSTI. DIVENTA UNA PREPARAZIONE ALLA CELEBRAZIONE DOMENICALE, DIVENTA L’OCCASIONE PER RIFLETTERE INSIEME E PER PREGARE

11 aprile 2010

AI GIOVANI: “METTERSI IN GIOCO”

Le parole di Papa Benedetto XVI e del Vescovo Luciano

Sabato 27 marzo 2010 si è svolta la veglia delle Palme, consueto appuntamento riservato ai giovani e presieduto dal vescovo Luciano Monari. Ritrovo e partenza in Castello, processione verso Piazza Paolo VI accompagnata da riflessioni e canti. Anche l’edizione di quest’anno, emozionante come sempre, ha attirato molti giovani da tutte le Parrocchie della Provincia di Brescia (anche Casazza aveva una discreta presenza).
Tra i momenti da segnalare la forte commozione durante la video proiezione di una parte dell’Omelia di Giovanni Paolo II a Roma del 20 agosto 2000 in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù. Corre quest’anno il venticinquesimo anniversario di istituzione della Giornata Mondiale della Gioventù, voluta dal Venerabile Giovanni Paolo II come appuntamento annuale dei giovani credenti del mondo intero.
Prossimo appuntamento della GMG: 16-21 AGOSTO 2011 MADRID.
Tema di quest’anno: “Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?”

Il Santo Padre ha suddiviso questo racconto tratto dal Vangelo di Marco (Mc 10, 17-22) in 7 punti su cui riflettere:
1. GESÙ INCONTRA UN GIOVANE
2. GESÙ LO GUARDÒ E L’AMÒ
3. LA SCOPERTA DEL PROGETTO DI VITA
4. VIENI E SEGUIMI
5. ORIENTATI VERSO LA VITA ETERNA
6. I COMANDAMENTI, VIA DELL’AMORE AUTENTICO
7. ABBIAMO BISOGNO DI VOI
Il nostro amato Santo Padre parla a noi Giovani, ci chiede di metterci in ascolto, Dio vuole incontrarci personalmente e aprire un dialogo con noi, così come ha fatto con il “Giovane Ricco”. Gesù ha un suo disegno di amore su ciascuno di noi. Il Papa invita tutti ma particolarmente noi giovani a seguire Gesù e a scoprire il progetto di vita che Dio ha per noi, il nostro sguardo deve essere orientato verso la vita eterna e i comandamenti sono la via dell’AMORE autentico. Comandamenti che sono controcorrente rispetto alla mentalità attuale, propongono una libertà svincolata da valori, da regole, da norme oggettive e invita a rifiutare ogni limite ai desideri del momento. Per il bene comune (crisi di valori, economica, sociale) abbiamo bisogno dei Giovani, il richiamo del Papa è chiaro: Nonostante le difficoltà, non lasciatevi scoraggiare e non rinunciate ai vostri sogni! [..] È la fede nel suo amore che, rendendovi forti e generosi, vi darà il coraggio di affrontare con serenità il cammino della vita ed assumere responsabilità familiari e professionali. [..] In quest'Anno Sacerdotale, vorrei esortare i giovani e i ragazzi ad essere attenti se il Signore invita ad un dono più grande, nella via del Sacerdozio ministeriale, e a rendersi disponibili ad accogliere con generosità ed entusiasmo questo segno di speciale predilezione, intraprendendo con un sacerdote, con il direttore spirituale il necessario cammino di discernimento
jmj2010 Ricco di spunti di riflessione anche il messaggio del Vescovo Luciano. La prima, questo giovane chiede il massimo che si possa immaginare: la vita eterna! Quanti di noi avrebbero fatto la stessa richiesta?La seconda, chi di noi potrebbe dire sinceramente di aver osservato tutti i comandamenti?
Gesù è la dichiarazione di amore di Dio al mondo [..] non c’è un amore più grande di chi dona la vita per i suoi amici. [..] Chiede molto Gesù; chiede di diventare il centro della mia vita. Ma dona anche molto. [..] “Facciamo un patto: io ti prometto di portare a pienezza la tua vita: ma tu smetti di preoccupartene troppo e vieni dietro a me. Fìdati.
Il richiamo del Papa e del Vescovo ai giovani sono univoche: METTERSI IN GIOCO!
Mettersi in gioco in tutti gli aspetti dell’esistenza di un giovane: la scuola, il lavoro, la vita affettiva e relazionale, la vita spirituale, il volontariato, lo sport … e la Parrocchia.

Andrea

ANDIAMO INCONTRO ALLA MISERICORDIA

Il 22 febbraio 1931 Santa Faustina Kowalska ha avuto da Gesù il Messaggio di annunciare la Devozione alla Divina Misericordia e di istruire la “festa della misericordia”.
L’im

magine rappresenta Gesù che effonde la sua misericordia: un cuore aperto che diffonde con il raggio azzurro l’acqua che purifica le anime e con il raggio rosso il sangue che rappresenta il dono dell’amore. Ed è stata inviata a far conoscere la grandezza della sua Divina Misericordia. Per tutti è un invito a ricordare e a confidare nella Misericordia di Dio, che è grande e incommisurabile.
Gia S. Agostino raccomandava ai suoi fedeli: “Dio proclama: ricevete la Misericordia. Ed è come se in tempo di fami si gridasse: “ecco il pane”. Certamente se tu udissi queste parole e avessi fame non esiteresti un istante ad accettare l’offerta. Allo stesso modo ora ti dice: “eccoti la misericordia”. E tu non obietterai: “ma dove vado a prenderla?” La terra è piena della Misericordia perché è piena di miseria. Non risuoni invano l’offerta della Misericordia.”
Accostarsi alla Misericordia di Dio è riscoprire la grazia del perdono, la grazia della riconciliazione. Riscopriamo la necessità della fiducia nella Misericordia per vivere nella speranza e nella fiducia del perdono. La Pasqua sia l’incontro con Gesù che dando se stesso è sempre pronto a dire a ciascuno di noi:
“neanche io ti condanno
Ti sono rimessi i tuoi peccati
Oggi sarai con me in paradiso.”
La misericordia sia la nostra compagna nel nostro cammino, sia la nostra sicurezza, la nostra pace! Gesù Misericordioso elargisci a tutti le tue grazie, accoglici nel tuo cuore. Aiutami ad essere misericordioso, aiutami a non rifiutare il perdono.

Don Evandro

GRUPPI DI CATECHISMO

RITIRO EMMAUS & ANTIOCHIA

21 – 22 MARZO 2010

I ragazzi desideravano questa occasione, la chiedevano a gran voce fin dall’inizio dell’anno catechistico. E a noi non basta quell’ora alla settimana in cui stiamo con loro, cercando, a volte con fatica, di portare avanti un discorso, cristianamente parlando, educativo, tentando di fare un percorso insieme.
Così abbiamo deciso di trascorrere due giorni insieme, condividendo ogni momento, dal gioco alla preghiera, dal lavoro di gruppo alla cena, colazione e pranzo, dormendo ( si fa per dire!!) tutti insieme . Non importa se non siamo andati lontani da casa ma solo all’oratorio del Villaggio Sereno, poco importa se per una notte anziché comodi letti abbiamo avuto come giaciglio materassini e sacchi a pelo. Importava solo vivere un’esperienza collettiva, dove i bisogni del singolo vengono meno di fronte a quelli della comunità, dove a nessuno è mancato il cellulare o i video giochi, dove fare tutto insieme è stato più facile di quel che potevano immaginare, se non addirittura naturale, dove hanno toccato letteralmente con mano cosa significa avere “fede”.
Ci è sembrato giusto lasciare dire a loro cosa ha significato questo ritiro e qui di seguito vi riportiamo, fedelmente, alcuni loro commenti:
“ Mi sono divertita moltissimo a questo ritiro; le catechiste sono state bravissime e infatti non so come ci abbiano sopportato..ci hanno accolto come dei nuovi amici anche se non ci conoscevamo.. voglio un mondo di bene a Don Andrea, che mi ha fatto molto piacere rivedere…”
“…Ho imparato che Fede, Speranza e Carità formano un vero cristiano e senza alcune di esse non si è un vero cristiano…”
“ A me il ritiro è piaciuto tantissimo perchè ci siamo divertiti stando insieme e perché siamo stati con Don Andrea..”
“ Mi è piaciuto molto perché siamo stati insieme…il pezzo più bello è stato la sera quando è venuto Don Andrea e abbiamo parlato e pregato.”
“ Mi è piaciuto condividere una giornata così importante con molti miei amici…”
“ Mi ha colpito molto che le nostre animatrici erano gentili, simpatiche e si sono messe a nostra disposizione…”
“ A me è piaciuto perché è stato un momento per stare tutti insieme, giocare, pregare..”
“ Mi sono divertito, sono stato con i miei amici e ho conosciuto altri ragazzi…”
“ Questa esperienza mi è piaciuta molto…..mi piacerebbe rifarla…”
“ E’ stata una bella esperienza, anche se ci ho messo un po’ a recuperare le ore di sonno perdute, perché non avevo dormito molto”
Riteniamo che altre parole, per descrivere questa esperienza, siano superflue.
Permettetici solo di concludere con una riflessione: come spesso accade con questi nostri ragazzi, abbiamo più ricevuto che dato e questo non può che renderci colme di gioia.

Carla, Delia, Paola, Stefania

18 aprile 2010
25 aprile 2010

I segni della Pasqua

Sepolcro vuoto, le bende, il segno dei chiodi: vogliono aiutarci a rafforzare la Fede, vogliono aiutarci a dire col Cuore: “Mio Signore e mio Dio”.
Dobbiamo “incontrare” Gesù come hanno sperimentato tutti gli Apostoli, dobbiamo sperimentare la sua presenza nella nostra vita, nel nostro cammino quotidiano.
L’incontro che hanno fatto gli apostoli sul lago è l’annuncio della sua presenza e della sua attenzione a noi, alla nostra storia.
La nostra “vita” senza di Lui diventa sterile e improduttiva: Lui ce lo ha detto Chiaramente: “senza di me non potete far niente.”
Noi come gli apostoli dobb iamo “fidarci” di Lui quando ci dice di gettare la rete, proprio perché la nostra esperienza ci ha deluso, non ci ha soddisfatto, non ci ha gratificato …
Con Lui il risultato è sicuro e produttivo.
Sempre Egli è presente, ci accompagna nel nostro cammino, come ha fatto con i due discepoli di Emmaus, come ha fatto con i pescatori; ma non solo Gesù ti accoglie, ti invita alla sua mensa accettando il tuo operato e valorizzando e poi, da ultimo, ti invita a vivere con amore e per amore, ci vuol far capire che “amare” Lui è preoccuparsi del prossimo, è prendersi cura di ogni persona come incaricato da Lui.
Ecco allora i nuovi “simboli” della Pasqua che continua nella vita che deve continuare la sua presenza:
ACCOGLIENZA, CONDIVISIONE e
AMORE INCONDIZIONATO.
È su questi parametri che non diventiamo testimoni del Risorto, portatori di speranza e costruttori di vita. Anche a noi oggi Gesù ci chiede: “mi ami più di costoro?”
La nostra vita sia la vera risposta, sia il segno del nostro incontro con il risorto.

Don Evandro

Il messaggio a Mirjana del 2 aprile 2010

IL PUNTO SPORTIVO

a cura di Carmine

Lo Sport per scoprire le proprie capacità

Saper vivere un evento sportivo come un momento formativo della propria vita. Saper cogliere, tra le varie sfaccettature di una gara, i veri messaggi offerti da un impegno agonistico, al di là del superficiale “vincere o perdere”, dovrebbe essere esercizio abituale per chi pratica sport in oratorio.
Per questo, provo a esprimere ciò che ho colto dallo scorso fine-settimana, denso di piccoli/grandi eventi per il lato sportivo (ma non solo) della nostra Comunità.

DISCOBOLO D’ORO A DON EVANDRO

La prima scena ha come sfondo l’impegno ultradecennale profuso dal “nostro” don Evandro all’interno del Centro Sportivo Italiano. Sabato 10 aprile, a lui è stato attribuito il più alto attestato di stima, conferito a chi ha generosamente dedicato un’ampia parte della propria vita agli ideali sportivi, favorendo lo sviluppo e promuovendo la proposta sportivo-educativo del CSI: il “discobolo d’oro”. A lui che dalla metà degli anni ’80, quando era ancora a Botticino, accettò di buon grado di collaborare con mons. Cavalli e con il CSI, rivestendo per tanto tempo il ruolo di Consulente Ecclesiastico per il Comitato di Brescia. Da lui, nel frastuono di tante voci che disorientano, viene un chiaro messaggio, sintetizzato dalle poche parole riportate per l’occasione: “Mi piacerebbe che i ragazzi riuscissero a cogliere l’aspetto del divertimento che deve essere alla base di ogni gioco e che, attraverso lo sport, possano scoprire e – perché no, riscoprire – le proprie capacità e svilupparle anche al servizio del prossimo”.

 

CALCIO e PALLAVOLO UNDER 14

Sempre sabato 10 aprile, due nostre rappresentative, costituite da ragazzi di età tra i 10 e i 14 anni, hanno vissuto momenti diversissimi, ma accomunati da un messaggio identico. Mentre per il calcio si giocava l’ultima partita di campionato, per il volley femminile si disputava l’esordio in un torneo ufficiale. Per entrambe le compagini questo è un anno molto importante, perché rappresenta il primo vero approccio di tanti ragazzi/ragazze nel fare squadra per affrontare dei campionati.

Ho visto, in questi mesi, l’impegno di chi svolge il ruolo di allenatore e la fatica fatta per creare lo spirito di gruppo. Mi sembra che il lavoro svolto fino ad ora sia stato molto proficuo e bisognerà non lasciare sole queste realtà del nostro oratorio. Genitori, dirigenti, allenatori devono ricordare che hanno affidati alla loro cura giovani di una fascia di età molto delicata, a cui è molto importante trasmettere valori sani e far vivere la gioia di quel momento “magico” della loro vita. Poco importa il risultato sportivo, in termini di punteggi; molto potrà fare l’affetto e la vicinanza di quanti hanno a cuore le sorti della tanto amata gioventù.

 

 

TORNEO PROVINCIALE DI TENNISTAVOLO A CASAZZA

Il secondo momento su cui soffermarsi è lo svolgimento della 4^ Prova Provinciale del Torneo Individuale di Tennistavolo, che ha avuto come palcoscenico il salone del nostro Oratorio.
Dal sabato pomeriggio ho visto Flavio e i suoi ragazzi al lavoro per predisporre i tavoli da ping-pong, pulire il salone, sistemare a dovere ogni cosa per rendere tutto accogliente e funzionale. La loro passione per questo sport ha permesso ad atleti provenienti da ogni parte della provincia di trovare un ambiente perfettamente adatto ad una competizione sportiva di grande interesse. Ha reso possibile un’esperienza di compartecipazione all’evento a persone diversissime tra loro per età, provenienza, mentalità. Per tutti il nostro oratorio è stato luogo in cui stare bene e mettersi alla prova.

 

 

vai alle foto della manifestazione

 

ATLETICA

Domenica 11 aprile, i nostri ragazzini under 8 e under 12 sono stati impegnati in alcune prove di atletica, nella mitica cornice del “Campo Calvesi-Morosini” di Brescia, tra uno scroscio di pioggia e uno spiraglio di sole. E’ stata un’esperienza nuova per i bambini, che raramente praticano qualcosa di diverso rispetto al solito “giocare al pallone”. Nei lanci e nel salto in lungo ho visto la gioia di un continuo migliorare le prestazioni; nella corsa, tra incertezze ed emozione, ho visto un grande entusiasmo e il massimo impegno, espresso dai volti dei piccoli atleti. Forse sono poche le opportunità per i nostri ragazzi di vivere l’atletica, sport che come pochi esalta la capacità di vincere i propri limiti. E’ doveroso un grazie ai tanti genitori che mostrano di credere anche in questo aspetto dello sport oratoriale e, sfidando anche le intemperie, permettono ai loro figli di essere presenti in queste occasioni.

Per concludere,
mi permetto di segnalare alcuni numeri: sono poco meno di 70 i ragazzini (dai 6 ai 14 anni) che quest’anno partecipano alle attività delle nostre 4 squadre giovanili. Avere uno staff che si occupi di loro e permetta di far vivere nel migliore dei modi le varie esperienze richiede la partecipazione e l’impegno di tutta la Comunità. Ognuno è chiamato a fare la sua parte: genitori, nonni, alleducatori, dirigenti, atleti più grandi, tutti con disponibilità, impegno e buoni esempi devono portare il loro mattone per la costruzione di una realtà sempre più bella e accogliente. Che lo sport sia sempre divertimento, palestra di vita, gioia di sperimentare Cristo nell’incontro con gli altri.

Appuntamento per tutti alla prossima gara

 

NEWS

In occasione della giornata vocazionale mondiale il seminario organizza in varie chiese della Diocesi

UNA LUCE NELLA NOTTE
DIO TI AMA E TI PERDONA

SERATA DI ADORAZIONE
ED EVANGELIZZAZIONE

Esperienza di evangelizzazione di strada e di adorazione per giovani

Vi invitiamo a partecipare con i gruppi di giovani (dai 16 anni in sù) della vostra Parrocchia.

Vi aspettiamo numerosi anche solo per una breve visita

SABATO 24 APRILE
Dalle 21.30 alle 24.00
chiesa di S.AFRA in città

vai alla pagine delle iniziative del Seminario

per le iscrizioni al torneo

UN SOLO PANE, UN UNICO CORPO

PASQUA... Signore Gesù: Tu sei il Vivente.

Donaci la grazia di incontrarti:
come la Maddalena nel giardino
come gli Apostoli nel cenacolo....sulle rive del lago... sulla via...
Apri i nostri occhi perché sappiamo vederti...
Apri la nostra mente per saperti riconoscere
Apri il nostro cuore per saperti accogliere...
E il nostro tempo... sarà tempo di gloria.

La Domenica è l’ottavo giorno:

Che non avrà mai fine.
Nei tuoi ”incontri” ti fai presente chiedi di riconoscerti:
... ti fai ”toccare ” da Tommaso
... chiedi del pesce per mangiare
...sei attento ai loro veri bisogni
Porti:.. la Pace... la Speranza... il perdono la gioia la vita.
II nostro ”cammino” ha unico scopo: INCONTRARE IL RISORTO
A tutte le famiglie auguro che questa ”Pasqua” sia veramente
Un incontro con la gioia, che nasce dall’incontro personale con
Gesu Risorto e dove c’è Cristo c’è gioia... Speranza ...Pace

Siamo chiamati a testimoniare questa presenza... questa novità
Che ci viene solo dall’incontro con il Cristo risorto.

Il Cammino è tracciato: ”chi vuol venire dietro a me
Rinneghi se stesso
Prenda la sua croce.”
La Risurrezione contiene un grande messaggio:
la glorificazione arriva passando per il Calvario, accettando la croce, valorizzando la sofferenza.
Buona Pasqua...Buona Pasqua... Buona Pasqua...

don Evandro

PREGHIAMO PER LE VOCAZIONI

È un impegno importante, che non è possibile “demandare”. Nel cammino con lo Spirito non si può stare con le mani a guardare, ma è necessario renderci conto e scoprire ciò per cui Dio ci ha creato e redento. Mettiamoci in silenzio, davanti al Cristo sulla croce, e interroghiamoci entrando in noi stessi per scoprire il nostro “mandato”, per renderci conto di ciò che Dio si aspetta da noi come collaboratori e responsabili.
La “vocazione” è una chiamata: da duemila anni Gesù, camminando per le nostre strade continua a ripetere “vieni e seguimi … ti farò pescatore di uomini”. Ecco il nostro compito, il nostro impegno, la nostra vocazione. Per cui la nostra unica preoccupazione è di prepararci a dare una risposta concreta e fattiva al Cristo che ci chiama.
Questa giornata di “preghiera” e di “riflessione” è un dono del Signore per aiutarci ad essere suoi discepoli, suoi collaboratori, suoi interlocutori. La nostra vita si realizza, ha un senso solo nella misura che diventa una risposta a questa chiamata … non possiamo fare come quel giovane del vangelo: “se ne andò triste”. Dobbiamo dare una risposta affermativa a Cristo, dobbiamo saper dire ogni giorno e ogni momento, ECCO MANDA ME.
Gli spazi delle nostre possibilità sono ampi e variegati, siamo chiamati ad essere noi stessi, ad essere presenti con le nostre possibilità, con i nostri talenti. Fermiamoci a riflettere. In gioco c’è il senso della nostra vita, del nostro agire, del nostro futuro. Problema che solo noi possiamo risolvere alla luce della fede. Oggi siamo chiamati dal Vangelo a prenderci in mano. Gesù ci fa riscoprire che siamo e dobbiamo essere “buon Pastori”, che perciò hanno a cuore il “gregge”, che devono guidarlo alla meta, che devono difenderlo dai “lupi” con la stessa vita, che devono annunciare la speranza …
Ecco lo scopo, l’impegno della tua vita, che non può essere spesa in modo diverso, la nostra è una vita che abbiamo ricevuto in dono e che siamo chiamati a donare.
Interroghiamoci seriamente: Come ho percepito la mia chiamata? Come l’ho fatta mia? Come ho risposto nell’ambito della mia storia? Quali difficoltà incontro per esssere coerente? La nostra gioia dipende dalla nostra risposta, dal nostro modo di essere nella Comunità, sono protagonista? Sono spettatore? Sono indifferente?
Guardati attorno, osserva, medita e decidi. La Nostra Comunità ha bisogno di te, la nostra Comunità ti spetta, la nostra Comunità manca della tua presenza.
Ti auguro di saper capire, decidere e operare.

Don Evandro

SAN GIOVANNI-MARIA VIANNEY, IL SANTO CURATO D’ARS (1786-1859)

Un prete di sconvolgente attualità

CHI E’ COSTUI?
Recitata la preghiera per i sacerdoti e per il Seminario, che domenica scorsa don Evandro ha affidato ai bambini, i miei figli mi hanno chiesto cosa avesse fatto di tanto importante la persona raffigurata nel santino che avevano ricevuto: San Giovanni Maria Vianney, il curato d’Ars, patrono dei sacerdoti aventi cura d’anime. Dopo aver ammesso di non saperne molto, mi sono documentato e sono rimasto affascinato dalla sua “storia”.
ANALOGIE CON L’ATTUALITA’
Innanzitutto, mi ha impressionato la situazione in cui si è trovato ad operare nella sua vita.
Nella Francia di Giovanni-Maria si viveva un periodo di imperante materialismo (a seguito della Rivoluzione Francese); la Chiesa cattolica poteva contare su un scarso numero di sacerdoti; gli intellettuali fomentavano feroci polemiche contro il Papa; tra la popolazione era dilagante l’indifferenza per le “cose religiose”; era molto basso il numero dei fedeli che frequentavano la S. Messa. Non so se quanto sopra elencato vi ricorda qualcosa … !
LA SUA STORIA
Ma ora conosciamo meglio il “nostro” santo: Giovanni-Maria Vianney nasce nel 1786, in una famiglia di agricoltori. A 17 anni decide di rispondere alla chiamata di Dio: « Vorrei guadagnare delle anime al Buon Dio », confiderà alla madre, Maria Béluze. Ma per due anni suo padre si oppone a questo progetto: c’è bisogno di braccia per mandare avanti il lavoro dei campi.
Vuole diventare sacerdote e giunge ad esserlo solo a costo di lunghe fatiche e continue umiliazioni e soltanto a 32 anni gli viene affidata la cura della parrocchia di Ars, nel 1818.
Giunge ad Ars in un giorno di inverno con la bisaccia sulle spalle e un paio di scarpacce fangose. I suoi parrocchiani sono assenti, distratti dalle cure materiali. Il Curato d’Ars non va in giro a chiamare la gente, non la rimprovera, non resta addolorato, ma si inginocchia davanti al tabernacolo e vi rimane in preghiera; prega e mangia appena il necessario per vivere, dorme solo tre ore per notte, trascorrendo in preghiera il resta della giornata.
Per quanto distratti e indaffarati, gli abitanti di Ars si chiedono cosa facesse il loro curato e come vivesse. Così, una vecchina, più curiosa che devota, entra in chiesa: lo vede immobile al tabernacolo. Ed ecco, entra in chiesa altra gente e, vedendo il curato inginocchiato a pregare, comincia ad inginocchiarsi e pregare. Dopo due anni, Ars è il paese più devoto della regione; dopo dieci anni la chiesa di Ars è mèta di pellegrinaggi da tutta la Francia.
IL SUO ESEMPIO
Il successo della parrocchia di Ars si spiega con il progetto pastorale di don Vianney: dedicarsi interamente alla sua parrocchia senza riservare per sé nemmeno una frazione del suo tempo, evangelizzare attraverso l'esempio della bontà e carità.
Il curato d’Ars confessa dodici/quattordici ore al giorno; la sua è la casa dei poveri e dei vagabondi che accoglie a mensa. Gli ammalati sono una delle sue attenzioni più care. Negli ultimi anni di vita, quando viene assediato da migliaia di pellegrini che vengono a confessarsi, ottiene dal vescovo un collaboratore per avere modo di andare dai suoi ammalati. Accetta la collaborazione in tutto il resto, ma gli ammalati no, sono suoi, perché soffrono di più, sono i più impotenti, i più poveri … i più simili a Cristo! La sua vita è un appello continuo ai cristiani d’Ars. Anche se le sue parole non sono forse tanto alte e ricche di contenuto, egli riesce a trasmettere e comunicare la fede con la sua coerenza perché vive materialmente quanto predica.
E NOI, OGGI?
Il nostro compito oggi è quello di aiutare i nostri sacerdoti ad ispirarsi al Santo curato d’Ars e possiamo farlo non certo con le sterili polemiche di cui tutti sono capaci. Quanto piuttosto con la nostra vita (improntata sull’esempio di S. Giovanni-Maria), con la preghiera, con il fraterno consiglio, con il proporre l’esempio di don Vianney ai giovani di oggi, cominciando (senza timore) dai nostri figli e nipoti.

Carmine

UN’ AVVENTURA A 7 COLORI

E così, la partenza per Assisi finalmente è arrivata e tra i saluti e gli abbracci di tutti i genitori e di Don Evandro, la nostra avventura “a 7 colori” è iniziata salendo sull’ “altissimo” e “grandissimo” pullman a due piani, partito alle 6.30 dal piazzale del nostro oratorio. E, dopo aver raccolto anche i cresimandi della parrocchia di San Bartolomeo e quelli di Cristo Re, abbiamo preso l’autostrada con meta ASSISI.
È la prima volta che come gruppo abbiamo fatto un’ uscita del genere. Sicuramente c’è stata un “po’ tanta” emozione: dormire fuori casa, stare lontani da mamme e papà, gestirci da soli e conoscere la città dove è vissuto realmente San Francesco tanti anni fa. Ma ognuno di noi, grandi e “piccini”, ha dato un tocco magico a questa esperienza rendendola così davvero unica e indimenticabile!
Le giornate sono state intense, colorate e piene di “camminate”, già perché come diceva sempre Sofia: «Anto, Assisi è molto bella, ma quante salite!!! ». E tra un “Uff!”; “Quanto manca?”; “Ma davvero sono tre km di salita?” e una risata e l’altra, per le barzellette di Andrea Zapponi e Andrea Bravin, abbiamo raggiunto e vissuto alcuni tra i luoghi più suggestivi come San Damiano e l’Eremo delle Carceri, senza lasciarci sfuggire Santa Maria degli Angeli, la Chiesa di Santa Chiara e la “maestosa” Basilica di San Francesco, aiutati dai sette colori dell’arcobaleno. Eccovi un assaggio:
VIOLETTO: il colore dell’amicizia e della fraternità ;
INDACO: Il colore dell’umiltà, del silenzio e dello stupore;
AZZURRO: Il colore del cielo e dei mari che abbracciano la terra; il colore della missione e dell’incontro con tutti gli uomini.
VERDE: Il colore dell’erba e degli alberi. Il colore della natura, del rispetto del creato e della speranza.
GIALLO: Il colore del sole, della luna e delle stelle. Il colore della preghiera.
ARANCIONE: Il colore delle arance, dei datteri e dei mandarini. Il colore dello scorrere del tempo e della pazienza.
ROSSO: Il colore dell’amore, della passione per Dio e per l’umanità.
E così le tre giornate sono volate e, anche se c’era un po’ di nostalgia di casa, c’era la voglia di rimanere ad Assisi ancora un po’!
Che dire ancora, se non ringraziare tutti i genitori di 5^, (anche i miei!); Ale Frate e Andrea (i “chitarristi”) che hanno reso possibile con il loro sostegno e la loro fiducia questa COLORATA ed EMOZIONANTE esperienza e i miei “bimbi” di 5^: i più piccoli ma i più “YEAH”!!
Ah, quasi dimenticavo … tra una salita e l’altra , fiato permettendo, davamo sfogo anche alla nostra abilità “canterina” e “compositiva” dalle quali è nata una piccola canzoncina semplice ma scritta da noi, che vi consiglio di farvi cantare non appena incontrate per le vie di Casazza le fanciulle di 5^.

Antonella

CALENDARIO

MESE DI MAGGIO
MESE DI MARIA

SABATO 1
S. GIUSEPPE LAVORATORE

LUNEDI 3
20.30: APERTURA MESE MARIANO

VENERDI 21
I CRESIMANDI 2009 SI TROVANO PER LA PREGHIERA

SABATO 22
GRUPPO NAZARET A CONCESIO E ALLA STELLA

SABATO 29
SAGGIO MUSICALE IN ORATORIO

DOMENICA 30
SS. TRINITA’

ORE 20.30: CONCERTO POLIFONICO del “CORO IN CANTO”

INCONTRO GENITORI
GR. BETLEMME

LUNEDI 31
VISITA DI MARIA AD ELISABETTA

CHIUSURA MESE MARIANO

MERCOLEDI 2 GIUGNO
PELLEGRINAGGIO SERALE
A CARAVAGGIO

DOMENICA 6 GIUGNO
CORPUS DOMINI

CRESIMA E COMUNIONE

SABATO 12
CONCLUSIONE CATECHISMO

MESE DI MAGGIO
Letture della
Domenica
2 MAGGIO
5a domenica di Pasqua

Ia Atti Apostoli 14,21-27
IIa Apocalisse 21,1-5
Gv 13,31—33a.34-35

9 MAGGIO
6a domenica di Pasqua

Ia Atti Apostoli 15,1-2.22-29
Apocalisse 21,10-14.22-23
Gv 14,23-29

16 MAGGIO
Ascensione del Signore

Ia Atti Apostoli 1,1-11
L. Ebrei 9,24-28.10,19-23
Lc 24,46-53

23 MAGGIO
Pentecoste

Ia Atti Apostoli 2,1-11 / IIa L. Romani 8,8-17
Gv 14,15-16.23b-26

30 MAGGIO
SS. Trinità

Ia Proverbi 8,22-31
IIa L. Romani 5,1-5
Gv 16,12-15

Raccogliamo giocattoli usati per allestire la pesca del Palio...

E’ RISUSCITATO DAI MORTI

Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. E’ risorto, non è qui. Ecco il luogo dove vera deposto. Ora andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro che egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come io vi ho detto (Mc 16,6-7)
“Distruggete questo tempio e lo ricostruirò in tre giorni”.
Gesù vince la scommessa, è fedele alla sua promessa: come chicco di grano, Gesù ha fatto scoppiare la morte e produce spighe mature; come luce, Gesù irrompe nelle tenebre e le distrugge.
Gesù risorge il primo giorno della settimana, il giorno della creazione della luce, perché Egli è la luce che non tramonta.
Gesù, ti ringraziamo perché con la tua morte hai vinto anche la nostra morte.
E’ la vera buona notizia: non moriremo più, ma vivremo per sempre, nella comunione del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Donaci di essere testimoni credibili della tua risurrezione con le parole e le opere, con tutta la nostra vita.

a cura di Rina